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    Gelmini alle Regioni: 'Chi vaccinerà di più, riaprirà prima'

    “Chi vaccinerà di più riaprirà prima”: Lo ha ribadito la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, riprendendo la linea del premier Mario Draghi, a Radio Anch’Io stamani su Radio Uno Rai.    “Sapremo con il generale Figliuolo riprogrammare la campagna vaccinale nel tempo più breve possibile, alla gente dobbiamo dire che abbiamo usato finora la massima precauzione, ma che bisogna vaccinarsi”, ha aggiunto parlando del caso Astrazeneca, con il cambio di destinazione preferenziale del vaccino agli over 60 e la possibile diffidenza degli anziani nei confronti del prodotto anglo-svedese. “Chi vaccinerà di più riaprirà prima”  ha Gelmini, riprendendo la linea del premier Mario Draghi. “Sapremo con il generale Figliuolo riprogrammare la campagna vaccinale nel tempo più breve possibile, alla gente dobbiamo dire che abbiamo usato finora la massima precauzione, ma che bisogna vaccinarsi”, ha aggiunto parlando del caso Astrazeneca, con il cambio di destinazione preferenziale del vaccino agli over 60 e la possibile diffidenza degli anziani nei confronti del prodotto anglo-svedese.

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    Rousseau a M5S, saldare debiti entro il 22/4 o strade diverse

    “Come Associazione Rousseau siamo costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021. Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo”. E’ quanto annuncia l’Associazione Rousseau sul blog delle Stelle. ” È arrivato il tempo di eliminare ambiguità e mancate scelte. Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, e leale, insieme a chi dimostrerà di essere tale”, si legge. 
    “In questi anni – scrive Rousseau – abbiamo dato il nostro contributo come si fa in una famiglia, con fiducia, lealtà e senza mai limitarci. Abbiamo lavorato senza sosta e con la dedizione che, solo chi crede profondamente in quello che fa, riesce a dare. Abbiamo sentito il nostro compito come una componente preziosa per la crescita della comunità del MoVimento, mantenendo fermo il nostro impegno così come ha fatto il MoVimento, almeno fino ad un anno fa”, si legge sul post sul blog, dal titolo “E’ tempo di decisioni”.    “Da gennaio 2020 il MoVimento, infatti, attraverso alcuni dei suoi portavoce, ha iniziato a non onorare gli accordi in relazione alle attività erogate dall’associazione Rousseau omettendo di mettere in atto qualsivoglia presidio funzionale a garantire il rispetto delle regole e degli impegni presi, sebbene ciò abbia sempre rappresentato, nel pensiero dei fondatori del MoVimento, il tratto distintivo del percorso politico che si intendeva intraprendere. Oggi la situazione è giunta al punto di non ritorno ed è necessario fare chiarezza.    Ad agosto 2020 inviammo all’ex capo politico reggente una bozza di accordo, da lui stesso richiesta, per poter finalmente definire ruoli e responsabilità reciproche, ma l’analisi di tale bozza non venne mai nemmeno discussa, anzi venne rinviata.    Parliamo di quel contratto che anche gli stessi iscritti chiesero con forza, con il voto degli Stati Generali, di concludere. A settembre 2020 comunicammo, con la consueta trasparenza, a tutti gli iscritti la gravità della situazione e la conseguente riduzione dei servizi, sollecitando settimanalmente gli esponenti politici del MoVimento e coloro che ritenevano di esprimersi per conto del medesimo, ad assumere una decisione. Nei giorni scorsi abbiamo anche attivato una raccolta fondi, su ogni nostra pagina, per provare a mantenere vivo il progetto civico a prescindere dalla decisioni del MoVimento che, negli ultimi giorni, è arrivato addirittura a negare l’esistenza del debito tramite alcuni suoi esponenti”, si legge ancora.    E l’Associazione Rousseau attacca: “Il prossimo 22 aprile saranno, infatti, trascorsi ben 15 mesi dalle dimissioni dell’ultimo Capo politico eletto democraticamente dagli iscritti e che sollecitava, già in quella data, quello che oggi viene rilanciato per l’ennesima volta: la rifondazione del M5S”.   

