More stories

  • in

    Quirinale: il film della giornata. Casellati non ce la fa

    Non passa la Casellati. Alla presidente del Senato solo 382 voti nel quinto scrutinio per il Quirinale, con una sessantina di franchi tiratori nel centrodestra e sospetti di Fdi su Forza Italia e centristi. La sesta votazione a vuoto tra astensioni del centrodestra e schede bianche del centrosinistra. Ma per la settima, domani alle 9.30, si riapre la trattativa.
    20.19 Si è conclusa nell’Aula di Montecitorio la quarta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico. Accanto a lui la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.20.09 – “Ho L’impressione che ci sia la sensibilità di Salvini, spero di tutto il parlamento, per la possibilità di una presidente donna, il M5s lo ha sempre detto”. Lo ha detto Giuseppe Conte parlando di “almeno due, solide e super partes” figure.20.00 – “Adesso sto lavorando perché ci sia unione di intenti e voti e domani si chiuda, e il governo torni a lavorare in piena carica”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini.19.52 – “Sto lavorando perché ci sia presidente donna, una donna in gamba, non faccio nomi né cognomi”. Così il leader della Lega Matteo Salvini. 19.39 – Matteo Salvini “l’ho trovato bene, abbiamo discusso in modo franco e aperto e continueremo a farlo”. Lo ha detto Enrico Letta intervistato su La 7.19.27 – “Non credo che la nostra Repubblica preveda che per l’elezione del Presidente serva un accordo sul governo e sarei molto stupito se Draghi lo facesse. D’altra parte se la maggioranza lo vuole eleggere noi siamo ininfluenti “. Lo dice il vice presidente del Senato di Fdi Ignazio La Russa, a chi gli chiede del nome del premier per il Colle.19.21 – “Sono fiducioso che l’inizio di questo dialogo possa portare alla soluzione. Non sarà semplice”. Lo ha detto Enrico Letta parlando con i giornalisti degli incontri con Salvini. “Non sono sicuro che si esca con un nome adesso. Bisogna trovare una soluzione che tiene”.19.13 –  “Non so se domani è il giorno buono. Cerchiamo di essere il più rapidi e efficienti possibili: ognuno è una minoranza ma è importante che dentro la maggioranza che sostiene il governo si trovi un’intesa, che possa essere anche più larga”. Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta a Sky tg24.19.08 – Salvini a colloquio con Conte e Letta, poi con Tajani e Ronzulli. Al lavoro per dare risposta positiva al Paese, di alto livello e al di fuori dei partiti, superando veti e perdite di tempo. E’ quanto fanno sapere fonti della Lega in una nota. 18.49 – “No comment” sul presunto incontro tra il segretario Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio Mario Draghi. E’ quanto fanno sapere fonti della Lega. Il leader della Lega si trova alla Camera: sono in corso contatti con gli altri partiti del centrodestra dopo il colloquio tra il leader della Lega, Giuseppe Conte ed Enrico Letta.18.48 – “Abbiamo finalmente iniziato a parlare, ma siamo all’inizio”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta parlando dell’incontro con Salvini.18.41 – E’ terminato l’incontro tra Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte. I tre, che si sono riaggiornati tra un’ora, hanno a quanto si apprende vagliate alcune ipotesi.18.39 – “Sono in corso discussioni e poi vedremo, ci stiamo parlando”. Lo ha detto Enrico Letta parlando con i giornalisti dell’incontro con Conte e Salvini.18.22 – Il segretario della Lega, Matteo Salvini s’è visto con il premier Mario Draghi. I due sono stati visti uscire a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro dallo stesso palazzo nei pressi di via Veneto.18.14 – Un incontro è in corso alla Camera, a quanto si apprende, tra Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte.17.59 – Una iniziativa trasversale ai gruppi di Pd, M5s e Leu per far salire i consensi a Sergio Mattarella, così da fare superare il numero di 166 raggiunto ieri, è in corso mentre è iniziato il sesto scrutinio. Secondo quanto riferiscono alcuni grandi elettori Dem le capigruppo sono state avvisate, tanto è vero che in questo