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    Salvini attacca: 'Non invitati a Palazzo Chigi, stupisce'

    “Non faccio io gli inviti di palazzo Chigi. Sicuramente la Lega è il perno del governo, quindi certe dimenticanze stupiscono”. Così Matteo Salvini sulla riunione di ieri cui la Lega non era presente. 

    L’intervento del leader della Lega e del senatore Alberto Bagnai, responsabile dell’economia del partito. 

       
    “Chiederò a Draghi se dopo la cabina di regia sui furbetti del superbonus possiamo fare una cabina di regia sul reddito. Bisogna darsi una priorità sulla scala dei furbetti”, ha affermato il leader leghista
    “Al Senato sarò primo firmatario di proposte, su cui chiederò l’appoggio del centrodestra e non solo, penso che dal catino dei 9 miliardi del reddito si possa prendere denaro contro i furbetti. Poi taglio delle tasse, flat tax, molti giovani e donne”, ha aggiunto Salvini, aggiungndo: “Imbarazzante non si trovino soldi per l’autismo”, ha aggiunto

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    Alle 12 cabina di regia su dl frodi Superbonus

    Una cabina di regia dovrebbe tenersi domani alle 12 su un decreto legge con le norme anti truffa sul Superbonus al 110%. Lo si apprende da diverse fonti governative, secondo le quali un Consiglio dei ministri per approvare il decreto potrebbe esserci nel pomeriggio. Il provvedimento dovrebbe confermare (a differenza di quanto previsto delle bozze della manovra) lo sconto in fattura e la cessione del credito ma dovrebbe introdurre controlli preventivi per evitare i casi di falsi crediti per frodare il fisco, denunciati dall’Agenzia delle entrate. Il direttore dell’agenzia Ernesto Ruffini è stato, a quanto si apprende, nel pomeriggio a Palazzo Chigi.    

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    Braccio di ferro sulla manovra, Draghi rinvia al Parlamento

    Non tornerà in Cdm per un nuovo via libera il disegno di legge di Bilancio approvato il 28 ottobre. La palla passa al Parlamento. Novità per Opzione donna e Reddito di cittadinanza. Saranno rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con il ritorno ai 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome. Se chi percepisce il Reddito rifiuta un’offerta di lavoro congrua vedrà scattare un decalage mensile. Dopo il secondo rifiuto ci sarà la revoca del beneficio. Primi suggerimenti del Comitato scientifico: equiparare adulti e minori per non penalizzare le famiglie numerose, ridurre a 5 anni il tempo di residenza minima per gli stranieri che chiedono di accedere alla misura.
    In mattinata la riunione a Palazzo Chigi sulla manovra e il Reddito di cittadinanza. Alla riunione non ha partecipato il ministro dell’Economia Daniele Franco che è impegnato a Bruxelles. Dall’incontro confermato che il decalage del Reddito di cittadinanza scatterà dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua. Lo stesso ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli (M5s), ha detto che “il decalage partirà dopo la prima domanda di contratto congruo rifiutata. Tutto il resto delle disposizioni già presentate nella richiesta contenuta nella legge di Bilancio come uscito dal Cdm, rimangono inalterate. Ma per noi era fondamentale che il decalage partisse dopo il primo rifiuto e non in modo automatico”. “Il tavolo – ha proseguito Patuanelli – era legato ad alcuni elementi di dettaglio di modifiche che la legge di Bilancio propone per il reddito di cittadinanza. In particolare, per noi era fondamentale che il decalage partisse da un elemento di decisione presa dal precettore e non in modo automatico, perché è chiaro che noi puntiamo a ricollocare tutte le persone che hanno accesso al reddito di cittadinanza; ma il decalage non può partire dopo tre mesi, ad esempio, e quindi questa nostra proposta è stata accolta”. 
    Vengono rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione donna. A quanto si apprende al termine della riunione a Palazzo Chigi, la norma della manovra dovrebbe essere modificata rispetto all’ipotesi iniziale e il criterio di età per accedere alla misura dovrebbe essere abbassato, come aveva già anticipato il ministro Andrea Orlando. Nella ipotesi iniziale l’età per Opzione donna si alzava a 60 anni e invece dovrebbero essere confermati i parametri attuali di pensionamento anticipato con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome.
    “Ho fatto presente al Ministro della Salute, d’intesa col Presidente dell’ISS e il Direttore della Prevenzione del Ministero, l’opportunità di prevedere una legge volta a finanziare un progetto di ricerca nazionale atto a combattere l’attuale e future minacce pandemiche. Il Ministro si è impegnato ad inserire nella legge di Bilancio un finanziamento ad hoc come avvenuto con grande successo in passato per la ricerca e la sanità italiane con la legge per far fronte all’emergenza AIDS”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù durante l’audizione in commissione Affari sociali della Camera.Oggi a un percettore del RdC “lavorare non conviene”, scrive il Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza spiegando che in presenza di un incremento di reddito da lavoro, l’80% di questo concorre alla definizione dell’importo della prestazione. Per rendere conveniente la ricerca – propone – nella determinazione del reddito per il calcolo dell’importo del RDC bisogna considerare -per chi inizia a lavorare o è già occupato, il reddito da lavoro solo per il 60%, senza limiti di tempo, ma fino a quando viene raggiunto il reddito esente da imposizione fiscale considerando al 100% la parte eccedente tale soglia.Perché una proposta di lavoro sia congrua e quindi non rifiutabile dal punto di vista temporale basterà che il contratto superi un mese e non più tre mesi “per incoraggiare persone spesso molto distanti dal mercato del lavoro ad iniziare ad entrarvi e fare esperienza”: si legge nella proposta del Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza che ricorda come i settori in cui potrebbero trovare un’occupazione i beneficiari del Rdc – edilizia, turismo, ristorazione, logistica – sono spesso caratterizzati da una forte stagionalità. Nella considerazione dell’entità minima della retribuzione accettabile – si legge nella proposta – bisognerà rimodularla in base all’orario di lavoro per tenere conto anche di occupazioni part time- Per quanto riguarda l’orario di lavoro ritenuto congruo, invece di riferirsi a rapporti di lavoro a tempo pieno o con orario di lavoro non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro, stante che in molti casi questo riferimento non è possibile, fare riferimento a rapporti con orario di lavoro non inferiore all’60% dell’orario a tempo pieno previsto nei contratti collettivi di cui all’art. 51, d.lgs. n. 81/2015″. Il Comitato propone di eliminare le “severe disposizioni che, ai fini della congruità dell’offerta lavorativa, fissano, dopo la prima offerta, il distanziamento del luogo di lavoro entro 250 chilometri dal luogo di residenza, ovvero su tutto il territorio nazionale, disposizioni palesemente assurde e inutilmente punitive per lavori spesso a tempo parziale e con compensi modesti”.

