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    Meloni a Downing Street per il bilaterale con Sunak

    (ANSA) – LONDRA, 27 APR – La presidente del Consiglio,
    Giorgia Meloni, è arrivata al numero 10 di Downing Street,
    accolta dal primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak. Il
    bilaterale avrà inizio dopo brevi dichiarazioni congiunte dei
    due leader ai media.   
    Al termine del bilaterale Sunak accompagnerà personalmente la
    premier a visitare l’Abbazia di Westminster. (ANSA).   

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    Aula Senato approva risoluzione di maggioranza sul Def

    (ANSA) – ROMA, 27 APR – L’aula del Senato ha approvato con
    110 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la risoluzione
    sul Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di
    maggioranza (FdI, FI, Lega, Civici d’Italia). Via libera – con
    115 sì, 29 no e 29 astenuti – anche alla risoluzione sullo
    scostamento di bilancio per cui è richiesto il voto a
    maggioranza assoluta dei componenti.   
    Sono di fatto precluse le altre due risoluzioni delle
    opposizioni e proposte, separatamente, da Pd-M5s e Avs e dal
    Terzo polo. (ANSA).   

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    Calenda, sono molto élite ma non conoscevo l’armocromista

    (ANSA) – ROMA, 27 APR – “Come è noto io sono molto ‘élite’ ma
    vi giuro che ignoravo l’esistenza dell’armocromista come figura
    professionale. Colpa mia”. Su Twitter il leader di Azione Carlo
    Calenda fa ironia, riferendosi alla figura che dà consigli sui
    colori degli abiti a Elly Schlein, di cui ha parlato la stessa
    segretaria del Pd a Vogue Italia. (ANSA).   

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    Meloni a Londra, stampa Gb evoca asse con Sunak sui migranti

    (ANSA) – LONDRA, 27 APR – Un asse fra Giorgia Meloni e Rishi
    Sunak, leader conservatori quarantenni freschi di leadership,
    per promuovere linea di maggior rigore contro “l’immigrazione
    illegale” e i traffici degli scafisti, che si muovono sia sulla
    rotta del Mediterraneo verso le coste dell’Italia sia su quelle
    della Manica (con livelli di sbarchi record nel 2022) tra
    Francia e Inghilterra. E’ l’auspicio indicato questa settimana
    dalla Spectator, storico settimanale d’orientamento Tory, fra le
    letture dei media d’Oltremanica della visita al via a Londra
    della presidente del Consiglio, ospite oggi al 10 di Downing
    Street del primo ministro britannico.   
    In un’analisi affidata alla penna di Gavin Mortimer, si
    evoca la speranza di una unità d’azione fra Giorgia e Rishi per
    “affrontare la crisi dei migranti in Europa”: dossier al centro
    delle agende di entrambi i rispettivi governi, fra progetti di
    legge, iniziative politiche multilaterali, promesse di strette e
    polemiche.Mentre giustifica l’atteggiamento di Meloni e Sunak di
    fronte a un’emergenza che richiede a suo parere più cooperazione
    internazionale. Una cooperazione – scrive . che Sunak ha provato
    a rafforzare tramite un accordo con la Francia, dove tuttavia il
    presidente Emmanuel Macron non sarebbe davvero in sintonia con
    l’esigenza di un giro di vite concreto. E che Meloni chiede in
    sede Ue salvo dover fare i conti, stando al commentatore
    britannico, con le resistenze attribuite “ai burocrati
    dell’apparato” di Bruxelles e le resistenze di un fronte guidato
    “dall’oligarchia Germania-Francia”.   
    Resistenze che nell’interpretazione dello Spectator si
    rifletterebbero del resto come un freno anche su altri temi: da
    un maggiore allineamento agli Usa nei confronti della Cina, a
    una risposta più dura sulla guerra in Ucraina, alla politica
    energetica. Si tratta di prendere di petto – è la conclusione
    polemica – “l’incompetenza e la codardia mostrata da Berlino,
    Parigi e Bruxelles su tutto, della politica energetica, alla
    Russia, all’immigrazione di massa”. (ANSA).   

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    Calenda, Azione pronta ad accogliere gli elettori di Pd e FI

    (ANSA) – ROMA, 27 APR – “Ho la sensazione che la prateria non
    è nel personale politico, ma nel convincere gli elettori
    riformisti del Pd e i cattolici e popolari di Forza Italia. Con
    Carfagna e Richetti possiamo accoglierli. Io sono molto felice
    che venga Borghi, ma il lavoro va fatto sull’elettorato”. Lo ha
    dichiarato il leader di Azione Carlo Calenda ospite della
    trasmissione L’Aria che tira su La 7. (ANSA).   