scrutinio i due delegati d’Aula, Emanuele Fiano e Beatrice Lorenzin non stanno controllando che i parlamentari passino rapidamente nelle cabine elettorali, così da dimostrare di rispettare il mandato di votare scheda bianca.17.58 – Lungo colloquio nell’Aula della Camera tra Pier Ferdinando Casini ed un gruppi poi parlamentari della Lega e del Pd: tra questi ultimi si riconoscono Dario Stefano e l’ex capogruppo a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Il gruppo, in una sospensione dei lavori, si fa anche un serie che viene scattato dal senatore leghista Candiani.17.45 – “Abbiamo aperto una trattativa”, con il centrosinistra, “vediamo”. Lo ha detto la capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini, parlando con i giornalisti alla Camera.17.17 – “Salvini farà che gli dice Berlusconi, immagino che vada a ruota di Berlusconi. Cosa dirà Berlusconi? Dirà che la sinistra vuole uno dei suoi alla presidenza”. Così il senatore della Lega Umberto Bossi, parlando con i giornalisti in Transatlantico. 17.12 – Il leader del M5s Giuseppe Conte sta sentendo il centrodestra che “dopo questa forzatura istituzionale e il fallimento della prova appare molto diviso”. Lo riferiscono fonti qualificate del M5s che aggiungono: “si intensificano le trattative”.17.05 – Al via nell’Aula di Montecitorio la sesta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica. Al banco della presidenza non ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati ma il vicepresidente Fabio Rampelli. Il quorum richiesto è quello della maggioranza assoluta dei componenti del Collegio.16.56 – Pd, M5S e Leu voteranno scheda bianca. È quanto risposto ai giornalisti dal capogruppo Leu Federico Fornaro.16.51 – Il centrodestra si astiene alla 6/a votazione. I grandi elettori non ritireranno la scheda.16.37 – Il presidente del M5s Giuseppe Conte e il leader di Leu Roberto Speranza sono appena rientrati al gruppo Pd della Camera, per riprendere l’incontro con il segretario dem Enrico Letta. 16.17 – È terminata la riunione fra il segretario del Pd, Enrico Letta e i leader del M5S Giuseppe Conte e di Leu Roberto Speranza. L’incontro è avvenuto nella sede del gruppo Pd alla Camera per fare il punto sulla quinta votazione per il Colle, con il presidente del Senato Elisabetta Casellati candidata dal centrodestra.16.15 – Il centrodestra si è contato nel voto su Elisabetta Casellati segnando le schede scrivendo in modo diverso il nome della presidente del Senato, anche se nello spoglio il presidente della Camera Roberto Fico ha letto solo il cognome. Secondo quanto hanno confermato varie fonti di centrodestra, la Lega ha scritto Casellati, Fdi e Nci Elisabetta Alberti Casellati, Fi e Udc Elisabetta Casellati, Coraggio Italia Alberti Casellati.15.52 – “Fratelli d’Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri. C’è chi in questa elezione, dall’inizio ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra. Le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così. Occorre prenderne atto, e ne parlerò con Matteo Salvini, per sapere cosa ne pensa”. Così il leader di FdI, Giorgia Meloni.15.48 – Riunione in corso al gruppo Pd della Camera fra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto speranza per fare il punto sul voto dopo la fumata nera su Elisabetta Casellati, candidata dal centrodestra ,al Colle. Insieme ai leader di Pd, M5S e Leu ci sono i capigruppo.15.41 – “Il fallimento del tentativo di Elisabetta Casellati impone di chiudere subito su un nome diverso”. Lo scrive su Twitter Ettore Rosato, presidente di Italia viva. 15.36 – Secondo quanto si apprende, è cominciato un nuovo vertice del centrodestra e si svolge negli uffici della Lega alla Camera. 