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    Ddl salva mare: ok al Senato con 220 sì, serve terza lettura

    Il disegno di legge salva mare è stato approvato dal Senato con 220 voti favorevoli, nessun contrario e 15 astensioni, in sede redigente. Fratelli d’Italia aveva annunciato l’astensione in Aula. Il provvedimento, sulla promozione del recupero dei rifiuti in mare e dell’economia circolare, è stato approvato a Montecitorio il 24 ottobre 2019. Rispetto al testo della Camera, a Palazzo Madama sono state apportate alcune modifiche per cui è ora richiesto un ulteriore passaggio parlamentare per l’approvazione definitiva.

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    Accordo di collaborazione tra ANSA e l'agenzia algerina APS

    APS e ANSA hanno firmato un accordo di collaborazione alla presenza dell’Ambasciatore italiano ad Algeri Giovanni Pugliese. L’intesa prevede la disponibilità e lo scambio di contenuti da poter utilizzare sulle piattaforme delle due Agenzie, con l’obiettivo di arricchire la propria offerta di informazione internazionale.    In particolare la partnership si articola nella possibilità per i partner di utilizzare i rispettivi servizi informativi per uso editoriale e la possibilità di sviluppare offerte commerciali congiunte a supporto della comunicazione di istituzioni e aziende dei rispettivi Paesi.    L’Ambasciatore Giovanni Pugliese ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: “Si tratta di un’importante intesa che rafforza lo scambio di informazioni tra Italia e Algeria, migliorando la conoscenza reciproca tra i nostri due Paesi e che, al contempo, sosterrà le imprese italiane che operano in Algeria e quelle algerine che operano in Italia”.    Per Stefano De Alessandri, Amministratore Delegato ANSA, “questo nuovo accordo tra APS e ANSA, oltre a garantire uno scambio di informazione certificata tra Algeria e Italia, è un primo passo per lo sviluppo di progetti tra le due Agenzie a sostegno della comunicazione delle rispettive istituzioni e aziende dei due Paesi. Le due Agenzie condivideranno i rispettivi progetti e iniziative di maggior successo sui quali hanno recentemente investito, al fine di mettere a fattor comune esperienze e risultati”.    Il Direttore Generale di APS Samir Gaid ha sottolineato che “la firma di questo accordo di cooperazione arriva all’indomani della visita di Stato di Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Algeria. Il nostro accordo fa parte dello sviluppo delle relazioni bilaterali e del rafforzamento della cooperazione basata sullo scambio e sulla condivisione e sui legami amichevoli e storici tra i nostri due Paesi”.    

