La minaccia di una guerra nucleare “sta aumentando”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. sottolineando che ‘La Russia si concentra sui mezzi pacifici ma se non resta altro è pronta a difendersi con tutti i mezzi a disposizione’. ‘Per quanto riguarda i risultati dell’operazione militare russa in Ucraina, potrebbe essere un processo lungo ma sono comparsi nuovi territori: questo è un risultato così significativo per la Russia. Il mare di Azov è diventato un mare interno della Federazione Russa, queste sono cose serie’, ha spiegato Putin, ripreso dalla Tass. ‘Non ha senso parlare di una nuova mobilitazione militare in Russia. Dei 300.000 mobilitati, 150.000 sono stati schierati nella zona dell’operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento’. ‘In Polonia ci sono elementi nazionalisti che sognano di riprendere i territori ex polacchi oggi parte dell’Ucraina occidentale, ha aggiunto il presidente russo che ha poi attaccato le Ong. ‘Alcune organizzazioni per i diritti umani occidentali – ha detto – sono state create come strumento di influenza sulla politica interna della Russia e soprattutto di altri Paesi dell’ex Unione Sovietica’.
Usa: Putin irresponsabile quando evoca minaccia nucleare
“Pensiamo che qualsiasi discorso alla leggera sull’uso dell’arma nucleare sia assolutamente irresponsabile”: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price rispondendo ad una domanda sulle parole di Vladimir Putin, che ha minacciato di usare l’arma nucleare come strumento di difesa in risposta ad un attacco nemico e ammonito che sta aumentando il rischio di una guerra nucleare.
Mosca: pronti al dialogo con Usa ma solo su basi paritarie. Viceministro Esteri, concessioni unilaterali fuori discussione
“La Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali nel dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, ma è pronta a riprendere questo dialogo su una base paritaria ed equilibrata”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Izvestia, scrive l’agenzia Tass. “Se e quando gli americani saranno pronti a riprendere il dialogo sulla stabilità strategica, noi saremo pronti. Sappiamo che non sarà un compito facile, perché il dialogo è andato avanti con difficoltà e ora possono esserci alcuni elementi aggiuntivi nella posizione degli Usa che non saranno graditi a noi, ma, dopo tutto, spetta a loro decidere”, ha detto. “Il dialogo può essere portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non è un’opzione, non viene nemmeno presa in considerazione”, ha sottolineato. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti vengono affrontate attraverso un canale speciale designato dai due presidenti”, ha aggiunto Ryabkov. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri vengono prese in considerazione attraverso un canale speciale designato dal presidente. Alcune cose sono state risolte, altre no. È un argomento molto delicato, perché riguarda la vita delle persone”, ha dichiarato.
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