More stories

  • in

    Ucraina: oligarca Usmanov resta cittadino onorario di Arzachena

    (ANSA) – ARZACHENA, 01 MAR – In Costa Smeralda le misure
    punitive adottate dall’Ue contro gli oligarchi vicini a Putin
    non hanno scalfito rispetto e stima di cui gode, almeno negli
    ambienti istituzionali, il miliardario russo-uzbeko Alisher
    Usmanov. Ad Arzachena, Comune che nel 2018 gli conferì la
    cittadinanza onoraria, il sindaco Roberto Ragnedda non fa marcia
    indietro e nel condannare la guerra in Ucraina spiega: “Per
    quanto attiene l’inserimento nella black list dell’Ue di
    numerosi oligarchi russi tra cui il nostro cittadino onorario
    Alisher Usmanov, auspichiamo che questa misura sia uno stimolo
    ulteriore e immediato alla ricerca del dialogo e della pace”.   
    (ANSA).   

  • in

    Morto Mauro Cortesi, 50 anni all'ANSA

    (ANSA) – MILANO, 01 MAR – E’ morto a 71 anni compiuti da poco
    il giornalista Mauro Cortesi, all’ANSA per 50 anni e
    collaboratore fino al dicembre scorso quando le forze sono
    venute meno, dopo una breve ma implacabile malattia.   
    Era entrato giovanissimo nell’agenzia di stampa nel 1970 come
    telescriventista a Roma per poi essere trasferito a Milano,
    nella cui redazione, qualche anno dopo, aveva svolto il
    praticantato per superare l’esame da giornalista professionista.   
    Come redattore si era occupato di cronaca, politica, ma
    soprattutto di calcio seguendo anche nelle trasferte le squadre
    milanesi, Inter e Milan. Quello del calcio era uno dei suoi
    grandi interessi, ma il suo cuore era tutto per la Roma, città
    dove era nato e che continuava a considerare sua. Non aveva mai
    abbandonato il suo inconfondibile accento romanesco che lo
    rendeva simpatico a tutti perché era anche accompagnato da una
    grande disponibilità.   
    Aveva seguito alcuni dei più importanti casi di nera, come
    l’omicidio di Maurizio Gucci e la strage di Linate. Negli ultimi
    anni di lavoro si era occupato in particolare della Fiera di
    Milano, seguendo eventi, manifestazioni, convegni. Sempre
    ironico, senza mai prendersi troppo sul serio, non si fermava
    davanti a niente e con la sua intraprendenza riusciva a passare
    ovunque e ad intervistare e farsi rilasciare dichiarazioni anche
    dagli interlocutori più refrattari. Aveva anche una grande
    passione sindacale. Era stato fiduciario di redazione a Milano
    ed era stato stato eletto in vari organismi sindacali: tra
    questi era componente del Consiglio direttivo del Glgs-Ussi
    Lombardia.   
    Si era sposato due volte. Era diventato papà prestissimo di
    Christian che tra pochi giorni compirà 50 anni. Qualche tempo
    dopo era nato Claudio, 42 e, da un secondo matrimonio con la
    collega dell’ANSA Marisa Alagia, era nato Massimo, di 28 anni.   
    Era nonno di tre nipotini, Lisa, Nicolas e Sofia. (ANSA).   

  • in

    Fondi Santa Sede: accusa, perdite del Vaticano per 217 milioni di euro

    I presunti illeciti al centro del processo in corso in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato hanno prodotto, secondo una stima aggiornata, perdite per la Santa Sede pari a 217 milioni di euro. Lo ha detto oggi il promotore di giustizia aggiunto, Alessandro Diddi, nella sua replica alle eccezioni delle difese.    “Molte delle questioni sollevate – ha detto – sembrano un tentativo di strumentalizzare il momento delle eccezioni per lanciare segnali e distogliere l’attenzione dal merito dei fatti. Vorremmo confrontarci con le difese sulla distrazione dei fondi, ma c’è un tentativo di non confrontarsi sul merito”.  

