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    Renzi, sono ugualmente lontano da Schlein e da Meloni

    (ANSA) – ROMA, 11 MAG – “Mi sento ugualmente lontano da Elly
    e da Giorgia Meloni. Vengo dal Pd, da quello riformista, e vedo
    che” Elly Schlein “dice sì a più tasse e no al
    termovalorizzatore. Sul nucleare sono a favore, sulla Gpa non la
    penso come Schlein, io sono totalmente un’altra cosa. Detto
    questo, in bocca al lupo a Elly”. Lo ha detto il leader di Iv,
    Matteo Renzi, a “Oggi è un altro giorno”, su Rai Uno. (ANSA).   

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    Meloni, Pisani e Giannini rafforzano sicurezza cittadini

    (ANSA) – ROMA, 11 MAG – “Desidero inviare i miei migliori
    auguri di buon lavoro al nuovo Capo della Polizia, Vittorio
    Pisani, e al nuovo Prefetto di Roma, Lamberto Giannini. Abbiamo
    scelto due servitori dello Stato di grande competenza ed
    esperienza che contribuiranno a rafforzare la sicurezza dei
    cittadini e la difesa delle istituzioni”. Così la premier
    Giorgia Meloni.   
    “Siamo profondamente grati per il lavoro che la Polizia e le
    Forze dell’Ordine svolgono ogni giorno per mantenere l’ordine
    pubblico”. A Pisani e Giannini “auguro un grande successo in
    questo nuovo e delicato incarico, per il quale potranno contare
    sul pieno sostegno del governo”. (ANSA).   

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    P.Chigi, sbloccati 660 milioni per alloggi universitari

    (ANSA) – ROMA, 11 MAG – Si sbloccano i 660 milioni previsti
    dal 2022 per gli alloggi universitari: Palazzo Chigi, in una
    nota, spiega che il Cdm ha autorizzato la presentazione di un
    emendamento per “conferma l’immediata operatività delle misure
    “che destinano 660 milioni di euro all’acquisizione della
    disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze
    per studenti delle istituzioni della formazione superiore”.   
    L’emendamento arriva dopo una “interlocuzione con la Commissione
    europea che ha consentito di escludere la natura di aiuti di
    Stato” di questi interventi. (ANSA).   

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    Mattarella ad Oslo, visita in Norvegia di tre giorni

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è a Oslo per una visita di stato di tre giorni. Il capo dello Stato è accompagnato dalla figlia Laura e dal ministro degli esteri Antonio Tajani.
    Mattarella al palazzo presidenziale di Oslo ha incontrato il principe ereditario, Haakon, la regina Sonja, la principessa Mette-Marit e la principessa Astrid. Re Harald V ha dei problemi di salute ed è ancora ricoverato. Dopo gli inni e gli onori militari il presidente un colloquio ristretto con il principe ereditario.
    In seguito il capo dello Stato insieme ai reali alla Fortezza di Akershus per la cerimonia di deposizione al monumento nazionale. Sempre in mattinata Mattarella ha incontrato il presidente dello Storting, il Parlamento norvegese, Masud Gharahkhani. Infine ci sarà un pranzo di lavoro con il primo ministro Jonas Gahr St›re.
    Bisogna “contrastare la politica di aggressività della Russia” ma ciò “non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace”, ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella nel suo colloquio ad Oslo con il premier norvegese Jonas Gahr Store. “La decisione della Russia (di attaccare ndr) è irrazionale: ci auguriamo che a Mosca tornino elementi di razionalità”.
    “Garantire l’indipendenza energetica dell’Unione europea non deve rallentare la diversificazione delle fonti”, ha detto ancora Mattarella nel colloquio avuto con il premier primo ministro Jonas Gahr Store. Il capo dello Stato ha anche ringraziato la Norvegia per aver incrementato l’esportazione di gas e petrolio nell’Unione europea.
    Un breve giro su un ferry elettrico per Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, accompagnato dal principe Haako, ha potuto toccare con mano gli enormi progressi che la Norvegia sta compiendo in materia di rinnovabili. Infatti la quasi totalità della flotta di battelli del porto di Oslo è a propulsione elettrica ed è incredibile osservare i ferry muoversi nelle acque del fiordo nel più assoluto silenzio. Il tema dell’energia, e soprattutto delle rinnovabili, è al centro di questa missione del presidente che domani si sposterà a Trondheim dove all’università di scienza e tecnologia gli saranno illustrate le ricerche in corso sull’energia green.

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    Lollobrigida, esiste una etnia italiana da tutelare

    (ANSA) – ROMA, 11 MAG – “Credo che sia evidente a tutti che
    non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un
    concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un’etnia
    italiana, quella che la Treccani definisce raggruppamento
    linguistico culturale, che immagino che in questo convegno si
    tenda a tutelare. Perché sennò non avrebbe senso”. Lo afferma il
    ministro per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, partecipando
    agli Stati generali della natalità.   
    “La popolazione del mondo cresce e tanti di quelli che
    nascono nel mondo vorrebbero venire a vivere in Italia. E allora
    perché preoccuparsi delle nascite in Italia? Se la risposta è
    incrementare la natalità, è probabilmente per ragioni legate
    alla difesa di quell’appartenenza, a cui molti sono legati, io
    in particolare con orgoglio, a quella che è la cultura italiana,
    al nostro ceppo linguistico, al nostro modo di vivere”, conclude
    Lollobrigida. (ANSA).   

