Secondo il sindaco di Milano Giuseppe Sala, non bisogna evocare il rischio del fascismo ma “senz’altro – ha detto a Mezz’ora in più – si deve evocare il rischio di omissione chiara della nostra storia e questo lo combatterò”.
“Ho buoni rapporti con l’Anpi e sarò sul palco. Non sono per il muro contro muro ma la continua rimozione dell’ignominia del fascismo non va bene”, ha aggiunto.
“Questo è un governo che ci vuole portare indietro”, ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, parlando delle trascrizioni dei figli di famiglie omogenitoriali ma anche della “idiozia del foresterismo linguistico”. “Io sono felice se i miei figli parlano inglese. Loro – ha aggiunto – hanno idee anni ’70”. E parlando delle famiglie con genitori dello stesso sesso, Sala ha spiegato che “se nella contemporaneità c’è un certo modello di società, che mi piaccia o no, devo farci conto”.
“Noi abbiamo progetti nel cassetto per rifare scuole, case popolari, per comperare bus. Se ci danno i fondi li investiamo”, ha detto Giuseppe Sala. “Non vogliamo togliere fondi a nessuno. Io ho detto che siamo pronti a investirli, se ci sono. Se ci sono fondi inutilizzati, che facciamo? Li buttiamo via?”
Gli investimenti del Pnrr “vanno portati a termine entro il giugno 2026, per questo diciamo che siamo preoccupati”, ha sottolineato Sala. “Credo che si andrà a finire che chiameranno Eni, Enel e Ferrovie dello Stato e assegneranno dei fondi perché loro hanno macchine per investire. Ma il punto di svolta – ha aggiunto il sindaco di Milano – è che si riprenda Comune per Comune, realtà istituzionale per realtà istituzionale con la loro capacità di investire”. Ovvero “se tu hai investito 100 all’anno negli ultimi dieci anni non possono darti 1500 ma 200. Per questo, non è provocatorio, prendano – ha esortato – le realtà come Milano che dimostrano di poter investire, facciano una raccolta rapida di chi può investire”. Ad esempio, “a Genova l’amico Bucci ha questo progetto di desalinizzazione per portare acqua in Pianura Padana e sostiene che si può fare in tempi medi: e che li diano a Genova – ha concluso -, a chi può fare”.
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