15:28 – Scintille tra Ignazio La Russa e Giovanni Toti in Transatlantico, davanti ai giornalisti pochi istanti dopo la fine dello spoglio, caratterizzato da una cinquantina di franchi tiratori nel centrodestra. “Hai già espresso la tua soddisfazione per il risultato, stai già festeggiando?”, saluta l’ex ministro FdI il Governatore ligure, con un sorriso che celava a stento grande disappunto. E Toti, impeturbabile, replica: “No, vi lascio spazio, vi lascio andare avanti…”. Quindi, pochi minuti dopo, sempre davanti ai taccuini dei cronisti, un secondo scambio molto acido tra i due, stavolta vicino agli ascensori del palazzo. Chi ha tradito? Viene chiesto sempre a La Russa: “Guardate tra i centristi e in Forza Italia”, risponde. A quel punto, casualmente, passa di nuovo Toti. I cronisti gli riferiscono l’accusa di La Russa: “Io sarei contento se avessi 70 parlamentari – ribatte il dirigente di Coraggio Italia – ma non è così”. Taglia corto La Russa, masticando amaro: “Infatti, ne hai la metà”. 15.26 – “Dopo Casellati non resta che Mario Draghi”. Lo dichiara Luigi Brugnaro, leader di Coraggio Italia.15.04 –  Si ferma a quota 382 la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati nel corso del quinto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato. Gli astenuti sono stati pari a 406. Sergio Mattarella ottiene 46 voti, 38 vanno a Di Matteo, 8 a Berlusconi, 7 a Tajani e altretanti a Cartabia. Casini incassa 6 voti mentre Draghi ne ottiene 3, Belloni 2. Le schede bianche sono state 11, le nulle 9. In tutto i votanti 530, i presenti 936.
    14.51 – Quirinale: ancora fumata nera, Casellati non ha quorum. Voti per Mattarella e Di Matteo
    14.23 – Si è conclusa nell’Aula di Montecitorio la quinta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico. Accanto a lui la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
    13.50 – Finita la chiama dei deputati nell’Aula dei deputati. La seduta riprende alle 14 con il voto dei delegati regionali.
    13.20 – “E’ del tutto inopportuno che la Presidente Casellati nello spoglio odierno co-presieda lo scrutinio delle schede, di fatto controllando i voti per sé stessa. Nel 1992, quando Oscar Luigi Scalfaro si trovò in analoga condizione, si astenne dal presiedere lo scrutinio lasciando il compito al vicepresidente Rodotà. Ci auguriamo il medesimo rispetto delle istituzioni”. E’ quanto dichiara Enrico Borghi della segreteria nazionale del Pd.
    12.33 – “Ho appena esercitato il mio diritto-dovere di votare per scegliere un presidente all’altezza. Sono deluso, da cittadino italiano, dalla fuga della sinistra che diserta il voto. E anche le riunioni della maggioranza. Proporrò di riincontrarci prima del secondo voto del pomeriggio. Se si fugge e non si vota, la situazione non si risolve”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini in conferenza stampa a Montecitorio.
    12.14 – Si è conclusa nell’Aula della Camera la votazione dei senatori per l’elezione del presidente della Repubblica. Ora votano i deputati.
    12.11 – Nessun incontro di maggioranza. I leader di Pd, M5s e Leu, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno disertato l’incontro proposto da Matteo Salvini. I tre leader di censtrosinistra sono stati riuniti per circa tre ore nella sede del gruppo Pd alla Camera. L’incontro si è da poco concluso.
    11.39 – “Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un’ora dalla quinta votazione, un grave errore. Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula “presente non votante”. Così Pd, M5s e Leu al termine del vertice dei 3 leader.
    11.21 – “ll centrodestra ha trovato l’accordo per il voto di questa mattina, su Elisabetta Casellati che da Presidente del Senato, Seconda Carica dello Stato, diventerebbe Prima Carica dello Stato. Io conosco Elisabetta Casellati da oltre 30 anni e posso garantire sulla sua assoluta adeguatezza a questo eventuale nuovo ruolo super partes. Per tale motivo mi rivolgo ai Parlamentari di tutti gli schieramenti, per chiedere loro di sostenere la Casellati”. E’ quanto si legge in un post sui canali social di Silvio Berlusconi.
    11.16 – I senatori del Pd e di IV non stanno rispondendo alla prima chiama per l’elezione del presidente della Repubblica.
    11.15 – I senatori M5S non stanno rispondendo alla prima chiama della votazione per il presidente della Repubblica.
