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    Al via spot istituzionale sulla crisi idrica

    (ANSA) – ROMA, 14 APR – Ognuno di noi può fare la differenza
    per creare nuove abitudini che salvaguardino la comunità umana e
    il pianeta. Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria
    della presidenza del Consiglio guidato dal sottosegretario
    Alberto Barachini sostiene l’attività della cabina di regia
    istituita dal governo sulla crisi idrica con la campagna di
    comunicazione istituzionale “L’acqua è vita, non sprecarla”.   
    Lo spot, diffuso sulle reti Rai (spot tv e radio), sui social
    media e sul web, suggerisce in modo semplice e chiaro nuove
    abitudini: non lasciare che l’acqua scorra inutilmente dal
    rubinetto; utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico;
    ottimizzare l’uso dell’acqua corrente e, ove sia possibile,
    riutilizzarla.   
    “Anche gas ed elettricità richiedono un uso oculato e un
    lavoro di squadra di tutti i cittadini per abbassare i consumi
    con piccoli accorgimenti, anche a beneficio dell’impatto
    sull’ambiente – informa una nota del Dipartimento -. Azioni
    semplici, come ad esempio spegnere le luci superflue e
    sostituire le lampadine con quelle a led, che lo spot
    ‘Consumiamo l’energia in modo intelligente’, realizzato dal
    Dipartimento, sta già condividendo in radio e tv oltre che sui
    social. Ognuno di noi può fare la differenza. Ricordiamocelo”.   
    (ANSA).   

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    Renzi, la rottura del partito unico è un errore di Calenda

    (ANSA) – ROMA, 14 APR – “La loro amarezza è anche la mia, la
    nostra. Se ci fosse stato un motivo politico per rompere ce ne
    saremmo fatti una ragione. Con Azione abbiamo avuto due linee
    diverse, per esempio sul mandare a casa Salvini. Quella era una
    divisione politica. Non c’è niente di politico nella divisione
    che ho maturato. Non voglio alimentare però polemiche. In questi
    mesi ho dato la massima disponibilità. Di più non potevo fare.   
    Abbiamo detto che siamo quelli che facciamo le cose sul serio.   
    Se confrontate il documento di Azione, pubblicato sui social, e
    il documento con le nostre proposte di modifiche, capirete che
    non ci sono motivi politici per rompere”. Lo ha dichiarato il
    leader di Italia Viva Matteo Renzi a Radio Leopolda dialogando
    con Roberto Giachetti a proposito dello stop al progetto di
    partito unico con Calenda.
    “C’era una grande occasione del Terzo Polo – ha aggiunto – e
    Calenda ha deciso di non farlo: è un errore. Non alimentiamo le
    polemiche. Basta guardare i documenti. Abbiamo fatto tutto il
    possibile”. (ANSA).   

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    Meloni in Etiopia, faro su aiuti umanitari e migranti

    Sostegno al processo di pace e aiuti umanitari. Cooperazione per lo sviluppo dell’industria e delle infrastrutture e gestione dei migranti. Giorgia Meloni rilancia la presenza dell’Italia nel Corno D’Africa e sarà per due giorni in missione ad Addis Abeba, prima leader di un paese occidentale, sottolineano dal governo, a sbarcare in Etiopia dopo la fine delle ostilità in Tigray. La visita era in preparazione da febbraio, quando la stessa premier aveva annunciato al primo ministro etiope Abiy Ahmed, a Palazzo Chigi, l’intenzione di organizzare una missione, e si inquadra in quel Piano Mattei di sostegno allo sviluppo “non predatorio” ai Paesi africani, al centro della politica estera del governo. In chiave energetica ma, soprattutto, in chiave migratoria. A quella della premier seguirà anche una missione imprenditoriale – come promesso nel bilaterale a Roma – proprio per sostenere l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, mettendo a disposizione, spiegano dall’esecutivo, la competenza delle imprese italiane e favorendo il re-impegno nei fori competenti. Rafforzamento delle relazioni bilaterali e un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi, sottolineano fonti italiane, sono tra i principali obiettivi della missione cui seguirà, tra gli impegni dell’Italia per il Corno d’Africa, la co-presidenza insieme alle Nazioni Unite della conferenza dei donatori a New York, il 24 maggio. Oltre alla cooperazione bilaterale per lo sviluppo e la stabilità dell’area, al centro dei colloqui con il primo ministro etiope – che Meloni incontra per la terza volta, dopo Roma e la Cop27 di novembre – ci sarà per l’appunto la gestione dei migranti in un Paese che è già destinatario del decreto flussi di fine 2022 e che rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia, e di lì verso l’Italia. Una questione, come dicono nell’esecutivo, prioritaria per l’interesse nazionale è quindi la “stabilità e integrità” dell’Etiopia, che ospita 823mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati. Anche l’emergenza umanitaria e la sicurezza della Somalia saranno oggetto della missione, prima in un colloquio con il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud che poi sabato si allargherà ad un trilaterale Italia-Etiopia-Somalia. Meloni al suo arrivo ad Addis Abeba vedrà anche il presidente dell’Unione Africana Moussa Faki, prima di andare al Palazzo Nazionale per il tête-à-tête con Abiy, seguito da un pranzo di lavoro. Prima di fare rientro a Roma la premier farà un passaggio all’istituto onnicomprensivo Galileo Galilei di Addis Abeba, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 iscritti.

