M5s ha chiesto, durante la riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione Affari costituzionali della Camera, di riprendere l’esame della legge elettorale e di fissare il termine per gli emendamenti al testo base, il cosiddetto Germanicum, presentato dal presidente Giuseppe Brescia (M5s) nel gennaio 2019. La richiesta è stata avanzata dalla capogruppo Vittoria Baldino.
Dopo la richiesta avanzata da Baldino, si è aperto un breve dibattito in cui sono intervenuti Andrea Giorgis, responsabile riforme del Pd ed Emanuele Prisco di Fdi. Giorgis ha detto che i tempi non sono maturi per riaprire il dossier sulla legge elettorale, mentre Emanuele Prisco ha detto che “non è la priorità”. “Il correttivo al taglio dei parlamentari – ha detto all’ANSA Prisco – c’è già e oggi, con gli italiani alle prese con il caro energia, la guerra, le bollette che fanno chiudere le imprese, se la priorità è tornare alla prima repubblica con una legge che faccia rimanere al governo chi ha perso le elezioni, noi lo segnaliamo ai cittadini”. L’ufficio di presidenza si è concluso senza una decisione.
Il Pd è pronto a discutere di legge elettorale, ma non è disponibile ad alcuna forzatura, che tra l’altro non porterebbe da nessuna parte”. Lo ha detto all’Ansa Andrea Giorgis, responsabile Pd per le riforme sintetizzando il proprio intervento in ufficio di presidenza della Commissione Affari costituzionali della Camera dove M5s ha chiesto di fissare il termine per gli emendamenti alla legge elettorale. “Premesso che per il Pd – ha detto Giorgis – sarebbe utile discutere e vedere se ci sono condizioni per delle riforme costituzionali che pongano rimedio alle distorsioni conseguenti al taglio del numero dei parlamentari, come l’aumento dei poteri del Parlamento in seduta comune, o come la sfiducia costruttiva, se si vuole discutere allora si parta da lì. Abbiamo sempre detto che l’attuale legge elettorale non è delle migliori, ma occorre discuterne con profitto. Il Pd non è disponibile ad alcuna forzature e la elettorale, con tutte riforme, si cambia a larga maggioranza”.ù
“La politica fa tutto quello che può per dimostrare che i cittadini non contano niente: mi piacerebbe sapere da Letta cosa pensa di chi dice, penso a Zingaretti, che il maggioritario è instabile. Mi chiedo, ma è normale che in Italia si abbia il costume indegno di cambiare la legge elettorale ogni volta? “. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni alla presentazione del Rapporto 2022 Iri Freedoms at risk: the challenge of the century organizzata da Fondazione Fare Futuro. “La legge elettorale deve essere maggioritaria”, aggiunge.
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