    11.06 – “Con questo Parlamento non si decide niente. La soluzione sono le elezioni. Ora combattiamo e sulla base di quello che accradrà faremo le nostre valutazioni”. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni a Montecitorio. “Il centrodestra è compatto, ma è anche molto attrattivo”. “Non c’entra una crisi di governo, perché Casellati è stata votata alla presidenza del Senato anche dal M5s. Che cosa c’è di divisivo? Ci sono stati candidati molto più divisivi, è la seconda carica dello Stato ed è assolutamente la proposta più istituzionale, ne potevamo fare di più divisive, ma dire di no a lei è un modo di dire di no a chiunque non è di sinistra”.
    11.04 – Al via nell’Aula di Montecitorio la quinta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati regionali per eleggere il presidente della Repubblica. Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Il quorum richiesto è da questa votazione quello della maggioranza assoluta dei componenti del Collegio.
    10.41 – Da oggi doppia chiama a Montecitorio per eleggere il presidente della Repubblica. La seconda si terrà alle 17:00. Lo hanno deciso i capigruppo.
    10.13 – Berlusconi ha indicato di votare la Casellati. Lo ha detto, a quanto raccontano alcuni presenti, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani nel corso dell’assemblea di Forza Italia.
    10.02 – Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha invitato Giuseppe Conte, Enrico Letta, Matteo Renzi e Roberto Speranza e ha proposto un vertice entro le 11, a Montecitorio. Lo fa sapere la Lega che conferma di volere due votazioni.
    9.54 – Matteo Salvini ha formalmente invitato tutti i leader della maggioranza, prima della votazione. Lo fa sapere la Lega. Matteo Salvini ha formalmente invitato tutti i leader della maggioranza, prima della votazione. Lo fa sapere la Lega.
    9.46 – Orientamento per scheda bianca, ma anche valutazioni su candidature alternative. È quanto stanno valutando i leader di M5s, Pd e Leu, riuniti alla Camera. Lo si apprende da fonti di centrosinistra.
    9.45 – I grandi elettori del centrodestra voteranno il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati alla chiama di stamattina. Lo ha deciso il vertice dei leader.
    9.19 – Il centrodestra non ha ancora comunicato al centrosinistra il nome del candidato che oggi dovrebbe votare per il Quirinale. E’ quanto si apprende da varie fonti mentre è in corso il vertice di M5s, Pd e Leu. Le delegazioni stanno valutando come comportarsi nel caso in cui il centrodestra votasse un nome di area nella quinta votazione. L’idea ad ora prevalente sarebbe quella di uscire dall’aula o astenersi. 
    9.17 – E’ cominciato il vertice con i leader del centrodestra, negli uffici della Camera.
    9.14 – L’assemblea dei grandi elettori del Pd slitta dalle 9 alle 10, si terrà sempre alla Camera. Lo rendono noto fonti Parlamentari.
    9.13 – Al momento non sono in programma incontri fra il segretario del Pd Enrico Letta e uno o più leader di centrodestra. È quanto rispondono fonti del Nazareno.
    9.07 – “La desolazione delle manfrine sull’elezione del Presidente della Repubblica certifica 2 cose che @FratellidItalia sostiene da sempre:1. Con questo Parlamento è impossibile decidere qualsiasi cosa. 2. Se fossero stati gli italiani ad eleggere il PdR lo avrebbero fatto in un giorno”. Così il leader di Fdi, Giorgia Meloni, su twitter.
    8.50 – È iniziato alla Camera il vertice di M5s, Pd e Leu, con Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza e i capigruppo delle tre forze politiche.
    8.49 – “Non escludo l’ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza”. Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi su Radio Leopolda.
    8.38 – Il presidente del M5s Giuseppe Conte è arrivato alla Camera per l’assemblea dei grandi elettori del suo partito per il Quirinale. “Dichiaro dopo”, ha detto l’ex premier prima di accedere dall’ingresso del palazzo dei Gruppi.
    8.28 – “Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni”. Lo ha detto Enrico Letta commentando le ipotesi avanzate dal centrodestra. “Abbiamo sempre lavorato per l’unità. L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese”. 

