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    Amato, il Dottor Sottile dal curriculum record

    L’uomo è garbato nei toni ma inflessibile nelle scelte: fu lui, da primo ministro, a volere ed ottenere la fine della scala mobile. Sempre Amato – nel 1992 – ebbe il coraggio di varare una Finanziaria da 93 mila miliardi di lire (un record a quei tempi) che non esitò a definire “di lacrime e sangue” e a cui affiancò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari (effettuato nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992).
    Un socialista da sempre piaciuto a Silvio Berlusconi (“mi può capitare di guardarmi allo specchio e di vederci Giuliano Amato”, disse una volta il Cavaliere), il “dottor Sottile” presenta oggi un curriculum sterminato. Nato a Torino il 13 maggio del 1938, muove i primi passi in politica con il Psi nel 1958 e per il garofano è stato deputato dall’83 al ’93. Due volte presidente del Consiglio (dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001), due volte Ministro del Tesoro (1987-1989 e 1999-2000) e ministro per le riforme istituzionali (1998-1999).
    Dal 2013 – con un precedente passaggio alla guida dell’Antitrust e un ritorno all’antico amore per l’insegnamento – è giudice costituzionale e dal settembre 2020 ricopre la delicata vicepresidenza della Consulta. Un “azzeccagarbugli” che non chiede incarichi e ne ottiene più di quanti ne possa accettare, è anche professore di diritto costituzionale, saggista, uomo di cultura enciclopedica, non privo di gocce di alterigia che non si cura di trattenere.
    Negli anni ottanta Eugenio Scalfari coniò per lui il soprannome di Dottor Sottile, con doppio riferimento al suo acume politico e alla gracilità fisica che però non ha mai mostrato sui rettangoli dei campi da tennis, sua grande passione. Giorgio Forattini giocò con la matita raffigurandolo come Topolino in risposta all’allarme da lui lanciato – nel 1992 – di un’Italia pericolosamente percepita come la Disneyland d’Europa.

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    Quirinale: Guzzetta, i positivi devono poter votare

    Gli uffici della Camera dovrebbero pensare a “misure tecno-sanitarie” che consentano ai parlamentari positivi al Covid o in quarantena di poter prendere parte all’elezione del Presidente della Repubblica, visto che il loro numero è tutto sommato limitato. Lo dice all’Ansa il costituzionalista Giovanni Guzzetta, commentando le affermazioni del presidente Fico che ha annunciato che i positivi non voteranno, così come in precedenti elezioni del Capo dello Stato non hanno votato alcuni grandi elettori malati.    Guzzetta solleva delle obiezioni sul paragone fatto ieri dal presidente Fico nell’intervista a “In mezz’ora”: “La differenza tra l’attuale situazione e le precedenti, consiste nel fatto che nelle precedenti volte la scelta se partecipare o meno al voto era dell’interessato; in questo caso l’interessato non ha possibilita di scelta, ancor più per i positivi asintomatici, per i quarantenati che non sono nemmeno malati”.    “La soluzione che si ventila in queste ore – prosegue il costituzionalista – di rifiuto di altre soluzioni, mi sembra in contraddizione con il principio di proporzionalità: da una parte le preoccupazioni dell’emergenza sanitaria, dall’altra un numero relativamente circoscritto di persone per le quali si chiederebbe una deroga per poter esercitare una funzione di interesse pubblico”. “Girando la domanda potremmo chiedere: ci sono delle misure tecniche, anche per un numero limitato di persone che consentano di farle partecipare al voto in sicurezza? La domanda richiede una riposta tecnico sanitaria a fronte di un interesse pubblico di grande rilievo. I parlamentari stanno svolgendo un incarico pubblico a nome degli elettori”.    Voto a distanza o voto nelle prefetture? “Con queste ipotesi aggiungiamo complicazioni. Io vedo meglio la predisposizione di percorsi specifici, di luoghi dove i parlamentari positivi o in quarantena possono sostare e dormire. Naturalmente occorre una norma urgente che le Camere dovrebbero chiedere al Governo di emanare. In fin dei conti anche i cittadini escono per andare a fare il tampone pur non essendo guariti. Il confinamento è ragionevole ma non esclude deroghe”.    “Regole innovative sono possibili – conclude Guzzetta – si tratta di vedere se sono proporzionate rispetto all’interesse pubblico”.    

