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Braccio di ferro sulla manovra, Draghi rinvia al Parlamento

Non tornerà in Cdm per un nuovo via libera il disegno di legge di Bilancio approvato il 28 ottobre. La palla passa al Parlamento. Novità per Opzione donna e Reddito di cittadinanza. Saranno rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con il ritorno ai 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome. Se chi percepisce il Reddito rifiuta un’offerta di lavoro congrua vedrà scattare un decalage mensile. Dopo il secondo rifiuto ci sarà la revoca del beneficio. Primi suggerimenti del Comitato scientifico: equiparare adulti e minori per non penalizzare le famiglie numerose, ridurre a 5 anni il tempo di residenza minima per gli stranieri che chiedono di accedere alla misura.

In mattinata la riunione a Palazzo Chigi sulla manovra e il Reddito di cittadinanza. Alla riunione non ha partecipato il ministro dell’Economia Daniele Franco che è impegnato a Bruxelles. Dall’incontro confermato che il decalage del Reddito di cittadinanza scatterà dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua. Lo stesso ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli (M5s), ha detto che “il decalage partirà dopo la prima domanda di contratto congruo rifiutata. Tutto il resto delle disposizioni già presentate nella richiesta contenuta nella legge di Bilancio come uscito dal Cdm, rimangono inalterate. Ma per noi era fondamentale che il decalage partisse dopo il primo rifiuto e non in modo automatico”. “Il tavolo – ha proseguito Patuanelli – era legato ad alcuni elementi di dettaglio di modifiche che la legge di Bilancio propone per il reddito di cittadinanza. In particolare, per noi era fondamentale che il decalage partisse da un elemento di decisione presa dal precettore e non in modo automatico, perché è chiaro che noi puntiamo a ricollocare tutte le persone che hanno accesso al reddito di cittadinanza; ma il decalage non può partire dopo tre mesi, ad esempio, e quindi questa nostra proposta è stata accolta”. 

Vengono rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione donna. A quanto si apprende al termine della riunione a Palazzo Chigi, la norma della manovra dovrebbe essere modificata rispetto all’ipotesi iniziale e il criterio di età per accedere alla misura dovrebbe essere abbassato, come aveva già anticipato il ministro Andrea Orlando. Nella ipotesi iniziale l’età per Opzione donna si alzava a 60 anni e invece dovrebbero essere confermati i parametri attuali di pensionamento anticipato con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome.

“Ho fatto presente al Ministro della Salute, d’intesa col Presidente dell’ISS e il Direttore della Prevenzione del Ministero, l’opportunità di prevedere una legge volta a finanziare un progetto di ricerca nazionale atto a combattere l’attuale e future minacce pandemiche. Il Ministro si è impegnato ad inserire nella legge di Bilancio un finanziamento ad hoc come avvenuto con grande successo in passato per la ricerca e la sanità italiane con la legge per far fronte all’emergenza AIDS”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù durante l’audizione in commissione Affari sociali della Camera.

Oggi a un percettore del RdC “lavorare non conviene”, scrive il Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza spiegando che in presenza di un incremento di reddito da lavoro, l’80% di questo concorre alla definizione dell’importo della prestazione. Per rendere conveniente la ricerca – propone – nella determinazione del reddito per il calcolo dell’importo del RDC bisogna considerare -per chi inizia a lavorare o è già occupato, il reddito da lavoro solo per il 60%, senza limiti di tempo, ma fino a quando viene raggiunto il reddito esente da imposizione fiscale considerando al 100% la parte eccedente tale soglia.

Perché una proposta di lavoro sia congrua e quindi non rifiutabile dal punto di vista temporale basterà che il contratto superi un mese e non più tre mesi “per incoraggiare persone spesso molto distanti dal mercato del lavoro ad iniziare ad entrarvi e fare esperienza”: si legge nella proposta del Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza che ricorda come i settori in cui potrebbero trovare un’occupazione i beneficiari del Rdc – edilizia, turismo, ristorazione, logistica – sono spesso caratterizzati da una forte stagionalità. Nella considerazione dell’entità minima della retribuzione accettabile – si legge nella proposta – bisognerà rimodularla in base all’orario di lavoro per tenere conto anche di occupazioni part time- Per quanto riguarda l’orario di lavoro ritenuto congruo, invece di riferirsi a rapporti di lavoro a tempo pieno o con orario di lavoro non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro, stante che in molti casi questo riferimento non è possibile, fare riferimento a rapporti con orario di lavoro non inferiore all’60% dell’orario a tempo pieno previsto nei contratti collettivi di cui all’art. 51, d.lgs. n. 81/2015″. Il Comitato propone di eliminare le “severe disposizioni che, ai fini della congruità dell’offerta lavorativa, fissano, dopo la prima offerta, il distanziamento del luogo di lavoro entro 250 chilometri dal luogo di residenza, ovvero su tutto il territorio nazionale, disposizioni palesemente assurde e inutilmente punitive per lavori spesso a tempo parziale e con compensi modesti”.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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