  • in

    Libri scuola e orsacchiotto per fuga da Ucraina a Umbria

    (ANSA) – ARRONE (TERNI), 28 FEB – Un trolley con i libri di
    scuola, un orsacchiotto, una busta con qualche vestito di
    ricambio. E’ tutto ciò che Ivanna, 31 anni, e le sue bimbe
    Vladyslava e Alina, cinque e sette anni, nella fretta della fuga
    dall’invasione russa sono riuscite a racimolare dalla loro casa
    di Ivano Frankivsk, nell’ovest dell’Ucraina. Tra i primi
    profughi giunti in Italia in pullman, da domenica, dopo un
    viaggio estenuante di quasi 48 ore, mamma e figlie sono ad
    Arrone, dove hanno raggiunto il compagno della donna, Volodymyr,
    e la madre di questi, Giulia. “Ma la speranza è di rimanere qui
    per poco. Vogliamo tornare a casa, alla nostra normalità” dice
    all’ANSA Ivanna, che fino a venerdì mattina lavorava come
    commessa in una macelleria della sua città.   
    Quando le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare e il
    titolare del negozio ha chiuso l’attività, in poche ore la
    giovane – che recentemente ha anche perso madre e padre per il
    Covid – è riuscita a salire su un mezzo diretto in Italia
    insieme alle bimbe. “Abbiamo dovuto aspettare ore prima di
    partire, nascosti nel pullman, nel mentre sentivamo il rumore
    dei missili intorno a noi” racconta ancora Ivanna. Poi altre 17
    ore di attesa alla frontiera, prima di poter lasciare il Paese
    insieme a tante altre donne, bambini e anziani. Fino all’arrivo
    ad Arrone.   
    Nella casa centro umbro, la tv è accesa 24 ore su 24 sul
    canale ucraino. Ora si attendono gli sviluppi dei negoziati.   
    “Siamo stressati, agitati” dice Volodymyr. “La bambina più
    grande – continua – ha voluto portare con sé i libri perché dice
    che deve studiare e tornare a scuola, la più piccola mi chiede
    ‘è vero che non mi abbandoni?’. E quando vede i carri armati
    alla tv e mi chiede perché bruciano, io gli dico che si sono
    rotti. Non vogliamo dirle tutto, cerchiamo di non farle capire”.   
    Nessuno in famiglia al momento lavora e ad Arrone è intanto
    partita una vera e propria gara di solidarietà per aiutare
    Ivanna e le sue figlie. “In qualche modo ce la faremo ad andare
    avanti” assicura Giulia. (ANSA).   

  • in

    Ucraina: fuga dalla guerra, in Piemonte i primi profughi

    (ANSA) – VERCELLI, 28 FEB – Borgosesia (Vercelli) ha accolto
    questa mattina i primi profughi arrivati dall’Ucraina in guerra:
    sono due mamme con i loro bambini di 11 e 15 anni, e un terzo
    ragazzino di 11 anni. Le due donne hanno raggiunto la madre, che
    vive a nella città valsesiana con il marito. A riferirlo, in una
    nota, il sindaco Paolo Tiramani, insieme con il vice Fabrizio
    Bonaccio e il consigliere ai Servizi sociali Francesco
    Nunziata.   
    “E’ stato commovente accogliere in municipio queste persone,
    di grandissima dignità – sottolinea Tiramani -; non hanno
    chiesto nulla di materiale, ma solo un’assistenza per avere
    quanto prima riconosciuto lo status di rifugiati. Siamo già al
    lavoro per fare i documenti, che garantiranno loro un permesso
    di soggiorno e la protezione internazionale”. Le due donne sono
    fuggite in auto partendo dalla città di Ivano-Frankivsk; le loro
    abitazioni si trovano a pochi chilometri dall’aeroporto
    attaccato dai russi. Hanno portato in salvo i loro figli, mentre
    i loro uomini sono rimasti in Ucraina a combattere. “Siamo
    pronti – conclude Bonaccio – ad offrire altre forme di
    accoglienza a coloro che arriveranno”. (ANSA).   

  • in

    Ucraina: console Piemonte 'sono ore drammatiche, aiutateci'

    (ANSA) – TORINO, 27 FEB – Chiedono “l’immediato ritiro delle
    truppe russe dall’Ucraina, sanzioni più dure verso il regime
    russo e il sostegno dell’Italia ai profughi di guerra” i
    manifestanti che oggi pomeriggio sono tornati in piazza a
    Torino. Decide di persone chiamate a raccolta in piazza
    Castello, davanti al Palazzo della Regione Piemonte, per
    ribadire il no alla guerra tra le bandiere arcobaleno della pace
    e quelle gialle e blu dell’Ucraina.   
    “Sono ore drammatiche”, sottolinea il console onorario
    dell’Ucraina in Piemonte, Dario Arrigotti, che ringrazia le
    istituzioni e i cittadini piemontesi “per la loro solidarietà e
    la loro vicinanza”. Sono tante in queste ore le donazioni in
    arrivo. “Abbiamo chiesto e ottenuto dalla Protezione Civile un
    magazzino che servirà come punto di raccolta degli aiuti che
    invieremo non solo in Ucraina – spiega Arrigotti – ma anche nei
    Paesi confinanti in cui si stanno riversando centinaia di
    migliaia di profughi. Servono soprattutto medicine e materiale
    sanitario per gli ospedali che stanno curando le centinaia di
    feriti di tutte e due le parti. Sulla pagina Facebook del
    Consolato, invece, abbiamo pubblicato il numero di conto
    corrente a cui effettuare i bonifici per aiutare le nostre forze
    armate”. (ANSA).   

