(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “A Milano si materializza
l’intolleranza di certa sinistra nei confronti di idee difformi
dalle proprie. Esattamente quello che abbiamo svelato nelle
ultime settimane, quando le violenze di Firenze hanno scatenato
una campagna stampa a tappeto e una manifestazione nazionale da
parte del Pd. Abbiamo denunciato il clima diffuso nei licei e
nelle università italiane, dove gruppi appartenenti alla
sinistra radicale, sedicenti antifascisti immemori delle pene
subite dai veri antifascisti che combatteremo durante il
ventennio per conquistare il diritto di tutti a esercitare le
libertà fondamentali, a iniziare da quelle di pensiero e
manifestazione, hanno dato bene l’idea di dove vorrebbero
portare i diritti politici in Italia. Oggi c’è stata conferma di
questa involuzione: i nostalgici del socialismo reale in salsa
sovietica hanno cercato di impedire alla sottosegretaria
Frassinetti la deposizione di un mazzo di fiori sotto la targa
che ricorda Sergio Ramelli. Come negli anni ’70 sono volati
slogan terribili gravidi di odio e di minacce di morte. Scene
già registrate a Firenze e a Bologna in una preoccupante spirale
di fanatismo radicale. Il tutto nell’assoluta indifferenza del
Partito Democratico la cui neosegretaria Schlein non ha speso
una parola di condanna”. E’ quanto dichiara il vicepresidente
della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“La cosa terribile è che questa volta i cori e i
fronteggiamenti si sono svolti nel cortile della scuola dove il
diciannovenne, attivista del Fronte della Gioventù, fu aggredito
e colpito a morte. Un sacrilegio vero e proprio. La mia
solidarietà al dirigente scolastico, alla sottosegretaria Paola
Frassinetti, agli studenti dell’istituto Molinari e a tutti
coloro che sono stati legati a Sergio Ramelli da sentimenti
profondi. La verità emerge sempre: licei e atenei sono infestati
da studenti anti democratici, violenti, mai sconfessati dal Pd e
dal M5S, che intimoriscono chiunque dica, scriva, promulghi idee
di destra e il gravissimo episodio odierno lo dimostra più di
qualunque altro” conclude. (ANSA).
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