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    Il Progetto di Ventotene sarà intitolato a Sassoli

       Sarà intitolato a David Sassoli il Progetto Ventotene per il recupero del carcere di Santo Stefano. La proposta, lanciata nelle scorse ore dalla Commissaria straordinaria del Governo Silvia Costa d’intesa con il Ministro della Cultura Dario Franceschini, è stata accolta con favore dal Premier Mario Draghi che ha sottolineato come “la morte di David Sassoli rappresenti una grande perdita per l’Italia e per l’Europa intera. I tributi che gli sono stati rivolti riflettono la profondità del suo impegno a favore di una Europa più unita e più libera, come nelle intenzioni dei padri fondatori”. 
       Per queste ragioni, il Premier condivide “pienamente la proposta di intitolargli il Progetto Ventotene-Santo Stefano, per una Scuola di Alti pensieri in un luogo a lui molto caro. Sarà – conclude Draghi – un modo per tracciare una linea ideale con il passato, tra due momenti di rinascita del progetto europeo, di cui David Sassoli è stato appassionato protagonista”. Il Progetto per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano, ha dichiarato Dario Franceschini, “è un’ iniziativa ambiziosa a cui guarda tutta Europa. Il valore di quei luoghi deve essere considerato per l’alto significato simbolico, è lì che è nata l’idea più rivoluzionaria dei nostri tempi: l’Europa federale. Ed è giusto oggi intitolare questo progetto a David che con il suo impegno politico e civico è stato in tutto il suo percorso di vita un interprete profondo dello spirito del Manifesto di Ventotene”.
       “David Sassoli – ha evidenziato la Commissaria Costa – ha saputo interpretare con garbo e determinazione quella sintesi che Lei ha molto bene espresso in Parlamento di idealità e mediazione alla luce dei suoi saldi valori cattolico democratici e delle sue forti istanze di solidarietà, giustizia sociale, partecipazione civica e dialogo. Sono certa che la testimonianza e l’esempio di Sassoli resteranno anche nel cuore di tanti giovani che ci stanno inviando toccanti messaggi e che in questi anni lo hanno sentito vicino e attento alle loro richieste. Considero significativo e pertinente quindi che il Governo gli intitoli il Progetto Ventotene-Santo Stefano per una ‘Scuola di Alti pensieri’ che accolga tutte le migliori esperienze formative sui diritti umani, la dignità della persona, la giustizia, la solidarietà, il ruolo della cultura e della sostenibilità per la costruzione della libertà, della democrazia e della solidarietà in Europa e nel Mediterraneo”.    Silvia Costa ha ricordato in particolare le parole che David Sassoli ha rivolto da Bruxelles il 17 settembre 2020 durante l’iniziativa da lei promossa proprio a Ventotene con le istituzioni locali e le amministrazioni sottoscrittrici del Progetto: “Il carcere di Santo Stefano e l’isola di Ventotene costituiscono dei capisaldi della nostra storia, punti di riferimento. il passaggio di tanti protagonisti della vita della Repubblica italiana: Sandro Pertini, Umberto Terracini, Rocco Pugliese, uomini coraggiosi considerati scomodi, dissidenti politici, persone che hanno fatto della resistenza al fascismo una delle loro battaglie, sono stati costretti a trascorrere parte delle loro vite in questo carcere, molti addirittura le loro ultime ore. Il valore del carcere di Santo Stefano deve essere quindi considerato per il suo alto significato simbolico.  Il patrimonio culturale è una parte importante della nostra identità comune. Il vostro progetto va proprio in questa direzione, ha il nostro sostegno e contribuisce a rafforzare quel senso di cittadinanza europea che proprio sugli scogli di Ventotene ha posto le sue fondamenta. E’ lì che abbiamo avuto uomini e donne che hanno immaginato, per noi, un futuro diverso. Non dobbiamo dimenticare che questa è stata una terra di ispirazione per tutti coloro che consideriamo i nostri padri fondatori e le loro parole sono ora, più che mai, attuali”.   