  • in

    Quirinale, diretta Salvini

    AGENZIA ANSA – periodicità quotidiana – Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma n. 212/1948
    P.I. IT00876481003 – © Copyright ANSA – Tutti i diritti riservati

    Edizioni:

  • in

    Giorno Memoria: Bianchi, storia che riguarda l'Italia tutta

    (ANSA) – FOSSOLI, 28 GEN – “Ieri il Giorno della memoria a
    Roma nel salone del ministero dell’Istruzione. Oggi cominciamo
    questo viaggio che parte da Fossoli e arriva a Milano, a Roma, a
    San Sabba a Trieste e finisce a Ferrara al museo, per dare il
    senso che questa è una storia che riguarda anche l’Italia sia
    come vittime che come carnefici. Un viaggio nel dolore ma poi
    anche nella resurrezione del nostro Paese”. Parole del ministro
    dell’Istruzione Patrizio Bianchi che oggi ha fatto visita al
    campo di Fossoli, a Carpi nel Modenese, insieme al presidente di
    Uvei Noemi Di Segni.   
    Fossoli è una frazione di Carpi, a circa sei chilometri dalla
    città. Il campo fu costruito nel 1942 dal Regio Esercito per
    imprigionare i militari nemici. Dal dicembre ’43 fu trasformato
    in Campo di concentramento per ebrei. Dal marzo ’44 divenne
    Campo poliziesco e di transito utilizzato dalle SS come
    anticamera per i viaggi verso i Lager nazisti. Sono stati circa
    5.000 gli internati politici e razziali che passarono da Fossoli
    per poi finire nei campi di Auschwitz-Birkenau, Mauthausen,
    Dachau, Buchenwald, Flossenburg e Ravensbruck. Tra questi anche
    Primo Levi.   
    Il 12 luglio 1944, 67 internati politici, prelevati dal Campo
    di concentramento di Fossoli, furono trucidati dalle SS
    all’interno del vicino poligono di tiro di Cibeno. L’anno scorso
    per il 77/o anniversario dell’eccidio nazista in visita al Campo
    si recarono il presidente del Parlamento Ue David Sassoli e la
    presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. (ANSA).   

  • in

    Quirinale, Il centrodestra verso Casellati. Il centrosinistra: 'No a proposte unilaterali'

    Il centrodestra voterà alla quinta chiama uno dei nomi della rosa già noti, Letizia Moratti, Carlo Nordio, Marcello Pera. Ma tra le opzioni c’è anche il nome del Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, considerata anzi la soluzione più probabile. Lo ha stabilito il vertice del centrodestra che ha affidato a Matteo Salvini il mandato di verificare durante la notte quale soluzione avrà più chance di successo. Uno strappo che potrebbe provocare la decisione del centrosinistra di protestare, uscendo dall’aula al momento del voto. La decisione finale su chi votare sarà presa nell’ennesimo vertice dei leader, stamattina alle 9, poche ore prima del voto dei grandi elettori.
    “Il centrodestra voterà, mi hanno dato mandato tutti a esplorare quale profilo può ottenere più consensi – spiega Matteo Salvini al termine del vertice -. Mi aspetto sviluppi risolutori e definitivi. Spero che Pd e 5s non votino più scheda bianca e si assumano le loro responsabilità”.
    Prima del vertice il nome più indicato sembrava fosse quello di Giampiero Massolo, rimasto in piedi durante la riunione, ma che poi sarebbe stato bocciato dagli azzurri e dai centristi. Quindi l’idea di proporre a Casellati la candidatura con l’obiettivo ufficiale di contarsi e cercare di verificare la sua capacità di attrarre voti. Non a caso, Vittorio Sgarbi, presente al vertice, avverte che i Cinque Stelle, favorevoli a Casellati, potrebbero essere decisivi: “Nella riunione abbiamo valutato una specie di ballottaggio tra Casellati e Nordio, credo non ci siano altri nomi. Nordio era nella terna ma si sapeva che la terna poteva coprire la Casellati perché figura istituzionale. La mia idea – sottolinea Sgarbi – è che se sono furbi, quelli dei 5 Stelle, che hanno votato prima Maddalena e oggi Di Matteo, non volendo Draghi, potrebbero votare Casellati e potrebbero determinare, loro, l’elezione”. 
    Una rottura che provoca subito la dura reazione del Pd. Il vice segretario dem, Peppe Provenzano ha ripostato a caldo a un messaggio del segretario Pd di qualche giorno fa proprio contro l’ipotesi Casellati, definita “un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile”. E anche il rischio che il Presidente del Senato possa raccogliere i voti dei pentastellati viene negato dallo stesso Pd. Il Nazareno pensa infatti che alla fine nessuno si smarcherà. Farlo – ragionano i dem – vorrebbe dire far saltare l’alleanza.

  • in

    Mattarella ha firmato nuovo decreto sostegni

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il Decreto legge recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici di lavoro salute e servizi territoriali connesse all’emergenza COVID-19 nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. Lo si apprende al Quirinale.

