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    Tajani, ascoltiamo le opposizioni, le riforme si fanno insieme

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – “Per quanto riguarda le riforme
    vogliamo ascoltare le proposte delle opposizioni, le riforme si
    devono scrivere insieme”: lo ha detto il vicepremier e ministro
    degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione dello
    studio del parlamento europeo sui costi della non Europa che si
    tiene a Roma .   
    “Siamo pronti a lavorare in Parlamento per garantire più
    stabilità in Italia perché questo significa essere più
    credibili. Vogliamo governi stabili, i governi instabili non
    fanno il bene dei cittadini”, ha aggiunto Tajani. (ANSA).   

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    Pd, il dibattito sulle riforme non distragga dalle priorità

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – L’incontro della segretaria Pd è per
    un confronto sui temi e per portare una posizione all’incontro
    di domani con Giorgia Meloni sulle riforme. “La convocazione –
    sono le prime riflessioni che emergono dai primi interventi –
    non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che
    interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità,
    pnrr” . (ANSA).   

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    Cottarelli: ‘A disagio nel Pd della Schlein’

    Carlo Cottarelli si dimetterà da senatore. Lo ha annunciato lo stesso economista, eletto con il Pd, a Che tempo che fa, su Rai3, spiegando che l’Università cattolica gli ha “chiesto di dirigere un programma per l’educazioni delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori”. “Questa cosa – ha aggiunto – purtroppo non è compatibile con il Senato, e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore: mi dimetterò nella prossima settimana”. “Io andrei a farlo gratuitamente, si fa per spirito di servizio. Consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera brillante, li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare scuole in tutta Italia, a parlare di economia, diritto, costituzione, e di come si comunicano queste cose”, ha spiegato Cottarelli. 
    “Credo sia importante che ognuno faccia al meglio quello che può fare, credo di poter essere più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore”. Così Carlo Cottarelli ha spiegato la sua scelta di dimettersi da senatore, per dirigere un progetto dell’Università cattolica nelle scuole superiori. “Forse non è stato così in passato, ma c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità fra minoranza e opposizione – ha spiegato l’economista, intervistato a Che tempo che fa, parlando di ciò che l’ha deluso nella sua breve esperienza in Parlamento -: faccio qualche esempio, è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti, io ho visto che sistematicamente sono rigettati. Tanto quanto, spesso le minoranze propongono emendamenti quasi solo per fare ostruzionismo. Mi aspettavo un atteggiamento meno conflittuale”. Inoltre Cottarelli ha raccontato che “essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dice”.
    “A me non sembra giusto cambiare partito, io sono stato eletto nel proporzionale, la gente non ha votato il mio nome ma il partito”. Lo ha spiegato Carlo Cottarelli, raccontando a Che tempo che fa la decisione di dimettersi da senatore. Eletto a settembre con il Pd, l’economista ha rivelato che gli “sono state fatte offerte di spostarmi in altri gruppi, non dico quali ma è abbastanza intuitivo: non sono di maggioranza né è il Movimento 5 stelle”. Cottarelli ha sorriso quando Fabio Fazio ha detto che poteva essere solo il Terzo polo di Azione e Italia viva
    “È giusto che quel seggio torni al Pd. Fra l’altro la prima non eletta è una persona molto brava, Cristina Tajani, che insegna al Politecnico di Milano, ed è anche abbastanza vicina all’area di Elly Schlien. Poi è una donna, si migliora anche la parità di genere”. Così Carlo Cottarelli, ospite di Che tempo che fa, su Rai 3, ha spiegato chi è destinato a succedergli in Senato, dopo che avrà rassegnato le dimissioni.