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    Meloni a Londra, la stampa Gb evoca asse con Sunak sui migranti

    Un asse fra Giorgia Meloni e Rishi Sunak, leader conservatori quarantenni freschi di leadership, per promuovere una linea di maggior rigore contro “l’immigrazione illegale” e i traffici degli scafisti, che si muovono sia sulla rotta del Mediterraneo verso le coste dell’Italia sia su quelle della Manica (con livelli di sbarchi record nel 2022) tra Francia e Inghilterra. E’ l’auspicio indicato questa settimana dalla Spectator, storico settimanale d’orientamento Tory, fra le letture dei media d’Oltremanica della visita al via a Londra della presidente del Consiglio, ospite oggi al 10 di Downing Street del primo ministro britannico.   
    In un’analisi affidata alla penna di Gavin Mortimer, si evoca la speranza di una unità d’azione fra Giorgia e Rishi per “affrontare la crisi dei migranti in Europa”: dossier al centro delle agende di entrambi i rispettivi governi, fra progetti di legge, iniziative politiche multilaterali, promesse di strette e polemiche.    Mortimer cita i numeri degli sbarchi e non tralascia di richiamare la bufera recente sollevata dal ministro Francesco Lollobrigida – a Londra anche lui in questi giorni – con un riferimento alla “teoria della cospirazione” della cosiddetta “sostituzione etnica”. Ma nota come questa faccenda sia stata nel frattempo superata, escludendo a priori che possa in alcun modo comparire nei colloqui di Downing Street. Mentre giustifica l’atteggiamento di Meloni e Sunak di fronte a un’emergenza che richiede a suo parere più cooperazione internazionale. Una cooperazione – scrive – che Sunak ha provato a rafforzare tramite un accordo con la Francia, dove tuttavia il presidente Emmanuel Macron non sarebbe davvero in sintonia con l’esigenza di un giro di vite concreto. E che Meloni chiede in sede Ue salvo dover fare i conti, stando al commentatore britannico, con le resistenze attribuite “ai burocrati dell’apparato” di Bruxelles e le resistenze di un fronte guidato “dall’oligarchia Germania-Francia”.
        Resistenze che nell’interpretazione dello Spectator si rifletterebbero del resto come un freno anche su altri temi: da un maggiore allineamento agli Usa nei confronti della Cina, a una risposta più dura sulla guerra in Ucraina, alla politica energetica. Si tratta di prendere di petto – è la conclusione polemica – “l’incompetenza e la codardia mostrata da Berlino, Parigi e Bruxelles su tutto, della politica energetica, alla Russia, all’immigrazione di massa”. E di farlo in concerto con la Polonia e altri Paesi del fronte orientale di Ue e Nato. “E’ tempo – sprona Mortimer – che l’Italia, la Gran Bretgana e le nazioni dell’Europa dell’est riprendano il controllo del continente”.    

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    Iran, polizia chiude due ristoranti per la legge sul velo

    La polizia di Teheran ha chiuso due ristoranti per non avere osservato la legge che obbliga le donne a portare il velo in pubblico. Lo rende noto Bbc Persian, secondo cui i locali avevano in precedenza ricevuto avvertimenti per cui sarebbero stati chiusi se i clienti e i dipendenti avessero continuato a trasgredire alla norma.
        Nelle scorse settimane numerosi ristoranti e centri commerciali sono stati chiusi dalle forze dell’ordine a Teheran e in altre città dell’Iran dopo che la polizia ha annunciato un nuovo piano per fare osservare l’obbligo sull’uso del velo che prevede l’esame dei filmati delle telecamere a circuito chiuso degli esercizi commerciali e il sequestro delle automobili per le donne che guidano senza l’hijab. 

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    Monti, ratifica del Mes è l’ultimo passo da compiere, si faccia

    (ANSA) – ROMA, 27 APR – “C’è ancora una tessera del mosaico
    che si sta compiendo ed è il Mes: è stato oggetto dei giocolieri
    più spregiudicati, che ne hanno falsificato le origini storiche,
    ne hanno cantato le virtù malefiche, è sembrato quasi uno
    strumento finanziario vicino al mondo delle streghe da bruciare.   
    Credo che sia l’ultimo passo che ci resta da compiere”. Così il
    senatore Mario Monti intervenendo nella discussione generale sul
    Def in corso al Senato, e parlando del fondo salva Stati che
    l’Italia non ha ancora ratificato.
    Monti ha poi ricordato che “nel governo Conte, i 5 Stelle
    avevano fatto un passo in avanti verso la de-demonizzazione del
    Mes e la Lega li accolse con cartelli pittoreschi e molto
    critici”, aggiungendo che “forse adesso si può fare questo passo
    in questo momento, purtroppo un po’ deserto perché senza il
    ministro in Aula, ma in cui c’è questo senso di responsabilità”.   
    E ha concluso: “E’ un passo che solleciterei, rallegrandomi con
    tutte le forze politiche che stanno dando prova di maturità e
    buon senso”. (ANSA).