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    Quirinale: tante petizioni per una donna al Colle

    A febbraio 2022 ci sarà la votazione per il Presidente della Repubblica, ma continua a impazzare il toto nomi sul prossimo inquilino del Colle, tra sondaggi e retroscena dell’ultim’ora.
    E se al Quirinale fosse eletta una donna? I tempi sono maturi, tra petizioni lanciate, a cominciare dalla quella del Fatto quotidiano per la senatrice Liliana Segre declinata in tempi record (“grazie della stima. Non ho la competenza. E ho 91 anni”) e i tanti nomi circolati (da Cartabia, posizionata dai sondaggisti tra il terzo e quarto posto dopo Mattarella bis e Draghi, fino a Rosy Bindi), per la successione a Sergio Mattarella questa volta una presidente donna “sarebbe una bella prospettiva”, come ha detto nei mesi scorsi Romano Prodi. E’ vero anche che il ruolo del Quirinale dipende da chi ci mandi e da quanto è debole il sistema politico che gli gira attorno, ma chi più di una donna sarebbe in grado di gestirlo con diplomazia, competenza, intelligenza e praticità. L’8 marzo il Capo dello Stato Sergio Mattarella esortava nel suo messaggio ad ascoltare le donne perché “vuol dire rendere migliore la nostra società”. Negli ultimi due secoli “sono state protagoniste di importanti rivoluzioni sociali e culturali, sono state – spesso e in diversi ambiti – i motori del cambiamento”. Ad esempio il nome di Rosy Bindi è uscito con un appello firmato da un gruppo di donne “di orientamenti politici diversi”, ma tutte “nell’area del centrosinistra e della sinistra”. Per il settennato 2022-2029, negli ultimi mesi sono circolati, con insistenza a più riprese, i nomi di altre potenziali presidenti della Repubblica. Come l’attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia, che da quando è entrata nell’esecutivo di Mario Draghi ha cercato di costruire un profilo adeguato alla corsa per il Colle. Si era parlato di lei anche come possibile presidente del Consiglio, prima che la scelta ricadesse su Draghi. Intanto ha già battuto un record: è stata la prima presidente della Corte costituzionale dopo 45 presidenti uomini. Alla Consulta c’è stata, inizialmente come giudice, per nove anni.    A Cartabia e Bindi si era unito poi il nome di Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato nonché parlamentare di Forza Italia e infine Paola Severino, ex Guardasigilli. Ma anche quello dell’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, e precedentemente della presidente della Rai Annamaria Tarantola.    Da anni, prima ancora di Mattarella, circola per ogni elezione il nome di Emma Bonino.      

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    Cassazione: pausa caffè a rischio e pericolo del lavoratore

    Niente indennizzo per malattia nè riconoscimento di invalidità per i lavoratori ai quali capita un infortunio mentre consumano il ‘rito’ della pausa caffè in orario di servizio, anche se hanno il permesso del capo per andare al bar all’esterno dell’ufficio sguarnito di un punto ristoro. A stabilirlo è la Cassazione che ha accolto il ricorso dell’Inail contro indennizzo e invalidità del 10% in favore di una impiegata della Procura di Firenze che si era rotta il polso cadendo per strada mentre, autorizzata, era uscita per un caffè.    Per gli ermellini, la ‘tazzina’ non è una esigenza impellente e legata al lavoro ma una libera scelta.    

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    CoP26: Nancy Pelosi a Glasgow, ma i fari sono su Ocasio-Cortez

    (ANSA) – LONDRA, 09 NOV – Riflettori ancora su una presenza politica Usa alla giornata odierna della conferenza Onu sul clima Cop26 di Glasgow, dove nelle scorse ore è sbarcata una delegazione Democratica del Congresso guidata dalla speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi. Ad attirare l’attenzione della Bbc e di altri media è tuttavia, molto più di lei, Alexandria Ocasio-Cortez: parlamentare della ‘sinistra’ Dem più gradita al movimento ambientalista e ai giovani che in questi giorni hanno animato le piazze denunciando “il bla bla bla” dei leader (e degli ex leader) del mondo.    Della delegazione non fanno parte esponenti Repubblicani e questo ha offerto a Ocasio-Cortez il destro di polemizzare contro quei colleghi del Congresso sospettabili di essere “sponsorizzati” dall’industria petrolifera. “Noto – ha scritto ieri sera AOC sul suo profilo Instagram prima di partire per la Scozia – che alcuni hanno deciso di non viaggiare con la delegazione ufficiale Usa, ma con il sostegno di sponsor privati che qualcuno può sospettare siano legati a interessi di aziende del settore dei combustibili fossili”.    La delegazione Dem arriva all’indomani dell’intervento alla CoP26 dell’ex presidente Barack Obama, il quale ha alzato ieri i toni dell’allarme sul futuro del pianeta, difendendo la linea di Joe Biden, polemizzando con Donald Trump come responsabile del rallentamento dell’azione contro il cambiamento climatico e criticando i leader di Cina e Russia per la loro assenza a Glasgow, ma ricevendo anche un’accoglienza gelida da attiviste come Greta Thunberg o Vanassa Nakate, che gli hanno rinfacciato di fatto d’essere un ipocrita e di non aver fatto abbastanza lui stesso negli 8 anni del suo potere alla Casa Bianca. (ANSA).