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    Mattarella, indipendenza delle toghe è patrimonio irrinunciabile

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – “Nel quadro degli equilibri
    costituzionali i giudici sono “soggetti soltanto alla legge”. Il
    che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di
    diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente
    responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di
    parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è
    l’espressione prima”. In queste considerazioni si ritrova
    l’essenza dell’indipendenza della Magistratura come patrimonio
    irrinunziabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia
    costituzionale”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella
    parlando Scuola Superiore della Magistratura a Napoli. (ANSA).   

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    Via libera del cda a Sergio Ad Rai, Rossi dg

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – Via libera del consiglio di
    amministrazione Rai alla nomina di Roberto Sergio ad
    amministratore delegato, come proposto dall’assemblea degli
    azionisti.   
    La votazione si è conclusa con tre voti a favore, uno
    contrario e due astensioni, che valgono come un no. A pesare
    dunque il voto favorevole della presidente Marinella Soldi, che
    in caso di parità vale doppio. A favore anche Simona Agnes, in
    quota Forza Italia, e Igor De Biasio, in quota Lega. Contraria
    Francesca Bria, nominata in quota Pd, mentre Alessandro Di Majo,
    in quota M5S, e il consigliere Riccardo Laganà, eletto dai
    dipendenti, si sono astenuti. Sergio non era presente al momento
    della votazione.   
    Il nuovo amministratore delegato ha, inoltre, comunicato di
    voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello staff
    amministratore delegato e di voler affidare a Giampaolo Rossi il
    ruolo di direttore generale corporate, ruolo precedentemente
    ricoperto ad interim dall’amministratore delegato. (ANSA).   

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    Il Papa, si promuovano ovunque politiche amiche della famiglia

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 15 MAG – “La famiglia è il
    principale antidoto alla povertà, materiale e spirituale, e
    anche al problema dell’inverno demografico. È necessario che in
    tutti i Paesi siano promosse politiche sociali, economiche e
    culturali ‘amiche della famiglia’ e dell’accoglienza della
    vita”. Lo dice il Papa in un tweet nella Giornata internazionale
    della famiglia. (ANSA).   

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    Affluenza a picco alle comunali, oggi si vota fino alle 15

    Hanno aperto stamane alle ore 7 i seggi per l’elezione dei sindaci in 595 comuni nelle regioni a statuto ordinario. Chiuderanno alle ore 15 e subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. Affluenza a picco in questa tornata di elezioni amministrative: anche la scelta del sindaco, un tempo molto sentita e partecipata, oggi fa i conti con una forte disaffezione da parte dell’elettorato. L’affluenza definitiva alle 23, per i comuni seguiti dal Viminale, è del 46,39% in calo di quasi 14 punti rispetto alle precedenti omologhe in cui aveva votato il 59,89% degli aventi diritto. 
    In quasi 30 anni il calo dei votanti è stato del 25%, 1 elettore su 4 non è più andato a votare: basti pensare che alle elezioni comunali del giugno 1993 aveva votato il 79% degli aventi diritto mentre alle amministrative del giugno dello scorso anno ha votato il 54,72%, in pratica solo un elettore su due ha scelto il sindaco.
    Le urne sono aperte per le elezioni amministrative in 790 comuni nel complesso, anche se fra ieri e oggi si vota in 595 comuni delle regioni a statuto ordinario e c’è solo un capoluogo di regione, Ancona, mentre sono 13 i capoluoghi di provincia. Non ci sono grandi centri coinvolti ma è comunque un test politico importante per la maggioranza di governo, a 8 mesi dalle elezioni politiche, e per l’opposizione. Sono chiamati a votare in tutto 6,3 milioni di elettori per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29 maggio, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 maggio. Nelle regioni ‘speciali’ si vota nel complesso in 195 comuni. L’attenzione è soprattutto al risultato nei tredici capoluoghi: oltre ad Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà poi il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni). Subito dopo la chiusura dei seggi inizierà lo spoglio delle schede.
    Quanto all’affluenza, andando indietro nel tempo, nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) l’affluenza era stata del 60,07%. Nel 2020 (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata del 2016 aveva votato il 61,52% degli aventi diritto. Tra le curiosità della giornata elettorale, una ha riguardato una donna di 100 anni e 4 mesi, Teresa Righini, ristoratrice in pensione e fondatrice dell’Osteria del Pozzo ad Ancona, che nonostante l’età avanzata, non ha rinunciato ad esercitare il suo diritto-dovere di voto ed andata al seggio numero 27 di Falconara Marittima, appoggiandosi ad un bastone e accompagnata dal genero. Due persone sono state invece denunciate nel Napoletano per aver scattato foto alle schede elettorali che avevano votato

    Il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 © ANSA

    Complessivamente i capoluoghi di provincia in cui si vota sono 18, di cui uno capoluogo di regione, Ancona. Domani si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.
    Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ad Ancona – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani – il primo nella storia della città – è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.
    Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra.
    Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.
    Urne aperte domenica dalle 7.00 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la verifica dell’affluenza, inizierà lo spoglio.