    Cottarelli: ‘A disagio nel Pd della Schlein'”E’ innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra”, “Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi”. Lo scrive l’economista Carlo Cottarelli – che ha annunciato le sue dimissioni dal Senato e dal Pd – in una lettera a Repubblica, dove elenca tutti i temi in cui sente di avere “posizioni diverse da Elly Schlein”, dal Jobs Act al freno al Superbonus, dai termovalorizzatori, all’utero in affitto al nucleare. Il passaggio clou della lettera è quello dove l’economista eletto al Senato con il Pd spiega: -“è innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico. Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi. Una questione chiave è il ruolo che il “merito” debba avere nella società. Il principio del merito era molto presente nel documento dei valori del Pd del 2008, l’ultimo disponibile quando decisi di candidarmi. Manca invece in quello approvato a gennaio 2023 e nella mozione Schlein per le primarie”. “A livello più specifico, – aggiunge Cottarelli nella lettera a Repubblica – di recente ci sono stati diversi casi in cui non ho condiviso le posizioni prese dal Pd, per esempio su aspetti del Jobs Act, sull’aumento delle accise sui carburanti, sul freno al Superbonus e sul compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, come suggerito da Valditara. Ho posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull’utero in affitto e in parte anche sul nucleare. Qualcuno dice che, date queste differenze, dovrei cambiare gruppo parlamentare. Non sarebbe giusto, anche perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori. Il primo dei non eletti mi sostituirà senza perdite di seggi per il Pd. Mi sembra la scelta più corretta”. Quindi al Direttore di repubblica Maurizio Molinari Cottarelli anciticpa: “nei prossimi giorni presenterò le mie dimissioni dal Senato che dovranno poi essere approvate dall’Aula. Non è stata una scelta facile e La ringrazio per l’opportunità di spiegarne le motivazioni. Lascio il Senato per andare a dirigere, a titolo gratuito, un nuovo Programma per l’Educazione nelle Scienze Economiche e Sociali di rivolto agli studenti delle scuole superiori offerto dall’Università Cattolica di Milano. L’idea è di costituire un gruppo di esperti senior di alto livello che, pro bono, visiteranno le scuole per condividere con gli studenti le loro esperienze accumulate in una vita lavorativa. L’obiettivo è di svolgere circa 150 visite all’anno, forse di più. I temi trattati comprenderanno le tendenze di breve e lungo termine dell’economia italiana, le politiche monetarie e di bilancio, le tematiche strutturali soprattutto rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro, la sostenibilità economica e ambientale, la finanza, l’interazione tra economia e diritto, la costituzione italiana e l’importanza della comunicazione per le politiche economiche e sociali. Le presentazioni non comporterebbero costi per le scuole coinvolte. Ci sarebbero poi presentazioni serali per centri culturali, circoli per gli anziani e così via”.. “Credo molto in questo progetto – si legge ancora – anche perché penso sia importante che chi ha avuto tanto dalla vita e ha accumulato esperienze sia disposto a condividerle con giovani e altri. Rispetto alla mia attuale posizione al Senato, due cose hanno reso più facile accettare la proposta fattami dall’Università Cattolica. Primo, in questo momento storico mi sembra che nella vita parlamentare ci sia molta, troppa animosità. Spesso le posizioni sono espresse “per partito preso” e i dibattiti sono solo un’occasione per attaccare l’avversario. Non intendo criticare i miei colleghi. Una forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione è probabilmente inevitabile in questo momento storico, ma i dibattiti estremizzati non sono nelle mie corde. Forse allora, nel mio piccolo, posso essere più utile al Paese tornando a commentare le politiche economiche dall’esterno, dicendo quello che penso senza il rischio di autocensurarmi”. Come secondo punto Cottarelli elenca dunque tutte le differenze che sente rispetto alla linea della nuova segreteria.   

