Bruxelles – Un contingente indiano sta partecipando, insieme a Russia e Bielorussia, all’esercitazione militare Zapad, che si sta svolgendo ai confini dell’Unione Europea. Una novità che acuisce la già tesa situazione ai confini orientali dell’Unione iniziata con le incursioni di droni russi in territorio polacco.
La portavoce della Commissione dedicata agli affari esteri, Anitta Hipper, ha commentato: “Quello che sta avvenendo in Bielorussia viola il Documento di Vienna, testo di riferimento per le esercitazioni militari stipulato in sede OSCE”. La portavoce ha aggiunto: “Stiamo monitorando attentamente il nostro territorio per prevenire possibili minacce nell’area”. Non c’è stato, invece, un commento sulla partecipazione indiana all’esercitazione. A rendere la situazione più difficile è stata la violazione dello spazio aereo rumeno da parte di un drone russo, avvenuta nella giornata di ieri, domenica 14 settembre.
Il documento di Vienna
Il documento a cui Hipper fa riferimento è il Vienna Document, stipulato nel 2011 in sede OSCE. L’accordo ha come obiettivo definire le regole di un’esercitazione militare. Perché queste siano rispettate, è necessaria una notifica preventiva agli Stati confinanti, la partecipazione di osservatori internazionali e la possibilità di verificare sul campo la veridicità delle informazioni comunicate. Impegni che, secondo l’UE, non sono stati rispettati durante lo svolgimento dell’esercitazione Zapad 2025. Il movimento di truppe e armamenti durerà fino a domani, poi i soldati russi dovrebbero rientrare nei confini delle Federazione.
Zapad 2025, 13.000 soldati e un missile ipersonico
L’esercitazione Zapad 2025 è una delle principali prove militari a cui partecipa Mosca. Le operazioni sono iniziate il 12 settembre e termineranno martedì 16. Quest’anno, tra la Bielorussia e l’exclave russa di Kaliningrad, sono stati mobilitati circa 13.000 soldati russi e bielorussi. Inoltre, è stata confermata la presenza di un contingente indiano di circa 50 unità e di osservatori stranieri, tra cui tre statunitensi. Le dimensioni delle attività del 2025 risultano ridotte rispetto al passato: nel 2021 furono mobilitate circa 220.000 unità.
All’epoca, quel movimento di truppe verso il fronte occidentale fu usato da Mosca per avvicinare i soldati alla frontiera ucraina. Visti i precedenti, l’esercitazione Zapad 2025 ha spaventato non poco gli europei, più per l’artiglieria impiegata che per la dimensione del contingente. Il grande protagonista è stato il missile a lungo raggio ipersonico Oreshnik (in russo “nocciolo”). Quest’arma, ultimo arrivo nell’artiglieria del Cremlino, può essere equipaggiata con testate atomiche ed è stata dispiegata sia a Kaliningrad sia in Bielorussia.
#BreakingNews | US military officers made a visit to Belarus to observe joint Russia-Belarus “Zapad-2025” Exercise. pic.twitter.com/SAx0G5QP3C
— Mintel World (@mintelworld) September 15, 2025
Le provocazioni di Mosca
L’esercitazione si inserisce in un contesto particolarmente teso. Tutto è iniziato con la violazione dello spazio aereo polacco da parte di una flotta di droni russi, avvenuta nella notte tra il 9 e il 10 settembre. Il primo ministro Donald Tusk ha deciso, dopo poche ore, di chiudere il confine tra Polonia e Bielorussia. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha definito l’azione come “la più grande violazione di uno spazio aereo NATO che abbiamo mai osservato”. I Paesi europei hanno reagito compatti alla minaccia, mentre il presidente americano Donald Trump ha minimizzato l’accaduto: “Potrebbe essere stato un errore”. Una versione simile è arrivata dal Cremlino.
La risposta della NATO agli eventi del 10 settembre è stata il lancio dell’operazione Sentinella Orientale, descritta da Rutte come un’iniziativa che “coinvolgerà una serie di risorse degli alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri. Questo sforzo includerà elementi per affrontare le sfide associate all’uso dei droni”. Sfide già presenti dopo l’ultima violazione avvenuta ieri, in Romania: un drone è entrato nello spazio aereo controllato da Bucarest. Ursula von der Leyen l’ha definita “una plateale violazione della sovranità UE e una seria minaccia alla stabilità della regione”.
L’escalation si sta verificando in un’area dove sono presenti numerose truppe NATO. In Polonia se ne contano circa 100.000, con l’obiettivo di arrivare a 300.000 nel 2026. In Romania, a Constanza, è in costruzione la più grande base dell’Alleanza in Europa.
NATO asserts that the Russian drone flights over Poland do not constitute an attack on the Alliance.
However, this marked the first time NATO aircraft engaged potential threats over allied territory. The response involved Polish F-16s, Dutch F-35s, Italian AWACS reconnaissance… pic.twitter.com/UL1sTmMbot
— Euromaidan Press (@EuromaidanPress) September 10, 2025