  • in

    Quirinale, fumata nera alla quarta votazione, Salvini lavora su Frattini, no del Pd. Tajani da Draghi, per Fi deve restare a Chigi

    Nuova fumata nera alla Camera nella quarta votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio. La conferenza dei capigruppo congiunta è convocata per domani alle 10.15 a Montecitorio. Nella riunione si valuterà se tenere due votazioni al giorno per eleggere il presidente della Repubblica. 
     Nel quarto scrutinio gli astenuti sono stati 441 mentre le schede bianche sono scese a 261. L’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella sale invece dai 125 voti di ieri a quota 166. Nino di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5s al posto del giurista Maddalena, ottiene 56 voti. Otto voti per Luigi Manconi, 6 vanno alla ministra Cartabia, 5 al premier Mario Draghi, 4 ad Amato, 3 a Casini e 2 a Belloni. Le nulle sono state 5, i voti dispersi 20. In tutto i presenti sono stati 981, 540 i votanti. Il quorum da oggi è sceso a quota 505.
    Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, è stato nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un incontro con il premier Mario Draghi. L’incontro, a quanto si apprende in ambienti azzurri, è stato “cordiale”. Non cambia, viene spiegato, la posizione di FI, per cui Draghi deve proseguire il suo lavoro alla guida del governo.
    Fonti del centrodestra riferiscono che Matteo Salvini stia lavorando sulla candidatura su Franco Frattini. La Lega non commenta.  “Siamo tornati al via, un nome gia fatto e sul quale abbiamo già abbondantemente espresso le nostre perplessità”. È il commento delle capogruppo Pd Simona Malpezzi e Debora Serracchiani all’ipotesi Frattini. 
    E un nuovo incontro c’è stato fra i leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni negli uffici della Lega a Montecitorio.
    Giuseppe Conte sta continuando una “girandola di incontri, senza sbandierarla”. Lo spiegano fonti M5S, sottolineando che il leader starebbe perseguendo l’obiettivo di “arrivare ad una soluzione quanto prima”. Nel pomeriggio l’ex premier avrebbe avuto “incontri ad alti livelli e su tutti i fronti politici” e sarebbe “determinato e fiducioso sul nome condiviso”, dicono ancora dallo stato maggiore pentastellato.
    Giro di incontri anche in mattinata: vertice dei leader del centrodestra e incontro anche del centrosinistra con Letta, Conte e Roberto Speranza e i capogruppo di Camera e Senato delle tre forze politiche. “Offriremo proposte di altissimo livello. Voglio risolvere la questione bene, in fretta, col più ampio consenso. I no li lascio ad altri. Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il sì di tutti. Mi si chiedono personalità al di fuori della politica, senza tessere in tasca, apprezzate a livello nazionale e internazionale”. Lo dice Matteo Salvini, fuori da Montecitorio. “Ho fatto un pomeriggio di incontri su persone su cui andare a proporre”, aggiunge.  “Il mio obiettivo è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza. “Confido che domani sia la giornata buona” . Che segnale sono i voti per Sergio Mattarella? “Di stima per il lavoro fatto, ma ha già più volte ribadito di non essere disponibile”. 
    C’è stata la telefonata con Salvini? “No”. Quindi vi siete visti? “Nessun incontro”. Così il segretario Pd, Enrico Letta, ha risposto ai giornalisti entrando al gruppo dem alla Camera. 
    Le trattative sembrano, però, in stallo. Nessun passo in avanti, almeno ufficialmente, anche se nell’ipotetica rosa delle candidature ritorna il nome di Elisabetta Belloni, capo dell’intelligence italiana. L’idea non dispiace a Giorgia Meloni e in via ufficiosa, sia nel centrodestra che nello schieramento avversario, il suo nome riscontra molti consensi. Un no secco all’idea che il capo del Dis sia il nuovo presidente della Repubblica arriva da Matteo Renzi: “Sono nomi tirati lì senza discussione politica”. 
    E il centrodestra annuncia l’astensione: “Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni – e convergere per dare all’Italia un nuovo presidente della Repubblica – la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione”. “L’astensione nel voto odierno – spiega una nota – significa che i grandi elettori del centrodestra risponderanno alla chiama, si avvicineranno alla presidenza e diranno ai segretari astenuto senza ritirare la scheda. Dopo aver annunciato l’astensione i grandi elettori usciranno dall’Aula senza passare dalla cabine”. E, infatti, i grandi elettori di centrodestra si stanno astenendo nella quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. A partire da Umberto Bossi, una volta chiamati, hanno comunicato alla presidenza di non partecipare alla votazione: hanno rifiutato la scheda e sono usciti dall’Aula.
    L’astensione è un modo per contarsi? “Le prove di forza non ci interessano. Noi le proposte le abbiamo fatte. Speriamo di arrivare a un nome il prima possibile. Noi chiediamo di accelerare”, ha detto il leader della Lega parlando con i giornalisti alla Camera. “Io sto lavorando nell’ambito del centrodestra e rimane quella la via maestra, per quanto mi riguarda. Non un nome di partito ma di un’area culturale di centrodestra”, ha spiegato Salvini rispondendo a una domanda sull’ipotesi di Sabino Cassese, uscendo dall’aula di Montecitorio.
    M5s, Pd e Leu oggi votano scheda bianca: “Coerentemente con quanto chiesto e fatto nei giorni scorsi riconfermiamo la nostra immediata disponibilità ad un confronto per la ricerca di un nome condiviso, super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani. Nel frattempo in questa votazione voteremo scheda bianca”, dicono in una nota congiunta Pd, M5s e Leu, al termine del vertice prima dell’avvio della quarta giornata di votazioni. “Non è che oggi dichiariamo, ma confermiamo la nostra disponibilità, che è immediata. Per il paese lavoriamo 24 ore su 24”, dice Giuseppe Conte parlando della disponibilità a un incontro con il centrodestra. Dai vertici 5S è stata data l’indicazione di voto per scheda bianca ma lasciando anche la possibilità di esprimersi in libertà di coscienza, si apprende da fonti accreditate del M5S.
    Secondo quanto si apprende da fonti vicine a Fratelli d’Italia, per Giorgia Meloni resta valida, e alla portata, la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell’area di centrodestra, su cui lavorare e al partito non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni.
    “Elisabetta è un profilo alto, ci ho lavorato insieme alla Farnesina ma non bruciamo nomi e soprattutto non spacchiamo la maggioranza di governo”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio conversando in Transatlantico con i cronisti.
    IL FILM DELLA GIORNATA