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    Turchia: PD lascia sedia vuota in Aula per Von Der Leyen

     Una sedia vuota al centro dell’emiciclo di Montecitorio, per simboleggiare l’assenza di una sedia a disposizione per Ursula Von der Leyen all’incontro con il presidente turco Erdogan. E questo il modo scelto dal partito democratico nell’Aula della Camera per testimoniare la propria contrarietà nei confronti di quella che, secondo Beatrice Lorenzin, rappresenta “un’offesa a tutte le donne ed all’Unione Europea perché offendere Von der Leyen significa offendere l’Unione Europea e quello che essa rappresenta sul tema dei diritti umani e delle donne”.    

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    Il prefetto di Milano sospende il sindaco di Opera arrestato

    (ANSA) – MILANO, 08 APR – E’ stato sospeso dalla carica di
    sindaco Antonio Nucera, posto oggi agli arresti domiciliari
    nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano. Lo ha
    deciso il prefetto di Milano Renato Saccone, così come accade
    quando amministratori sono raggiunti da ordinanza di custodia
    cautelare. Le sue funzioni saranno quindi svolte dal vicesindaco
    del centro alla porte di Milano, Ettore Fusco. (ANSA).   

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    Sindaco arrestato: vicesindaco Opera, ho letto cose assurde

    (ANSA) – MILANO, 08 APR – “Guardi appena ho letto, sono corso
    in Comune. Siamo qua perché ci sono i carabinieri che stanno
    svolgendo le loro attività”: è “stupito, sorpreso e deluso”
    Ettore Fusco, l’esponente leghista per dieci anni sindaco di
    Opera, ed ora vicesindaco di Antonino Nucera, arrestato questa
    mattina fra l’altro per peculato e corruzione.   
    “Ho letto cose assurde, che non c’entrano con la città di
    Opera”: fra le accuse a Nucera c’è quella di interramento
    illecito di rifiuti “mille tonnellate sotto una strada ma noi
    non abbiamo realizzato nulla che permetta di nasconderli” ha
    commentato all’ANSA dopo aver letto le prime notizie sui media.   
    “Poi c’è questa roba delle mascherine (che avrebbe tenuto invece
    di distribuirle alla farmacia comunale e alla rsa, ndr), è
    surreale. Il sindaco – Fusco è sicuro – chiarirà e si farà luce
    sula vicenda”. Anche la casa a San Donato, su cui sarebbero
    stati fatti lavori come tangente, “non è sua” e “non mi risulta
    che l’architetto del Comune sia la sua compagna”.   
    “Siamo ovviamente delusi e molto sorpresi – ha aggiunto – Non
    pensavamo che sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Si
    farà luce su tutto e confido che si dimostrerà l’estraneità
    delle persone coinvolte. Intanto l’amministrazione comunale va
    avanti”: (ANSA).   

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    Fontana, chiederò di passare in zona arancione

    (ANSA) – MILANO, 08 APR – “I numeri che stiamo valutando per
    mandarli alla cabina di regia di Roma vanno in questa
    direzione”, ovvero il passaggio della Lombardia in zona
    arancione: il presidente della Regione Attilio Fontana ha
    spiegato a Rtl 102.5 che “i dati sono in lento ma graduale
    miglioramento”. Di conseguenza “farò di tutto, e chiederò alla
    cabina di regia che la Lombardia possa essere messa in zona
    arancione”. La decisione sarà presa domani e dovrebbe diventare
    efficace da lunedì.   
    Fontana ha anche annunciato che “da stamani sono iniziate le
    prenotazioni per i vaccini per tutti i lombardi dai 70 anni in
    avanti” in anticipo rispetto al piano
    illustrato la scorsa settimana che portava data 15 aprile. Sulle
    vaccinazioni nelle aziende in Lombardia il governatore ha
    aggiunto che partiranno solo dopo aver fatto le somministrazioni
    agli over 60: “abbiamo raggiunto un accordo con tante
    associazioni di
    rappresentanza – ha detto – e siamo pronti a iniziare questa
    fase quando il governo ci darà il via libera (ANSA).   