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    Progetto Ventotene sarà intitolato a Sassoli

    (ANSA) – ROMA, 17 GEN – Sarà intitolato a David Sassoli
    il Progetto Ventotene per il recupero del carcere di Santo
    Stefano. La proposta, lanciata nelle scorse ore dalla
    Commissaria straordinaria del Governo Silvia Costa d’intesa con
    il Ministro della Cultura Dario Franceschini, è stata accolta
    con favore dal Premier Mario Draghi che ha sottolineato come “la
    morte di David Sassoli rappresenti una grande perdita per
    l’Italia e per l’Europa intera. I tributi che gli sono stati
    rivolti riflettono la profondità del suo impegno a favore di una
    Europa più unita e più libera, come nelle intenzioni dei padri
    fondatori”.   
    Per queste ragioni il Premier condivide “pienamente la proposta
    di intitolargli il Progetto Ventotene-Santo Stefano, per una
    Scuola di Alti pensieri in un luogo a lui molto caro. Sarà –
    conclude Draghi – un modo per tracciare una linea ideale con il
    passato, tra due momenti di rinascita del progetto europeo, di
    cui David Sassoli è stato appassionato protagonista”. Il
    Progetto per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano, ha
    dichiarato Dario Franceschini, “è un’ iniziativa ambiziosa a cui
    guarda tutta Europa. Il valore di quei luoghi deve essere
    considerato per l’alto significato simbolico, è lì che è nata
    l’idea più rivoluzionaria dei nostri tempi: l’Europa federale.   
    Ed è giusto oggi intitolare questo progetto a David che con il
    suo impegno politico e civico è stato in tutto il suo percorso
    di vita un interprete profondo dello spirito del Manifesto di
    Ventotene”. “Sono certa – ha evidenziato la Commissaria Costa –
    che la testimonianza e l’esempio di Sassoli resteranno anche nel
    cuore di tanti giovani che ci stanno inviando toccanti messaggi
    e che in questi anni lo hanno sentito vicino e attento alle loro
    richieste. Considero significativo e pertinente quindi che il
    Governo gli intitoli il Progetto Ventotene-Santo Stefano per una
    ‘Scuola di Alti pensieri’ che accolga tutte le migliori
    esperienze formative sui diritti umani, la dignità della
    persona, la giustizia, la solidarietà, il ruolo della cultura e
    della sostenibilità per la costruzione della libertà, della
    democrazia e della solidarietà in Europa e nel Mediterraneo”.   
    (ANSA).   

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    Green Pass: ex magistrato attraversa Stretto su barca pescatori

    (ANSA) – MESSINA, 17 GEN – L’ex magistrato Angelo Giorgianni
    non avendo il super Green pass necessario per prendere il
    traghetto ha attraversato lo Stretto di Messina su una barca di
    pescatori con cui si era messo d’accordo. La notizia è stata
    resa nota dall’emittente Tv7. L’espediente era già stato
    utilizzato da altre persone.   
    “Ho attraversato lo Stretto con una barca di pescatori perché
    sprovvisto di super Green pass – dice Giorgianni all’ANSA – Con
    la nostra organizzazione abbiamo presentato una richiesta d’
    infrazione contro l’Italia all’Europa perché con l’obbligo del
    super Green pass sullo Stretto hanno limitato la libertà
    personale e non garantito la continuità territoriale”.   
    Giorgianni, che è su posizioni no vax, attualmente è segretario
    dell’organizzazione mondiale per la vita e vicino al gruppo de
    l’Eretico. Nell’ottobre scorso era stato sospeso dalle funzioni
    e dallo stipendio, per aver parlato il 9 dello stesso mese a
    Roma dal palco dei no Green pass a piazza del Popolo a Roma.   
    L’ex giudice proveniva da Roma e si è accordato con alcuni
    pescatori per passare lo Stretto. “Con questo provvedimento
    sbagliato – prosegue Giorgianni – l’Italia è come se avesse
    spostato i confini di Europa dalla Sicilia a Villa San Giovanni.   
    Spero che il Governo riveda questo provvedimento. Ha limitato
    la nostra libertà personale”. (ANSA).   

