Più sentiamo che il cuore è agitato, più avvertiamo dentro di noi nervosismo, insofferenza, rabbia, più dobbiamo chiedere al Signore lo Spirito della pace” e “chiediamolo anche per chi vive accanto a noi, per chi incontriamo ogni giorno, e per i responsabili delle Nazioni”. Lo ha detto il Papa al Regina Caeli.
Il Papa ha ringraziato quanti hanno partecipato alla manifestazione pro life a Roma: “Vi ringrazio per il vostro impegno a favore della vita e in difesa dell’obiezione di coscienza il cui esercizio si tenta spesso di limitare. Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un mutamento della mentalità comune e oggi siamo sempre più portati a pensare che la vita sia un bene a nostra totale disposizione che possiamo scegliere di manipolare, far nascere o morire a nostro piacimento com l’esito esclusivo di una scelta individuale”. “La vita è un dono di Dio”, “è sempre sacra e inviolabile e e non possiamo far tacere la voce della coscienza”. Il Papa al Regina Caeli ha pregato per i cattolici in Cina. Ricordando che martedì si celebra la festa della Madonna di Sheshan, ha detto di “rinnovare loro l’assicurazione della mia vicinanza spirituale.
Seguo con attenzione e partecipazione la vita e le vicende dei fedeli e pastori, spesso complesse. Prego ogni giorno per loro.
Vi invito ad unirvi in questa preghiera – ha detto ai fedeli in Piazza San Pietro – affinché la Chiesa in Cina, in libertà e in tranquillità, possa vivere in comunione effettiva con la Chiesa universale ed esercitare la sua missione di annuncio del Vangelo a tutti, offrendo così anche un positivo contributo al progresso spirituale e materiale della società”.
“La mitezza è possibile” ha detto Francesco “Dio “ci vuole miti, aperti, disponibili all’ascolto, capaci di disinnescare le contese e di tessere concordia”. Lo ha detto il Papa al Regina Caeli commentando il Vangelo del giorno.
“Chiediamoci se, nei luoghi dove viviamo, noi discepoli di Gesù ci comportiamo così: allentiamo le tensioni, spegniamo i conflitti? Siamo anche noi in attrito con qualcuno, sempre pronti a reagire, a esplodere, o sappiamo rispondere con la non violenza, sappiamo rispondere con parole e gesti miti? Certo, questa mitezza non è facile: quanta fatica si fa, ad ogni livello, a disinnescare i conflitti!”, ha sottolineato il Pap spiegando però che Gesù ” sa che da soli non siamo in grado di custodire la pace, che ci serve un aiuto, un dono. La pace, che è impegno nostro, è prima di tutto dono di Dio”.
“Non si può dare pace se non si è in pace”. “È Lui, lo Spirito Santo, che disarma il cuore e lo riempie di serenità. È Lui, lo Spirito Santo, che scioglie le rigidità e spegne le tentazioni di aggredire gli altri. È Lui a ricordarci che accanto a noi ci sono fratelli e sorelle, non ostacoli e avversari. È Lui che ci dà la forza di perdonare, di ricominciare, di ripartire. Ed è con Lui che si diventa uomini e donne di pace”, ha concluso il Papa.
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