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Rete studenti, ‘Siamo in ansia per una prova inutile’

   Questa mattina, prima dell’ingresso a scuola per la prima prova dell’esame di maturità, studenti e studentesse della Rete degli Studenti Medi del Lazo si sono mobilitati “per denunciare ancora gli effetti di questo sistema d’istruzione sulla salute mentale”.

    Quest’anno ritorna la maturità con due prove scritte e l’orale, proprio come prima della pandemia. “Dalla crisi – dicono i ragazzi – sarebbe potuto nascere un nuovo modo di vedere la conclusione dei cinque anni passati alle superiori”. Era stata infatti proprio la Rete degli Studenti Medi a chiedere che si trovasse un sistema per valutare il percorso scolastico, che non fosse tutto racchiuso in poche ore alla fine dell’ultimo anno.

    “La didattica frontale, la valutazione numerica, la bocciatura, questa maturità, sono un modo antico di vedere l’istruzione. Invece che la costruzione di un percorso di apprendimento delle conoscenze, un’affannosa competizione per arrivare ad avere nella media un decimale in più del compagno di classe. Tutto questo, ovviamente, a discapito della salute mentale. Oggi abbiamo voluto dire che siamo in ansia – dice Tullia Nargiso della Rete degli Studenti Medi del Lazio – Le problematiche legate alla salute mentale sottolineate dalla pandemia vengono esasperate dal nostro sistema scolastico. Questa maturità, decisa senza interpellare la volontà di studenti e studentesse, va in questa direzione e non possiamo che denunciarne la gravità. Vogliamo che la maturità non sia più un momento in cui spingere al limite studenti e studentesse.

    Vogliamo che non sia una valutazione numerica a definire un percorso di cinque anni”.
   


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