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    Nomine e riforme, settimana cruciale per governo e opposizione

    Settimana chiave per il confronto nella maggioranza sulle nomine e tra governo e opposizione sulle riforme. Entro martedì, quando l’attuale comandante Zafarana diventerà presidente dell’Eni, l’esecutivo dovrà decidere il nuovo vertice della Guardia di Finanza. . Il leader del M5s Conte parla di ‘governo bulimico’ sulle nomine ‘ben al di là dello spoil system’. La segretaria del Pd Schlein attacca sui rapporti con l’Egitto dopo le parole dell’Ad di’Eni Descalzi: ‘L’Italia non può considerare la mancata collaborazione del Cairo sull’omicidio Regeni come un prezzo da pagare sull’altare degli interessi economici’. 
    Martedì è anche il giorno degli incontri chiesti dalla premier Meloni ai leader delle opposizioni sulle riforme con l’obiettivo dell’elezione diretta del capo dell’esecutivo, che sia il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio.

    Agenzia ANSA

    Martedì giro di incontri alla Camera, il primo con Schlein (ANSA)

    ‘Se l’opposizione dice no, avanti lo stesso’, afferma Tajani di Fi. “Possiamo portare un contributo se ci si vuole confrontare su come migliorare l’efficiena dell’azione di governo, ci sono alcune disfunzioni che abbiamo ormai rilevato da tempo. Se invece si svuole stravolgere l’assetto costituzionale, chiaramente non siamo disponibili”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ad Ancona, a margine di un comizio a sostegno del candidato sindaco pentastellato Enrico Sparapani.”Non è la prima volta che si tenta una stagione di riforme costituzionali – ha osservato parlando con i giornalisti degli incontri di martedì con la premier Giorgia Meloni -. Ovviamente noi andremo ad ascoltare, ma abbiamo delle idee molto chiare”. “Prima sediamo al tavolo per capire che cosa ci verrà proposto – ha detto ancora -, mi sembra di capire che ci sono tante opzioni e non c’è ancora convergenza su una prospettiva in particolare. Elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica? “Sicuramente – ha sottolineato Conte – guardando i vari sistemi in giro per il mondo l’elezione diretta non è risolutiva per la stabilità, per esempio, degli assetti di governo. Questo è indubitabile”.

    Agenzia ANSA

    “‘ Il governo dica se nel ‘dare per ricevere’ c’è l’impunità per gli egiziani’ precisa la segretaria del Pd (ANSA)

    Intanto anche le Regioni chiedono un confronto con la presidente del Consiglio Meloni sul tema delle riforme istituzionali. “Esprimendo soddisfazione per l’avvio delle riflessioni sulla tematica delle riforme istituzionali, desidero rappresentarle sin da subito la volontà delle Regioni e delle Province autonome di contribuire in modo propositivo a questo percorso e, pertanto, sono a chiederle un incontro con la Conferenza”. è quanto scrive il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  “Negli ultimi anni, la sovrapposizione di interventi normativi non sempre coordinati, unitamente alle mancate approvazioni dei disegni di legge di riforma costituzionale, hanno generato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della governance territoriale”, aggiunto Fedriga secondo il quale “per il sistema delle Regioni è da tempo avvertita l’esigenza di condividere percorsi volti a superare le criticità”.
    Domenica e lunedì 14 e 15 maggio  la tornata amministrativa di primavera con 13 capoluoghi di provincia al voto

       

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    Schlein, verità su Regeni sacrificata per dono del gas dall’Egitto?

    “Penso che l’Italia non possa considerare la mancata collaborazione dell’Egitto sull’omicidio di Giulio Regeni come un prezzo da pagare sull’altare degli interessi economici”. Lo ha detto a Treviso la segretaria del Pd Elly Schlein, in riferimento alla collaborazione del nostro Paese con l’Egitto per le forniture del gas metano. “Ho sentito dire – ha spiegato Schlein, riferendosi a dichiarazioni dell’ad di Eni, Descalzi – che da paesi come l’Egitto ‘se dai ricevi’.Voglio chiedere al Governo se tra le cose da ‘dare per ricevere’ è considerata anche l’impunità dei torturatori e degli assassini di Giulio Regeni”. 
    “Chiedo al Governo se questa è la strada che intende intraprende come strategia energetica per il futuro dell’Italia” ha aggiunto Schlein, che ha citato tra i punti di crisi con la diplomazia del Cairo, oltre a Regeni, “la liberazione di Patrick Zaki, o i diritti calpestati delle donne e degli uomini egiziani incarcerati per il legittimo dissenso”. La segretaria del Pd si detta convinta che “passare dalla dipendenza dalle fonti fossili di Putin e della Russia, alla dipendenza dalle fonti fossili di altri regimi, non sia la soluzione per questo paese, che invece ha un grandissimo potenziale non sfruttato sull’energia pulita e rinnovabile, democratica”.   

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    Coronation day, i due fratelli divisi, la solitudine di Harry, William in prima fila

    “God save the King”: L’incoronazione di Carlo III Iè stato un evento seguito in tutto il mondo. Il primogenito di Elisabetta II è stato il 40mo sovrano incoronato nell’abbazia di Westminster: alla sua proclamazione a sovrano hanno assistito oltre 2000 tra capi di stato e di governo, le teste coronate e le celebrities. Abiti sfarzosi, colori eccentrici, copricapo singolari, dalle corone ai cappelli di ogni foggia. 
    Incoronazione Carlo III, l’arrivo del principe Harry a Westminster