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    Notte tranquilla per Berlusconi, decimo giorno di ricovero

    Notte tranquilla per Silvio Berlusconi, ricoverato da dieci giorni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano per curare un’infezione polmonare. Lo si apprende da fonti ospedaliere. Al momento, non è previsto nessun bollettino medico per oggi.
    Ieri, giovedì, nel bollettino del San Raffaele, il professor Alberto Zangrillo e il professor Fabio Ciceri avevano annunciato un “ulteriore costante miglioramento della funzionalità respiratoria e renale” dell’ex premier “con un efficace contenimento della leucocitosi e della sindrome infiammatoria”. “Il quadro clinico complessivo – avevano aggiunto – indica il proseguimento delle cure in ambito intensivo” .
    Pier Silvio Berlusconi, il figlio secondogenito di Silvio, ha detto ieri ai giornalisti fuori dal San Raffaele: “Voglio dire questa cosa dal cuore: sono ammirato dalla forza e dall’impegno con cui papà ancora una volta sta lavorando per recuperare. Non mi addentro in questioni mediche perché è in ambito intensivo ma l’ho trovato di buon umore. È un esempio perché si sta impegnando”. Così ha detto ai giornalisti fuori dal San Raffaele.
    Poi, prima di salire in macchina e lasciare l’ospedale ha aggiunto”. “Sta migliorando, ma i medici mi dicono che è in un ambito intensivo e questa è una cosa che va rispettata e tenuta in considerazione”. Quindi “Per favore cautela nel parlare e rispetto”. Il presidente di Forza Italia “è già in prospettiva con il suo pensiero”, ha spiegato ancora il figlio del Cavaliere. Rispondendo poi a chi chiedeva se ieri l’ex premier ha visto la partita del Milan di Champions League, ha detto “Questo sicuro”. E poi, scherzando con i giornalisti, ha concluso: “Ma non siete un po’ stufi di stare qui?”

    Berlusconi, Pier Silvio: ‘Ammirato da papa’, e’ un esempio. Ieri ha visto il Milan’

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    'Stop greenwashing': blitz di Extinction Rebellion alla Rai di Milano

       Gli attivisti di Extinction Rebellion la scorsa notte hanno attaccato manifesti sulle vetrate della sede di Rai Pubblicità di corso Sempione a Milano lasciando anche le scritte ‘no Eni, no greenwashing’.
        I manifesti, che imitano quelli delle più note trasmissioni Rai, chiedono all’emittente pubblica di impegnarsi nella comunicazione della crisi eco-climatica.
        “Da poche settimane è uscito il nuovo report della Ipcc sulla crisi eco-climatica” afferma un attivista di Extinction Rebellion, “purtroppo ciò che emerge da questo documento importantissimo non sta ricevendo l’attenzione che merita, mentre invece viene lasciato molto spazio alle pubblicità delle aziende dei combustibili fossili che invece ne sono responsabili. Siamo sempre più vicini al punto di non ritorno, superato il quale gli effetti dell’aumento della temperatura della Terra saranno irreversibili”.    