  • in

    Quirinale: mai un presidente eletto al quinto voto

    Se davvero i partiti riuscissero a trovare un’intesa per eleggere domani il nuovo capo dello Stato, si tratterebbe di un unicum per la storia repubblicana. Mai, infatti, si è verificata l’elezione del nuovo capo dello Stato al quinto scrutinio, quello successivo al primo nel quale si passa dai due terzi alla maggioranza assoluta. Nel corso delle precedenti 12 elezioni presidenziali per ben quattro volte il quarto scrutinio è risultato decisivo: è accaduto per Luigi Einaudi nel 1948, Giovanni Gronchi nel 1955, Giorgio Napolitano nel 2006 e Sergio Mattarella nel 2015. Non è successo oggi, visto che a prevalere sono stati gli astenuti (i 441 del centrodestra) e il più votato è stato ancora un volta il presidente uscente, Sergio Mattarella, al quale sono andati ben 166 voti.    Alla sesta votazione è arrivato, nel 2013, il Napolitano-bis ma la storia delle corse al Quirinale è costellata di esempi di elezioni più che travagliate, sbloccatesi ben oltre il quinto o il sesto scrutinio. Il record negativo è quello di Giovanni Leone eletto presidente nel 1971 allo scrutinio numero 23. Ma sette anni prima lo stesso Leone era stato protagonista di una via crucis lunga quasi altrettanti voti. Era stato sul punto di farcela (al quattordicesimo spoglio) ma si era dovuto alla fine arrendere a Giuseppe Saragat eletto alla votazione numero ventuno.    Anche per un presidente molto amato ed eletto con un ampio consenso (da lui stesso richiesto come conditio per correre) come Sandro Pertini l’elezione non fu certo una passeggiata. L’8 luglio del 1978 salì al Colle più alto al sedicesimo scrutinio con un’ampia maggioranza: 833 voti su 995. Sette anni dopo a Francesco Cossiga riuscì invece l’impresa dell’elezione al primo voto. Il 24 giugno 1985 l’elezione fu liscia come l’olio: 752 voti su 977. Ampia maggioranza per Oscar Luigi Scalfaro ma solo al sedicesimo scrutinio e con l’accelerazione seguita alla strage di Capaci.    A Carlo Azeglio Ciampi, nel maggio 1999, va il record assoluto di rapidità nello scrutinio. E viene eletto al primo voto con 707 preferenze. Accanto a lui a seguire lo spoglio nello studio di via XX settembre, un giovane Mario Draghi