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TEMPO REALE/Ultimatum russo a Zelensky, attacchi a Kiev

La guerra infuria in Ucraina, ma una schiarita si profila all’ orizzonte: la delegazione di Kiev domani si incontrerà in Bielorussia con quella russa per tentare di aprire una trattativa. Sulle prime, il presidente Zelensky aveva rifiutato il colloquio, ma alla fine ha accettato dopo aver ricevuto anche dal presidente bielorusso Lukashenko precise garanzie sulla sicurezza per la delegazione. Nell’attesa, forse proprio in vista di questo incontro, entrambe le fazioni in guerra alzano i toni.

Putin definisce “illegittime” tutte le sanzioni prese dall’Ue contro di lui e getta nel panico Usa e Ue con la notizia di aver attivato l’allerta del sistema difensivo nucleare russo, mentre gli ucraini chiedono ai partner europei di inasprire le misure anti-Mosca e di attivare un embargo immediato su petrolio e gas russi. E questo, dopo aver rivendicato i successi ucraini (“Putin non è riuscito a raggiungere nessun obiettivo strategico. Nessuna grande città è in mano loro”) e dopo aver fatto un bilancio sulle perdite russe (“La Russia ha perso 4.300 uomini”). Attacchi rintuzzati da Mosca con un’altra pesante accusa: “L’esercito ucraino fa uso massiccio di munizioni caricate con il fosforo alla periferia di Kiev”. Ma è senz’altro la minaccia nucleare ad inasprire gli animi. Putin “fabbrica minacce”, afferma la Casa Bianca dove Biden crolla sempre di più nei sondaggi, mentre Washington denuncia un’escalation “inaccettabile”.

L’allerta nucleare è un modo per “mettere pressione” alla delegazione ucraina, commenta il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba che aggiunge: “Se Putin usa le armi contro di noi sarà una catastrofe per il mondo”. “Questa guerra è responsabilità di Putin”, incalza il segretario della Nato Stoltenberg che critica la “retorica aggressiva”. Mentre il Pentagono, che parla di “un’escalation che può rendere le cose molto più pericolose”, assicura che gli Usa “possono difendersi e difendere gli alleati”. Intanto, l’Ue si prepara all’arrivo di “milioni di rifugiati” come avverte la commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson, al Consiglio straordinario dei ministri dell’ Interno Ue che si è riunito per discutere dell’emergenza visto che in tre giorni di guerra “almeno 300 mila ucraini sono entrati nell’Ue”. “E’ il momento giusto per usare la direttiva per la protezione temporanea” è il suo appello. Una direttiva mai applicata e alla quale non partecipa la Danimarca.

Nell’attesa di capire i nuovi scenari, la Nato rafforza il sostegno militare all’Ucraina con l’invio di centinaia di missili e migliaia di armi anti-carro, mentre dal Giappone arrivano a Kiev 100 milioni di dollari. L’Italia, che per ora si dice al sicuro dalla minaccia di una carenza di gas, anche perché l’Algeria dice di essere pronta a mandare in Europa il suo gas attraverso il nostro Paese, sta predisponendo un provvedimento, domani all’esame del Cdm, per inviare mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari al governo ucraino e per consentire “una maggiore flessibilità nell’uso delle diverse sorgenti di energia elettrica del Paese”. E mentre l’Europa chiude quasi tutti gli spazi aerei alle compagnie russe, scendono in piazza, in difesa della pace, mezzo milione di persone in Germania e in Russia. Qui però i manifestanti vengono arrestati: 4.500 in poche ore.


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