Tanzania, l’UE chiede il rilascio dei prigionieri politici e indagini su sparizioni e violenze durante le elezioni
Bruxelles – Un altro partner dell’UE in Africa mostra il suo volto illiberale in occasione delle elezioni presidenziali. In Tanzania, la presidente Samia Suluhu Hassan è stata confermata con il 98 per cento dei consensi, dopo aver escluso dalla partita i leader dei principali partiti d’opposizione. Dal giorno del voto, il 29 ottobre, dal Paese – in cui è stata sospesa la connessione Internet – giungono notizie di centinaia di vittime negli scontri con le forze dell’ordine. In un comunicato a nome dei Paesi membri, l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, si è detta “molto preoccupata”, e ha chiesto “il rilascio di tutti i politici detenuti” e indagini “rapide e approfondite su tutti i casi segnalati di rapimenti, sparizioni e violenze“.Suluhu Hassan è al potere dal 2021, ma il suo partito – il Chama Cha Mapinduzi (Partito della Rivoluzione, in lingua swahili) – guida ininterrottamente il Paese da oltre mezzo secolo. Il plebiscito che l’ha riconfermata era prevedibile. Già ad aprile, il vicepresidente e candidato del principale partito di opposizione, Tundu Lissu di Chadema (Partito della Democrazia e dello Sviluppo) , era stato arrestato e accusato di tradimento e reati informatici. Sorte simile è toccata il mese scorso al candidato di ACT-Wazalendo (Alleanza per il Cambiamento e la Trasparenza), un altro partito di opposizione: il suo leader, Luhaga Mpina, è stato squalificato per vizi di forma dalla corsa elettorale.Chadema aveva lanciato una campagna di boicottaggio del voto in seguito all’arresto del proprio leader, e negli ultimi mesi si sono susseguiti diversi casi di sparizioni forzate di oppositori e critici del governo. Dopo l’annuncio della vittoria di Suluhu Hassan da parte della Commissione elettorale nazionale indipendente (INEC), migliaia di persone hanno protestato per giorni a Dar es Salaam e nei principali centri del Paese. Chadema ha accusato le forze di sicurezza di aver ucciso tra le 500 e le 800 persone durante gli scontri. Il governo ha imposto il coprifuoco e sospeso la connessione internet in tutto il Paese e le notizie sono difficilmente verificabili. Già il 31 ottobre, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (OHCHR), riportava la morte di almeno 10 persone a Dar es Salaam, Shinyanga e Morogoro, a seguito dell’utilizzo di “armi da fuoco e gas lacrimogeni” da parte delle forze di sicurezza per disperdere i manifestanti.Nella giornata di ieri, l’Unione europea ha diffuso una nota sottolineando che “le notizie attendibili relative a un numero elevato di vittime e feriti gravi destano estrema preoccupazione”. Il capo della diplomazia UE ha chiesto “il rilascio di tutti i politici detenuti e un processo trasparente ed equo per le persone arrestate su una solida base giuridica, nonché indagini rapide e approfondite su tutti i casi segnalati di rapimenti, sparizioni e violenze”. Bruxelles è legata al Paese dell’Africa orientale da un partenariato di lunga data: Kallas ha ribadito che l’UE “apprezza” la cooperazione e il dialogo con la Tanzania, rinforzato proprio nel 2021 con l’insediamento di Suluhu Hassan, che ruota intorno a tre priorità: Green Deal, capitale umano e occupazione, governance. L’UE ha stanziato 585 milioni di euro in sovvenzioni per il partenariato con la Tanzania nel periodo 2021-2027. LEGGI TUTTO
 