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    Covid:vaccini a scuola in Calabria,somministrate 10mila dosi

    (ANSA) – CATANZARO, 17 GEN – “Diecimila bimbi calabresi
    vaccinati in 5 giorni di campagna regionale nelle scuole”. Lo
    afferma la vicepresidente della Giunta regionale della Calabria
    e assessore all’Istruzione, Giusi Princi, al termine della
    seconda tranche di Open vax school days.   
    “Va ribadito: in appena 5 giorni. Che poi – riporta un
    comunicato della Regione -non sarebbero neppure 5 giorni perché
    le ore dedicate all’attività sono state in media 5 a giornata
    (quindi 25 in totale). Buttandola puramente sulla matematica
    sarebbero 400 vaccini l’ora. Numeri da veri hub vaccinali quelli
    registrati nelle scuole sin qui coinvolte dall’assessorato
    all’Istruzione in questa campagna senza precedenti numeri
    imponenti, che assumono ulteriore valore se confrontati con le
    altre realtà italiane. Solo la Puglia, a quanto pare, riesce a
    tenere il passo della Calabria per numero di bambini vaccinati
    (fascia pediatrica 5-11 anni)”.   
    “Gli open vax school days – afferma Princi – sono stati un
    successo: la complessa macchina organizzativa che abbiamo messo
    in moto grazie all’Ufficio scolastico regionale, alle Aziende
    sanitarie provinciali, alla Protezione civile, all’Ordine dei
    medici ed alle donne medico della provincia di Reggio Calabria,
    ancora una volta ha funzionato alla perfezione dando riprova di
    grande senso di responsabilità e forte spirito di squadra. Ieri
    sera ho personalmente girato a tutti i dirigenti scolastici
    delle scuole presidio i ringraziamenti da parte del presidente
    della Regione, Roberto Occhiuto, primo sostenitore e promotore
    di questa intensa campagna che in poco tempo è riuscita a fare
    tanta strada lungo il tortuoso sentiero della vaccinazione e
    della sensibilizzazione”.   
    “Non va dimenticato, infatti – prosegue Princi – che parliamo di
    quella fascia d’età più esposta al contagio e più refrattaria.   
    La Calabria ha fatto da pioniera, possiamo dirlo senza paura di
    smentita e continuerà a farlo nell’immediatezza: d’intesa col
    presidente Occhiuto stiamo già predisponendo la fase-2. Anche
    questa ci vedrà sperimentare meccanismi organizzativi del tutto
    innovativi. La nostra gente ha bisogno di riferimenti e
    risposte. E la Regione è chiamata a darle. Ieri, oggi e domani,
    sempre in prima linea per i calabresi”. (ANSA).   

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    Quirinale: Bettini, due strade possibili per il Colle

    Due strade sono possibili in vista del Quirinale secondo il dem Goffredo Bettini in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’. Nella prima, la politica ha uno scatto e propone a Mario Draghi un patto di un anno, individuando per il Colle una figura alta per guidare la transizione dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato. A questa operazione dovrebbe collaborare soprattutto Matteo Salvini. Ma se questa dovesse fallire, la seconda ‘è obbligata’: si chiede a Sergio Mattarella di accettare un altro mandato o si verifica la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire. 
    Anche il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, in un’altra intervista al ‘Corriere della Sera’, dice la sua sul Quirinale. “Io parlo con tutti – spiega – vedremo se il centrodestra avanzerà formalmente una candidatura. Nel vertice di venerdì è emerso che il sogno quirinalizio di Berlusconi non ha i numeri”. A suo avviso, “Draghi a Palazzo Chigi è una garanzia per il Paese nell’anno di legislatura che ci rimane”, mentre al Quirinale “garantisce l’Italia, per sette anni. Sono entrambe buone soluzioni”, ma “se andrà al Quirinale dovrà esserci un accordo politico contestuale sul governo”. Un governo dei leader se Draghi va al Colle? “Non è probabile ma ha un senso”, dice.   

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    Suppletive di Roma, D'Elia del Pd vince col 59,4% dei voti

    (ANSA) – ROMA, 17 GEN – Cecilia D’Elia del Pd ha vinto le
    elezioni suppletive di Roma centro con il 59,43% dei consensi,
    conquistando il seggio alla Camera dei deputati lasciato libero
    da Roberto Gualtieri, ora sindaco della Capitale e che ha fatto
    subito i complimenti alla D’Elia.   
    Simonetta Matone, la capogruppo della Lega in Campidoglio che
    ha corso per il centrodestra, ha avuto il 22,42% dei voti;
    Valerio Casini (Iv) il 12,93; Beatrice Gamberini il 3,24%;
    Lorenzo Vanni l’1,97%. Sono questi i dati al termine dello
    scrutinio. (ANSA).