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    Comunali, seggi aperti fino a lunedì alle 15. Affluenza in calo

    Affluenza ancora in calo in questa tornata di elezioni amministrative: anche la scelta del sindaco, un tempo molto sentita e partecipata, oggi fa i conti con una forte disaffezione da parte dell’elettorato. Alle 19 ha votato il 37,22%, in calo di oltre 6 punti rispetto alle precedenti omologhe in cui alla stessa ora aveva votato il 43,82% degli elettori. I seggi sono aperti fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15. In quasi 30 anni il calo dei votanti è stato del 25%, 1 elettore su 4 non è più andato a votare: basti pensare che alle elezioni comunali del giugno 1993 aveva votato il 79% degli aventi diritto mentre alle amministrative del giugno dello scorso anno ha votato il 54,72%, in pratica solo un elettore su due ha scelto il sindaco. Ad Ancona in questa tornata, alle 19 ha votato il 33.81% mentre alle precedenti elezioni era andato alle urne il 38,25 degli aventi diritto; a Brescia gli elettori sono stati il 36,60% contro il 41,09% delle precedenti comunali. A Pisa i votanti sono stati solo il 36,21% contro il 43,67% del passato.
    A Massa ha votato il 36,90% (erano stati 43,73%), calo di 9 punti percentuali a Brindisi: alle urne solo il 34,67 (erano il 43,95%). Le urne sono aperte per le elezioni amministrative in 790 comuni nel complesso, anche se oggi e domani si vota in 595 comuni delle regioni a statuto ordinario e c’è solo un capoluogo di regione, Ancona, mentre sono 13 i capoluoghi di provincia. Non ci sono grandi centri coinvolti ma è comunque un test politico importante per la maggioranza di governo, a 8 mesi dalle elezioni politiche, e per l’opposizione. Sono chiamati a votare in tutto 6,3 milioni di elettori (4,5 tra oggi e domani) per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29 maggio, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 maggio.
    Nelle regioni ‘speciali’ si vota nel complesso in 195 comuni. L’attenzione è soprattutto al risultato nei tredici capoluoghi: oltre ad Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà poi il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni). Subito dopo la chiusura dei seggi, domani pomeriggio, inizierà lo spoglio delle schede. Quanto all’affluenza, andando indietro nel tempo, nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) l’affluenza era stata del 60,07%. Nel 2020 (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata del 2016 aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.
    Tra le curiosità della giornata elettorale, una ha riguardato una donna di 100 anni e 4 mesi, Teresa Righini, ristoratrice in pensione e fondatrice dell’Osteria del Pozzo ad Ancona, che nonostante l’età avanzata, non ha rinunciato ad esercitare il suo diritto-dovere di voto ed andata al seggio numero 27 di Falconara Marittima, appoggiandosi ad un bastone e accompagnata dal genero. Due persone sono state invece denunciate nel Napoletano per aver scattato foto alle schede elettorali che avevano votato.

    Il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 © ANSA

    Complessivamente i capoluoghi di provincia in cui si vota sono 18, di cui uno capoluogo di regione, Ancona. Domani si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.
    Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ad Ancona – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani – il primo nella storia della città – è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.
    Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra.
    Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.
    Urne apertre domenica dalle 7.00 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la verifica dell’affluenza, inizierà lo spoglio.

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    Meloni all’adunata degli alpini a Udine: qui rappresentazione straordinaria amor di Patria

     La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata a Udine, in piazzale Osoppo, da dove a breve partirà la sfilata delle penne nere, momento clou della 94/a adunata nazionale degli alpini.Tra le autorità civili e militari presenti ad attenderla ci sono il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
    “Credo che qui ci sia una delle rappresentazioni più straordinarie che avvengono durante l’anno, di cosa sia l’amore di patria. Ritengo che il tema dell’impegno della nostra comunità nazionale e il legame all’appartenenza che ci lega sia una delle cose più importanti sulle quali bisogna fare leva per risollevare questa Nazione. Quindi c’è bisogno di momenti come questi” ha detto Meloni secondo la quale “La cosa importante che questa nazione ha è la consapevolezza di se stessa, del suo valore, del suo legame con il principio dell’appartenenza e della patria. E se c’è un posto dove questo si respira è qui. Nel giorno della festa della Mamma. Dopo la mamma ci sono gli Alpini come famiglia: non si poteva mancare”. “Qui ci sono persone che vengono non solo da tutta Italia ma da tutto il mondo per ricordare quali siano le loro radici ed è la cosa più preziosa che abbiamo. Oggi è la festa della mamma ma noi abbiamo sempre un’altra mamma che è la Patria, senza questo legame non c’è niente che possiamo fare. Quindi venire qui ad assaporare un po’ di questo sentimento è una cosa preziosissima”, ha detto la presidente del Consiglio.
    ‘Alpini, la più bella famiglia’ apre la sfilata a Udine Ha preso il via a Udine la sfilata della 94/a adunata nazionale degli alpini. Il corteo si è aperto con lo striscione con il motto della manifestazione ‘Alpini, la più bella famiglia’, dietro quello della commissione pari opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia per il rispetto delle donne e contro la violenza di genere. Hanno sfilato anche i graduati delle truppe apine e diversi gonfaloni dei comuni friulani tra cui quello del Comune di Udine che ospita la manifestazione. Presenti anche presenti anche gli striscioni della federazione internazionale di militari di montagna che sfilano con una folta delegazione. E poi il Labaro nazionale dell’Ana con 212 medaglie d’oro al valor militare.
    Meloni, leva? Da affrontare come ipotesi volontaria “Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile. Quello secondo me è l’approccio giusto”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a chi le chiedeva, a margine dell’ adunata degli alpini a Udine, se fosse favorevole al ripristino della leva.

