A quasi una settimana dal Consiglio dei ministri in cui è stato approvato, il dl Aiuti quater non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Fonti di governo spiegano che si attende prima l’approvazione definitiva in Parlamento del decreto legge aiuti ter. Secono altre fonti di maggioranza impegnate su questo fronte, c’è anche in corso un lavoro per migliorare e rendere più chiaro il testo, in particolare sulle modifiche al superbonus, fra cui la previsione del décalage dal 110% al 90% anticipato di un anno, al 2023.
Fra le questioni sul tavolo, i tempi in cui scatterà questa stretta. Per ora la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa ha spiegato che si passa al 90% “salvo per chi ha già deliberato a oggi l’intervento e presenta entro il 25 novembre la nota di inizio lavori”. All’indomani del Cdm, Forza Italia ha chiarito l’intenzione di presentare un emendamento per spostare la data di scadenza delle agevolazioni al 110% almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti.
In queste ore è anche aperto un tavolo con l’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, che ha evidenziato alcune criticità, inclusa quella legata allo sblocco dei crediti di imposta, su cui nulla era previsto nelle bozze del dl circolate giovedì scorso prima del Cdm. Secondo fonti di maggioranza, si sta lavorando anche a questo tema, probabilmente per un intervento con emendamento durante l’iter in Parlamento, ma non è escluso che sia inclusa una norma nel decreto prima dell’invio al Quirinale. Come anticipato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Cirinai, potrebbero essere previsti termini più lunghi per la cessione dei crediti.
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