    Uno degli ingressi più monitorati è stato quello “da osservato speciale” del principe ribelle Harry, secondogenito di re Carlo e della defunta principessa Diana. Al duca di Sussex, in abito civile di gala con decorazioni al petto, il cerimoniale ha riservato un passaggio d’onore – l’ultimo – fra i membri di casa Windsor non attivi o non più attivi in compiti di rappresentanza ufficiale della dinastia. Harry ha mostrato un mezzo sorriso, rivolgendo qualche saluto. Dopo di lui sono entrati i fratelli di re Carlo tuttora attivi nella rappresentanza della Royal Family, ossia la principessa Anna, con il consorte Timothy, e il principe Edoardo, neo duca di Edimburgo, con la consorte Sophie.
    A seguire l’erede al trono William, principe di Galles e fratello maggiore da tempo a ferri corti con Harry, con la moglie Kate. Mentre gli ultimi a entrare sono stati Carlo e Camilla. 
    Il principe Harry era seduto in terza fila insieme con i cugini, fra il marito della cugina principessa Eugenia, Jack Brooksbank, e la principessa Alexandra. Harry è giunto ieri a Londra dalla California per partecipare all’incoronazione, non è accompagnato da Meghan come preannunciato e si prevede che rientri negli Stati Uniti subito dopo l’evento, per essere presente al quarto compleanno del figlio Archie che coincide proprio con il giorno dell’incoronazione di Carlo III.

    Il principe Harry

    In prima fila invece sedevano i ‘reali senior’: il principe William con la moglie Kate, il principe Edoardo con la moglie Sophie e i loro figli. Tra i due principi di Galles, la principessa Charlotte e il principe Louis, il secondo e il terzogenito della coppia reale, mentre George era vicino all’altare essendo paggetto d’onore.

    Incoronazione Carlo III, l’arrivo di William e Kate a Westminster

    La principessa Anna, 72 anni, ha cavalcato disinvolta in divisa nel corteo reale al fianco della carrozza che trasporta il fratello, re Carlo III, e la regina Camilla dopo la fine della cerimonia dell’incoronazione all’abbazia di Westminster verso Buckingham Palace. Anna vanta un importante passato agonistico nell’equitazione e una riconosciuta perizia sulla sella, mostrata anche oggi a dispetto dell’asfalto reso viscido dalla pioggia intermittente.
    Kate Middleton ha scelto per l’occasione un abito Alexander McQueen in crepe di seta avorio con ricami tridimensionali e altamente simbolici: rosa, cardo, narciso e trifoglio a rappresentare le quattro nazioni del Regno Unito (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord). Ha scelto inoltre di non indossare una tiara, ma una ‘headband’ (Jess Collett x Alexander McQueen) che è un intreccio di foglie realizzato in argento e cristalli. Indossa inoltre orecchini con perle e diamanti appartenuti alla principessa Diana proprio in omaggio alla suocera scomparsa, mentre ricorda la regina Elisabetta II indossando una collana che fu un dono di re Giorgio VI alla figlia, l’allora principessa Elisabetta.    La mise di Kate sembra riprodotta in una versione in miniatura per la principessina Charlotte: anche lei quindi in avorio con ricami argento e un ‘headband’ tra i capelli.

    Kate Middleton e gli orecchini della principessa Diana

    A dare un tocco di vivacità alla cerimonia solenne, ci ha pensato ancora una volta il principino Louis, 5 anni, che come in altre occasioni pubbliche, si è lasciato andare a espressioni spontanee e divertenti: dalle chiacchiere a Westminster Abbey con la sorellina Charlotte, agli sbadigli incontrollati una volta usciti, fino al tamburellio di mani durante l’affaccio dal balcone della famiglia reale 

    Agenzia ANSA

    Il terzogenito di William e Kate di cinque anni tenta di nuovo di rubare la scena (ANSA)

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    Mattarella all’incoronazione di Carlo III e tutti gli ospiti

    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la sig.ra Laura partecipano alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina Camilla all’abbazia di Westminster. Ieri hanno incontrato Re Carlo prima del ricevimento presso Buckingam Palace. Presente anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

    Incoronazione Carlo III, l’arrivo degli invitati all’abbazia di Westminster

    Sono molti gli ospiti d’onore nell’abbazia di Westminster. All’evento sono stati invitati circa 2000 fra dignitari stranieri e britannici, teste coronate, personalità del mondo della cultura, dello show business, dell’impegno sociale. Fra i rappresentanti degli Stati esteri la first lady ucraina Olena Zelenska, chiamata a rappresentare il marito Volodymyr, accompagnata a sorpresa anche dal primo ministro Denys Shmyhal. Mentre per gli Usa c’è pure la first lady Jill Biden, in assenza del marito Joe, entrata con un fiore in testa ma senza il copricapo, indossato da quasi tutte le altre donne presenti e senza essere promossa nell’ordine delle priorità al livello dei capi di Stato: destinati ad accomodarsi per ultimi (incluso, per l’Italia, il presidente Sergio Mattarella), giusto prima dell’ingresso dei membri di casa Windsor.
    Non mancano fra i banchi celebrities come il cantautore australiano Nick Cave, dichiaratamente filo monarchico, o le popstar americana Lionel Ritchie e Katy Perry. Per le strade, al di là del fermo di polizia di una frangia di attivisti repubblicani, cresce il numero di fan e curiosi decisi ad assistere all’evento, incuranti del cielo grigio e della pioggerellina che da stamane cade a intermittenza su Londra.

