Il quadro dei risultati delle liste alle elezioni amministrative si completa ulteriormente con l’inclusione dei comuni capoluogo di Sicilia e Friuli-Venezia Giulia, precedentemente non considerati nel computo nell’elaborazione di YouTrend. Con questa aggiunta, il totale delle liste di centrodestra torna davanti, ma solo di mezzo punto (42,3% contro 41,8%) rispetto al centrosinistra.
Altre novità: il dato del PD – che si conferma primo partito – adesso è superiore a quello delle civiche di centrosinistra, mentre il totale delle civiche di centrodestra scende sotto il 20%.
Tra le liste di centrodestra, FDI mantiene il primato (10,9%) mentre è testa a testa tra le Lega e Forza Italia, entrambe poco sopra il 6%. Infine, in questa ultima elaborazione di YouTrend, il dato del M5S si conferma inferiore al 3%. E’ quanto si legge nell’analisi elaborata da YouTrend sul voto delle elezioni amministrative.
Il calcolo del dato aggregato delle liste di partito, in occasione di elezioni amministrative è inevitabilmente viziato da diversi fattori: innanzitutto la (forte) presenza di liste civiche, ma anche il fatto che – spesso – molti partiti nazionali non presentano le proprie liste in tutte le realtà al voto. E’ quanto si legge in un’analisi di YouTrend sulle elezioni amministrative. Per ottenere un dato più realistico della consistenza elettorale, quindi, una nuova elaborazione di YouTrend ha calcolato il dato ottenuto da ciascuno dei principali partiti nazionali tenendo conto solo dei comuni in cui ciascun partito era presente con il proprio simbolo. In questa nuova elaborazione, basata sul totale dei 26 comuni capoluogo, si conferma il primato del PD con il 16,5% davanti a FDI (10,1%), seguiti da Lega e FI (6,4% e 6,2% rispettivamente). Da notare il “balzo” di Azione/+Europa, che si è presentato solo in una minoranza dei comuni al voto e che in questo nuovo calcolo sale al 4,6% superando il M5S – che comunque sale anch’esso al 3,8%. Altra indicazione interessante riguarda ItalExit, il partito di Gianluigi Paragone, che con l’1,8% fa meglio di Italia Viva (1,1%).
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