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    Garavaglia: “Programmare aperture, il 2 giugno possibile data”

    “Non si può programmare dopo. Ci sono attività che si possono aprire dall’oggi al domani come il barbiere. Altre no, come i grandi alberghi. Bisogna monitorare i dati e sulla base dei dati aprire il prima possibile. Abbiamo bisogno di programmare per essere veloci, altrimenti gli altri ci superano”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo a Omnibus. “In Francia si parla del 14 luglio, negli Usa del 4 luglio, il 2 giugno è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture per noi”, ha proseguito. 
    “Noi stiamo lavorando settore per settore per dare date specifiche – ha sottolineato ancora -.    Diamo protocolli seri e le date. C’è un dibattito molto ideologico sulle riaperture, noi non siamo ideologici. C’è anche nei media una posizione ideologica, non c’è il bianco o il nero.    Dare solo segnali negativi è sbagliato perché l’economia vive anche di aspettative. Monitoriamo settimana per settimana”.    “L’anno scorso non sapevano a cosa andavamo incontro – ha aggiunto -, questa volta abbiamo l’esperienza dell’anno scorso e un piano vaccinale che sta procedendo. Lavoriamo al Green Pass che prevede tre condizioni, il vaccino, avere avuto il covid e il tampone negativo. Non è discriminatorio e da noi esiste già in Sardegna. Pensi che bello se l’anno scorso avessimo dato retta a Solinas in Sardegna. E’ un modello che sta già prendendo piede, perché ad esempio ci sono già numerosi voli che procedono così”.
    “La Grecia ha tante isole e per quello si sta muovendo in quella direzione, noi potremmo farlo. Il punto è creare meccanismi per cui sia semplice circolare. La direzione mi sembra abbastanza chiara”, ha detto Massimo Garavaglia, rispondendo ad una domanda di Alessandra Sardoni sul titolo del Messaggero relativo ad un piano del governo per creare isole covid-free anche in Italia.   

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    Scontro sul cashback, il Senato respinge la mozione di FdI

    L’Aula del Senato ha respinto la mozione presentata da Fratelli d’Italia per sospendere il cashback. Il documento ha avuto 114 no, 20 sì, e 89 astenuti.    Accolto invece l’ordine del giorno della maggioranza con 190 voti favorevoli, 20 no e 13 astenuti. “La maggioranza Draghi non sente ragioni: fa cadere nel vuoto l’appello di Fratelli d’Italia e in Senato vota contro la nostra mozione per destinare ai ristori i 5 miliardi del cashback. I partiti che sostengono il governo Draghi hanno scelto ufficialmente di allinearsi alla posizione del Pd e del M5s: in piena pandemia l’Italia butterà 5 miliardi di euro per la lotta al contante e la lotteria degli scontrini invece di destinare quelle risorse per salvare aziende in crisi e posti di lavoro a rischio. Di questa scelta risponderanno agli italiani”, scrive su fb Giorgia Meloni commentando la bocciatura della mozione sul cashback. “Ventitre sono i miliardi che si stimano in termini di maggiori consumi nel biennio, sulla base dei numeri prodotti da quando esiste il Cashback. Nove, invece, i miliardi di maggiore gettito da oggi al 2025. È una misura che si autofinanzia. Il Cashback va visto come formula innovativa di incentivazione”. Lo scrive in un post su Fb il viceministro all’Economia Laura Castelli. “Aderire al Cashback ha spinto ben 8 milioni di cittadini (in soli 3 mesi) ad attivare la “Spid”, che rappresenterà sempre di più la chiave per accedere a tutti i servizi della Pa. La semplificazione è il primo modo per migliorare la vita del contribuente”.