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    Nasce in Parlamento l'intergruppo dei garantisti

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – Nasce in Parlamento l’Intergruppo dei
    garantisti. L’idea è del responsabile Giustizia di Azione,
    Enrico Costa, che ha scritto una lettera ai parlamentari di
    tutti i gruppi per invitarli ad aderire a questo “luogo di
    incontro e confronto per coloro che, pur da appartenenze
    politiche, percorsi e sensibilità individuali diverse
    condividono e coltivano la cultura garantista”. Si tratta di dar
    vita ad una “zona franca in cui ritrovarsi che, nella pluralità
    di vedute, vanta un punto di forza e non un limite, per chiunque
    ritenga il diritto di difesa, la presunzione di non
    colpevolezza, il giusto processo, la concezione di diritto
    penale come extrema ratio, pilastri essenziali e irrinunciabili
    della nostra democrazia”. Questo intergruppo “sarà anche una
    sede aperta al coinvolgimento e al contributo di esperti
    proveninenti dall’avvocatura, dalla magistratura,
    dall’accademia”. “Una piattaforma”, insomma, “attraverso la
    quale elaborare studi e documenti da tradurre in pratica, per
    chi vorrà, nell’esercizio del proprio mandato parlamentare e da
    sottoporre comunque alle istituzioni e alla società civile”.   
    L’intergruppo dovrà unire “tutti i deputati e senatori animati
    dalla convinzione e sensibilità di tutelare e attuare i principi
    costituzionali che sono alla base dello stato di diritto”.   
    All’intergruppo hanno sinora aderito, oltre a Costa, Luciano
    D’Alfonso (Pd), Roberto Giachetti (Az-IV), Dario Iaia (FdI),
    Ylenia Lucaselli (FdI), Marco Lacarra (Pd), Maurizio Lupi (Nm),
    Riccardo Magi (+Eu), Simonetta Matone (Lega), Giorgio Mulè (FI),
    Pietro Pittalis (FI), Filiberto Zaratti (AVS). Secondo il
    presidente della Commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio
    “ogni strumento finalizzato a sensibilizzare su principi e temi
    cosí importanti della giustizia è utile e apprezzabile”. (ANSA).   

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    Bonelli, la nomina di Cingolani viola la legge del 2004

    (ANSA) – ROMA, 13 APR – “La nomina dell’ex ministro Roberto
    Cingolani al vertice di Leonardo da parte del governo viola la
    legge 20 luglio 2004, secondo cui un ex ministro non può
    ricoprire incarichi in enti di diritto pubblico, società a scopo
    di lucro, nei 12 mesi successivi dal termine della carica di
    governo. L’ex ministro Cingolani ha cessato dalla carica il 21
    ottobre 2022 ovvero circa 6 mesi fa”. Lo sottolinea, in una
    nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e
    deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Leonardo – prosegue –
    inoltre opera anche nei settori ambientali e Cingolani era
    proprio il ministro della Transizione Ecologica. A tal
    proposito, abbiamo chiesto all’autorità garante della
    concorrenza e del mercato di valutare l’eventuale violazione
    dell’art.2 comma 4 della legge 204/2015. L’Autorità già in
    passato ha espresso pareri sulle attività professionali di ex
    ministri, dando, in alcuni casi, un parere negativo”. (ANSA).   

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    A Parigi i manifestanti invadono la sede della Lvhm di Arnault

       Un gruppo di manifestanti in sciopero contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron hanno temporaneamente fatto irruzione nella sede parigina di Lvhm, il colosso mondiale del lusso di proprietà di Bernard Arnault. I manifestanti – tra cui ferrovieri, operatori sanitari e del mondo dell’istruzione in sciopero – sono entrati nella hall di ingresso di Lvhm, al 22 di Avenue Montaigne, tra i viali più chic di Parigi frequentatissimo da Paperoni di tutto il pianeta, con fumogeni e fischietti.

        “La strada è nostra”, hanno scandito i dimostranti dinanzi al quartier generale del colosso del lusso. Molti di loro sono poi penetrati all’interno, per riuscire una decina di minuti dopo. Il blitz è avvenuto nella dodicesima giornata nazionale di scioperi e proteste contro la riforma che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni. 
       Il sindacato Cgt annuncia 400.000 manifestanti oggi in piazza a Parigi, nel quadro della dodicesima giornata di scioperi e proteste nazionali contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. E’ esattamente la stessa stima di quella annunciata dallo stesso sindacato nell’ultima manifestazione della settimana scorsa. A livello nazionale, invece, secondo il sindacato i manifestanti erano “oltre un milione”. Nella precedente manifestazione del 6 aprile scorso, la Cgt aveva annunciato “circa due milioni” di manifestanti in tutto il Paese. La polizia francese, invece, parla di 42.000 manifestanti oggi nella capitale, e 380.000 in tutta la Francia. Un dato in calo rispetto ai 570.000 manifestanti annunciati dal ministero dell’Interno lo scorso 6 aprile. Alla vigilia del cruciale pronunciamento della Corte Costituzionale sulla riforma previdenziale, insomma, il numero di manifestanti nei cortei risulta in diminuzione.