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    Andrea De Gennaro, 45 anni in Gdf. Due lauree e un master

    I nuclei di polizia tributaria e i reparti speciali, il comando aeronavale e quelli provinciali di diverse città, un corso internazionale per specialisti antidroga alla Dea, l’Agenzia americana per la lotta alla droga: è una carriera ‘operativa’ di primo piano quella del generale di corpo d’armata Andrea De Gennaro, attuale reggente della Guardia di Finanza sul quale c’è l’accordo nel governo per la nomina a comandante generale.    Sposato e padre di tre figli, 64 anni da compiere a dicembre, De Gennaro ha trascorso quasi tutta la sua vita nelle Fiamme Gialle: c’è entrato 45 anni fa, nel 1978, quando ha frequentato il corso di formazione e il biennio di applicazione per ufficiali presso l’Accademia del corpo. Fratello di Gianni, ex capo della Polizia e del Dis, è laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza economico finanziaria e ha un master di secondo livello in diritto tributario internazionale, conseguito all’Università Bocconi.    Uscito dall’Accademia, nel 1982, il suo primo incarico con il grado di tenente è stato il comando della sezione antidroga del nucleo regionale di polizia tributaria di Genova. Da allora, Andrea De Gennaro ha girato l’Italia ricoprendo decine di incarichi operativi: prima al nucleo centrale di polizia tributaria di Roma, poi alla guida del comando provinciale di Bergamo – il suo primo comando – e, dal 2001 al 2004, del nucleo regionale di polizia tributaria di Firenze. “Non è mai stato un uomo da scrivania” dice chi ha lavorato con lui in questi anni.    Al comando generale approda nel 2004, prima come comandante dell’ufficio operazioni e poi come capo del V Reparto, quello che si occupa di comunicazione e relazioni esterne. Quattro anni in totale che lo hanno portato poi a dirigere il comando provinciale di Roma, l’ultimo incarico prima di lasciare temporaneamente la Guardia di Finanza.    Nel 2011, infatti, Andrea De Gennaro viene nominato direttore centrale dei servizi antidroga (Dcsa), l’organismo interforze del Viminale. C’è lui alla guida quando nel 2013 arrestano in Colombia, dopo due anni di indagini, il boss del narcotraffico Roberto Pannunzi, un personaggio che era il massimo referente dei cartelli per la vendita di cocaina alla ‘Ndrangheta, che ha lavorato con la mafia turca, il clan dei marsigliesi ed ebbe contatti con Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti. “Al momento – disse allora De Gennaro – è il broker più importante per il traffico di cocaina dal sud America all’Europa, in grado di movimentare migliaia di chili di droga: 8 transazioni su dieci, fino ad oggi, passavano da lui”.    Tornato a ‘casa’ nel 2014, come comandante regionale della Toscana, De Gennaro è stato poi comandante interregionale dell’Italia meridionale, comandante dei reparti speciali – quelli da cui dipende lo Scico, il servizio centrale investigazioni sulla criminalità organizzata – e comandante interregionale dell’Italia centrale. Fino al 15 novembre dell’anno scorso, quando è diventato comandante in seconda del Corpo in cui aveva cominciato 45 anni prima. 

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    La ricetta elettronica diventa definitiva

    “Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare”. È quanto dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in merito alle misure per la salute contenute nel Dl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri.
    La ricetta medica elettronica diventa strutturale

    Ricetta elettronica valida per un anno per i malati cronici Per i pazienti cronici, la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico. Lo afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in merito alle misure per la salute contenute nel Dl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri. Si tratta, afferma il ministro, di una “importante novità”. “Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco – aggiunge il ministro – grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.   

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    Continuano i razzi da Gaza e gli attacchi di Israele

     Nonostante le voci di un possibile cessate il fuoco, continuano i razzi da Gaza sul sud di Israele e gli attacchi dell’aviazione israeliana contro obiettivi della Jihad islamica nell’enclave palestinese. Secondo gli ultimi dati, stamane da Gaza sono stati lanciati 13 razzi e vari colpi di mortaio che hanno provocato danni materiali limitati e nessuna vittima. Di contro, gli attacchi sulla Striscia si sono susseguiti per tutta la mattinata su postazioni e siti di lancio di razzi della Jihad. Il ministro della difesa Yoav Gallant, citato dai media, ha dato istruzioni all’esercito di preparare “una serie di ulteriori operazioni” sulla Striscia e di essere pronti ad altri lanci in arrivo da Gaza.    Secondo la radio pubblica israeliana è in arrivo dall’Egitto una delegazione incaricata di discutere una possibile tregua i cui termini sono ancora da definire. (ANSA).