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Spunta un ddl di FdI sui diritti del nascituro, ira dell'opposizione

Spunta in Senato un disegno di legge di Fratelli d’Italia sul riconoscimento giuridico del nascituro.
    Il testo, depositato il 13 gennaio, è a prima firma di Roberto Menia e va ad aggiungersi agli altri tre del centrodestra in materia. Dopo Fi e Lega, a questo punto, tutti i gruppi della maggioranza hanno una proposta in materia. E l’opposizione va all’attacco. “Dopo il ddl Gasparri – dice la senatrice del Pd Valeria Valente – arriva il ddl Menia per riconoscere la capacità giuridica del concepito. Evidentemente FdI non voleva sentirsi da meno rispetto a Fi, nell’attacco alle libertà e ai diritti delle donne di disporre del proprio corpo e di autodeterminarsi”. L’obiettivo, evidenzia la presidente dei senatori Dem, Simona Malpezzi, è “cancellare il diritto della donna di autodeterminarsi nella scelta di diventare madre o meno”.
    Il disegno di legge Menia titola: ‘Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica ad ogni essere umano’. Codice che prevede che la capacità giuridica si acquisisca “al momento della nascita”. La precedente proposta di Fi a prima firma di Maurizio Gasparri e depositata a ottobre prevede il ‘riconoscimento della capacità giuridica del concepito’. Mentre un altro testo presentato dal capogruppo della Lega Massimiliano Romeo all’articolo 3 prevede, tra l’altro, che “il concepito è riconosciuto quale componente del nucleo familiare a tutti gli effetti”. Accanto a queste una proposta di Isabella Rauti di FdI chiede l’istituzione, il 25 marzo, della “Giornata del nascituro’.
    Il disegno di legge Menia è “una mostruosità giuridica”, va all’attacco Cecilia D’Elia, senatrice Pd e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche. “Il testo presentato – aggiunge – è totalmente incompatibile con il principio di autodeterminazione ed è un chiaro tentativo di mettere in discussione proprio la legge 194, ma non ci riusciranno”.
    
   


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