Una corsa a tappe che ha preso il via nel 2021 e da portare a compimento entro l’estate del 2026 per riuscire a usare tutti i 191,5 miliardi di euro portati in dote dal Recovery fund, ripartiti in 69 miliardi di sovvenzioni e 122,5 miliardi di prestiti. Nel mezzo, per l’Italia ci sono 525 obiettivi (tra milestone e target) da centrare, 190 misure tra riforme e investimenti da mettere a terra, e una rivoluzione verde e digitale tutta da plasmare.
Di seguito le scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la roadmap per il prossimo futuro:
* LE RISORSE GIA’ OTTENUTE – Fino a qui, Roma ha ricevuto da Bruxelles quasi 67 miliardi di euro per sostenere gli interventi inseriti nel piano: i primi 24,9 miliardi sono stati erogati ad agosto 2021 in forma di pre-finanziamento – pari al 13% del totale -, suddivisi in 9 miliardi a fondo perduto e 15,9 di prestiti. La prima rata da 21 miliardi è poi arrivata ad aprile 2022, distribuita in 10 miliardi di sovvenzioni e 11 di prestiti. Un importo di egual misura e identica ripartizione è stato incassato a dicembre 2022 per la seconda tranche.
* LA TERZA TRANCHE – ‘Sub iudice’ ormai da più di un mese rispetto al consueto cronoprogramma Ue, la richiesta di pagamento della terza rata vale 19 miliardi di euro, dei quali 10 a fondo perduto e 9 in prestiti. In queste settimane la task force sul Pnrr della Commissione europea sta passando in rassegna 55 obiettivi e traguardi che l’Italia era chiamata a raggiungere nel secondo semestre del 2022, dalla riforma della concorrenza a quella della giustizia, fino agli investimenti in cybersicurezza, energie rinnovabili, reti, ferrovie, ricerca, turismo. La valutazione, prevista inizialmente entro la fine di febbraio, è ora attesa entro aprile. Nel mirino dei rilievi dei tecnici Ue vi sono in particolare le norme sulle concessioni aeroportuali, le reti di teleriscaldamento e due progetti all’interno dei Piani Urbani Integrati, vale a dire la riqualificazione dello stadio di Firenze e della creazione del Bosco dello Sport a Venezia.
* LA REVISIONE DEL PIANO – Il 30 aprile scocca un’altra scadenza: il governo è tenuto a presentare il Pnrr rivisto e integrato con il nuovo capitolo energetico del RePowerEu, da dove arriveranno nuove sovvenzioni da 2,7 miliardi.
* LA QUARTA RATA – Nel frattempo, l’Italia deve correre per assicurarsi la quarta tranche da 16 miliardi, ripartiti in 1,9 miliardi di sovvenzioni e 14,1 di prestiti. Si tratta di raggiungere 20 milestones e 7 target, completando come prima cosa l’attuazione della riforma della giustizia civile e penale, il codice per gli appalti e la riforma del pubblico impiego.
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