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    Visita di Meloni a Berlusconi: ‘È di ottimo umore, lavora’

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a quanto si apprende, ha fatto visita al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ricoverato da oltre un mese all’ospedale San Raffaele. La premier e Berlusconi “hanno parlato degli scenari futuri, delle prossime iniziative dell’esecutivo e della maggioranza”: lo riferisce una nota di Palazzo Chigi sulla visita della presidente del Consiglio all’alleato in ospedale. “Berlusconi è di ottimo umore, è in rapida ripresa, e nonostante il ricovero lavora incessantemente sui principali dossier”, ha commentato Meloni. L’incontro è durato oltre un’ora.
    Silvio Berlusconi è stato “molto contento e soddisfatto” della visita “affettuosa” di Giorgia Meloni di oggi, “una sorpresa che ha molto gradito”. Lo ha detto Gianni Letta parlando con i giornalisti fuori dal San Raffaele. “Sono arrivato che stava guardando il Monza alla Tv, ha esultato per la vittoria sul Napoli 2 a 0 e ha chiamato Galliani per fare i complimenti ai giocatori e gli ha detto che stasera lo guarderà da Fazio – ha aggiunto Letta – poi mi ha raccontato della visita di Meloni e mi ha dato anche un po’ di lavoro: questo vi dice che sta bene e continua a lavorare”.
    Anche il leader della Lega Matteo Salvini è stato al San Raffaele di Milano per far visita al presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ricoverato dallo scorso 5 aprile

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    Amministrative: 595 comuni in 15 regioni, i numeri delle elezioni

    Sono 6,3 milioni i cittadini che tra oggi e domani sono chiamati alle urne in 595 comuni. 15 le regioni coinvolte e 13 i capoluoghi dove le amministrazioni devono essere rinnovate.
    Tanto Nord (269 città al voto), molto Sud (190) e meno Centro (136).
    Ecco i numeri dell’Italia al voto:
    – LOMBARDIA: guida, per numero di amministrazioni chiamate al giudizio degli elettori, la classifica. Al voto vanno infatti 106 comuni (su 1.505 totali) di cui 12 sopra i 15 mila abitanti e due capoluoghi (Brescia e Sondrio)
    – CAMPANIA: la regione risponde alla Lombardia con le urne in 84 comuni su 550, 19 dei quali oltre i 15 mila abitanti. Ma nessun capoluogo coinvolto – PIEMONTE: con 70 comuni al voto su 1.180 totali – anche qui al netto di capoluoghi – si piazza al terzo posto. Solo 4 sono i centri con più di 15 mila abitanti – PUGLIA: qui urne in 51 comuni (su 257) di cui un capoluogo (Brindisi) e 13 città oltre i 15 mila abitanti
    – VENETO: unica regione del nord-Est dell’Italia coinvolta in questa tornata elettorale, il Veneto si presenta all’appuntamento con 49 comuni (su 563) e due capoluoghi (Vicenza e Treviso)
    – LAZIO: 47 comuni su 378 totali rinnovano le proprie amministrazioni. Dodici i centri sopra i 15 mila abitanti, tra questi l’unico capoluogo laziale al voto: Latina – CALABRIA: si vota in 41 città (su 404 totali) ma nessuna di queste è capoluogo nè supera la soglia dei 15 mila abitanti
    – ABRUZZO: 31 comuni di cui un capoluogo (Teramo) al voto
    – LIGURIA: anche qui un capoluogo (Imperia) si rinnova assieme ad altre 22 amministrazioni su 234 complessive
    – TOSCANA: e sono 22 (su 273) ma con ben 3 capoluoghi di provincia (Massa, Pisa e Siena) anche le realtà toscane chiamate alle urne. Sei i centri con più di 15 mila abitanti – EMILIA-ROMAGNA: il voto interessa 21 comuni su 330 totali (solo 2 oltre i 15 mila) e nessun capoluogo
    – MARCHE: su 225 comuni marchigiani al voto oggi e domani ne vanno 15 di cui un capoluogo: Ancona
    – MOLISE: sono 14 le amministrazioni coinvolte (su 136), nessuna sopra i 15 mila abitanti
    – BASILICATA: qui si registrano numeri molto simili al Molise.    Quattordici comuni al voto su 131 totali e nessuno oltre i 15 mila abitanti
    – UMBRIA: la classifica si chiude nel centro Italia. Ultima per numero di comuni coinvolti (ma c’è il capoluogo Terni tra questi), l’Umbria ne chiama al voto solo 7 (su 92).