“Flavio, il fidanzatino di Michelle, è andato a comprare le fedi. Il loro sogno era sposarsi tra un anno, al compimento della maggiore età. Mi ha detto che si sposeranno lo stesso, mercoledì, il giorno del funerale”. Così sul Corriere della Sera il padre di Michelle, la ragazza assassinata a Roma.
“Michelle era buona, aiutava tutti, i bambini disabili, gli extracomunitari – aggiunge – Dove c’era qualcuno in difficoltà, là trovavi Michelle. Probabilmente, anche chi l’ha uccisa l’avrà attirata a sé chiedendole aiuto, poi, l’ho già detto, deve aver provato ad abusare di lei e davanti al suo rifiuto l’ha aggredita. Gente così, con i coltelli al posto delle mani”.
“Secondo voi – prosegue – una persona che aiuta gli altri si mette a questionare perché uno le deve 20 euro? E poi lei i soldi li aveva, perché lavorava con i bimbi disabili in piscina e metteva da parte sempre un gruzzoletto: i carabinieri le hanno trovato 150 euro in un cassetto. Io sono due anni che non lavoro e non guadagno, Michelle per rispetto non mi ha mai chiesto un soldo e anzi dava il suo contributo in casa”.
Rispetto alle sue precedenti dichiarazioni sulla ‘giustizia della strada’, l’uomo afferma oggi: “Ma quale Bronx. Se uno è un criminale, lo è a Primavalle come ai Parioli. Io non sono razzista, ho detto tante cose solo perché accecato dal dolore: se a quello daranno un anno o dieci di galera per me non cambia più niente. Otterrà la seminfermità mentale? Eh già, che bravo ragazzo vero? Michelle ormai non c’è più”.
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