Bruxelles – “Finalmente Patrick Zaky sarà scarcerato”: David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, è il primo a reagire all’inattesa notizia arrivata questa mattina dall’Egitto. Lo studente dell’Università di Bologna, per il quale gran parte degli italiani sì è mobilitata negli ultimi questi due anni contro un’ingiustificata detenzione, finalmente potrà lasciare il carcere di Mansoura in attesa dell’assurdo processo (il prossimo febbraio) al quale è comunque destinato.
La notizia inattesa è arrivata dell’ennesima udienza svoltasi a Mansoura due mesi e mezzo dopo l’ultima, nella quale fu confermata la necessità di una carcerazione preventiva. Zaky era in aula, e c’erano anche gli amici dell’ONG Egyptian Initiative for Personal Rights, arrivati dal Cairo. C’erano anche la sorella Marise, il padre e la mamma.
Hoda Nasrallah, la sua avvocatessa, ha richiesto l’accesso al alcuni documenti dell’accusa, che il giudice ha accettato, prima di decidere la scarcerazione.
Finalmente Patrick Zaki sarà scarcerato. Finalmente, dopo 22 mesi di sofferenze, un primo passo avanti nella direzione giusta.
Continueremo a chiedere la sua completa assoluzione e a batterci perché possa tornare al più presto ai suoi studi in Italia.
Ti aspettiamo, Patrick!
— David Sassoli (@EP_President) December 7, 2021
Zaky è accusato di aver diffuso via internet notizie dannose per lo Stato egiziano, di essere membro di un gruppo terroristico, e per aver scritto articoli sulla situazione dei copti in Egitto che conterrebbero notizie false.
A raffica arrivano reazioni da esponenti politici a Bruxelles.
La splendida notizia della scarcerazione di Patrick #Zaki è di quelle che attendiamo da tempo! Ora dobbiamo continuare a lottare e far sentire la nostra voce affinché venga assolto e cadano tutti i capi d’accusa contro di lui! pic.twitter.com/7uWgnSr0Nx
— Eleonora Evi (@EleonoraEvi) December 7, 2021
Dopo quasi due anni, #PatrickZaki sarà fuori dal carcere in cui è stato picchiato, torturato, minacciato. Questa è l’occasione per l’Italia, il Governo ci ascolti: Patrick, nostro studente a Bologna, diventi cittadino italiano subito!
— Brando Benifei (@brandobenifei) December 7, 2021
Proprio nelle ore precedenti l’udienza di oggi in Egitto, ha superato le 300mila firme la petizione lanciata a inizio anno dalla Community di Bologna Station to Station sulla piattaforma Change.org per conferire a Zaki la cittadinanza italiana (Change.org/PatrickZakiCittadinoItaliano). “Questa della scarcerazione senza assoluzione, non è gioia piena ma è comunque gioia“, commentano in una nota i promotori della petizione, i quali lo scorso luglio hanno consegnato le firme, provenienti da tutta UE, nelle mani del presidente del Parlamento Europeo Sassoli. “Attendiamo di sapere le esatte modalità del rilascio e non nascondiamo un certo timore. Sapere che Patrick potrà tornare a casa e conoscere l’interesse che tutta l’Italia e l’Europa ha riposto nel suo caso, crediamo gli sarà utile per ricostruire la sua vita”, aggiungono gli attivisti. “Non vediamo l’ora di poterlo abbracciare e auspichiamo ora un atto preciso dal Governo Italiano: cittadinanza Italiana subito!“, ribadiscono i membri della community.