  • in

    TEMPO REALE/Ultimatum russo a Zelensky, attacchi a Kiev

    La guerra infuria in Ucraina, ma una schiarita si profila all’ orizzonte: la delegazione di Kiev domani si incontrerà in Bielorussia con quella russa per tentare di aprire una trattativa. Sulle prime, il presidente Zelensky aveva rifiutato il colloquio, ma alla fine ha accettato dopo aver ricevuto anche dal presidente bielorusso Lukashenko precise garanzie sulla sicurezza per la delegazione. Nell’attesa, forse proprio in vista di questo incontro, entrambe le fazioni in guerra alzano i toni.
    Putin definisce “illegittime” tutte le sanzioni prese dall’Ue contro di lui e getta nel panico Usa e Ue con la notizia di aver attivato l’allerta del sistema difensivo nucleare russo, mentre gli ucraini chiedono ai partner europei di inasprire le misure anti-Mosca e di attivare un embargo immediato su petrolio e gas russi. E questo, dopo aver rivendicato i successi ucraini (“Putin non è riuscito a raggiungere nessun obiettivo strategico. Nessuna grande città è in mano loro”) e dopo aver fatto un bilancio sulle perdite russe (“La Russia ha perso 4.300 uomini”). Attacchi rintuzzati da Mosca con un’altra pesante accusa: “L’esercito ucraino fa uso massiccio di munizioni caricate con il fosforo alla periferia di Kiev”. Ma è senz’altro la minaccia nucleare ad inasprire gli animi. Putin “fabbrica minacce”, afferma la Casa Bianca dove Biden crolla sempre di più nei sondaggi, mentre Washington denuncia un’escalation “inaccettabile”.
    L’allerta nucleare è un modo per “mettere pressione” alla delegazione ucraina, commenta il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba che aggiunge: “Se Putin usa le armi contro di noi sarà una catastrofe per il mondo”. “Questa guerra è responsabilità di Putin”, incalza il segretario della Nato Stoltenberg che critica la “retorica aggressiva”. Mentre il Pentagono, che parla di “un’escalation che può rendere le cose molto più pericolose”, assicura che gli Usa “possono difendersi e difendere gli alleati”. Intanto, l’Ue si prepara all’arrivo di “milioni di rifugiati” come avverte la commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson, al Consiglio straordinario dei ministri dell’ Interno Ue che si è riunito per discutere dell’emergenza visto che in tre giorni di guerra “almeno 300 mila ucraini sono entrati nell’Ue”. “E’ il momento giusto per usare la direttiva per la protezione temporanea” è il suo appello. Una direttiva mai applicata e alla quale non partecipa la Danimarca.
    Nell’attesa di capire i nuovi scenari, la Nato rafforza il sostegno militare all’Ucraina con l’invio di centinaia di missili e migliaia di armi anti-carro, mentre dal Giappone arrivano a Kiev 100 milioni di dollari. L’Italia, che per ora si dice al sicuro dalla minaccia di una carenza di gas, anche perché l’Algeria dice di essere pronta a mandare in Europa il suo gas attraverso il nostro Paese, sta predisponendo un provvedimento, domani all’esame del Cdm, per inviare mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari al governo ucraino e per consentire “una maggiore flessibilità nell’uso delle diverse sorgenti di energia elettrica del Paese”. E mentre l’Europa chiude quasi tutti gli spazi aerei alle compagnie russe, scendono in piazza, in difesa della pace, mezzo milione di persone in Germania e in Russia. Qui però i manifestanti vengono arrestati: 4.500 in poche ore.

  • in

    Ucraina: Torino, al Museo del Cinema punto raccolta farmaci

    (ANSA) – TORINO, 27 FEB – Il Museo Nazionale del Cinema di
    Torino aderisce tra i primi alla raccolta di farmaci necessari
    per la popolazione ucraina, organizzata dall’associazione Miufi
    ‘Made in Ucraine for Italy’, diretta dall’attrice ucraina Oksana
    Filonenko, e coordinata dal Consolato Generale Ucraino a Milano
    e e dall’Ambasciata dell’Ucraina a Roma.   
    Recandosi alla Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale
    del Cinema, è possibile lasciare presso il punto di raccolta
    medicinali e materiali di primo soccorso da inviare nelle città
    e nelle zone colpite dal conflitto in Ucraina. (ANSA).