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    Torna il Ventotene Europa Festival

    Torna il Ventotene Europa Festival, come ogni anno, per la festa dell’Europa. In rappresentanza delle istituzioni italiane, partecipano il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi. Per le istituzioni europee hanno confermato la presenza l’Ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Fernández-Palacios, il rappresentante Ue in Svezia Niklas Wiberg, Antonio Parenti ed Elena Grech, capo e vice-capo della Rappresentanza Ue in Italia, Fabrizio Spada per l’ Ufficio del Parlamento europeo in Italia e Michele Sciscioli, capo del Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile.
    Giunto alla settima edizione, il Festival, organizzato dall’associazione La Nuova Europa presieduta da Roberto Sommella, permette di coniugare conoscenza e partecipazione secondo un percorso innovativo di cittadinanza europea, che ha l’obiettivo di mettere insieme studenti di varie nazionalità a dibattere e scrivere le loro proposte su cosa significa essere giovani cittadini nell’Europa di oggi. La storia e il ruolo delle istituzioni nei diversi Paesi, la necessità di scelte politiche condivise e, sopra tutte, l’urgenza di porre fine a una guerra che mette a rischio i valori della libertà e della democrazia saranno il filo conduttore del festival e materia di riflessione dei laboratori di gruppo.
    L’Europa che vuole avvicinarsi ai cittadini deve imparare a comunicare meglio quanto fa di buono per combattere le disuguaglianze tramite le politiche della coesione e di solidarietà. E a un esercizio di corretta comunicazione si dedicheranno, durante i laboratori peer-to-peer, i 50 studenti 16-19enni provenienti dalle scuole internazionali di Berlino, di Madrid e di Parigi, dalle Scuole europee di Varese e “Altiero Spinelli” di Torino. Ragazze e ragazzi si confronteranno in sessioni di laboratorio su Come le istituzioni europee possono migliorare la comunicazione e Le dinamiche della disinformazione, oltre a intervistare direttamente rappresentanti di giornali, università e istituzioni presenti ai dibattiti. 
    Tra gli autorevoli relatori, gli inviati di guerra Lorenzo Cremonesi, Mariano Giustino, Lucia Sgueglia e Stefania Battistini, gli storici Piero Graglia, Anna Foa e Giordano Bruno Guerri, gli sportivi Mauro Berruto, Giusy Versace e Novella Calligaris e gli accademici Andrea Patroni Griffi e Roberta De Monticelli.
    L’ultima giornata di dibattito, dedicata allo sport come baluardo della società in grado di abbattere  le diseguaglianze, si concluderà con la maratona non competitiva “La corsa di Ursula” intitolata a una delle protagoniste della storia di Ventotene e del suo Manifesto: Ursula Hirschmann, moglie di Eugenio Colorni e in seguito di Altiero Spinelli, intellettuale raffinata che alla causa europea si è dedicata per tutta la vita.
    Durante il Festival, diretto da Raffaella Rizzo, sarà anche trasmessa la celebrazione del Premio La Chiave d’Europa al fuoriclasse ucraino Andrij Mykolajovyč Ševčenko, già campione del Milan, del Chelsea e della Dinamo Kiev, in virtù del suo impegno a favore della pace.Ventotene Europa Festival è una manifestazione ideata curata e organizzata dall’associazione La Nuova Europa in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, sotto l’Alto patrocinio del Parlamento europeo, con il patrocinio del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile, della Regione Lazio, del Comune di Ventotene, di Aiccre Lazio, con la partecipazione di ACRI, Associazione delle Fondazioni e Casse di Risparmio, Fondazione Antonio Megalizzi, Libreria Ultima Spiaggia.
    Dal 2017 hanno partecipato al Festival e alla Scuola d’Europa circa 800 studenti europei di nazionalità italiana, francese, tedesca, portoghese, greca, polacca, ungherese, belga, lettone, danese, austriaca, romena, inglese, irlandese.
    Il programma qui: