“Il perseguimento della verità è sempre stato, e continuerà ad essere, un obiettivo fondamentale da raggiungere nelle nostre relazioni con l’Egitto. Alla verità hanno diritto Giulio e la sua famiglia, ma anche l’Italia intera”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
“Arrivare a un quadro definitivo, e sancito da un giusto processo, non restituirà Giulio ai suoi genitori, ma riaffermerà la forza dei valori di giustizia, trasparenza e stato di diritto in cui credeva”, ha detto il ministro esprimendo ai genitori del ricercatore la vicinanza del governo.
“I progressi ultimamente ottenuti risultano insufficienti. Ne siamo ben consapevoli. Ma è anche utile evidenziare quanto l’ex Procuratore della Repubblica di Roma Pignatone ha sottolineato nell’audizione qui di pochi giorni fa: ‘La presenza dell’Ambasciatore è stata una scelta giusta, alla luce dell’importanza di un dialogo diverso da quello esclusivamente giudiziario avuto in alcune fasi'”.
“Nonostante le molte difficoltà, di fronte al suo ricordo e alla sua famiglia, Governo e Parlamento hanno l’obbligo morale di continuare a fare quanto in loro potere”.
L’avvio del processo sulla morte di Regeni il 14 ottobre è stato un “risultato che nelle settimane successive al ritrovamento del corpo di Giulio era insperato. Anche per questo, alla nostra Polizia Giudiziaria e alla nostra Magistratura – cui i diplomatici e le altre Amministrazioni coinvolte hanno sempre garantito la massima assistenza – va il nostro sincero ringraziamento”. “Cruciale – ha detto ancora – è stato il ruolo della società civile e dell’opinione pubblica tutta, che hanno fortemente sostenuto la famiglia di Giulio e la loro ferma domanda di verità”.
“Le consultazioni tra Italia ed Il Cairo riguardano temi bilaterali come la Libia, il Medio Oriente, la diga, questo è il lavoro che facciamo con tutti i Paesi, anche quelli con cui siamo più in difficoltà come l’Egitto per scongiurare guai peggiori a livello bilaterale”. Il governo, ha aggiunto Di Maio, non ha “implementato accordi commerciali”.
“I rapporti con l’Egitto non potranno svilupparsi nella loro pienezza fino a quando non sarà fatta piena luce su quanto accaduto, considerando anche la giusta, persistente ed elevatissima sensibilità sulla vicenda da parte delle Istituzioni e dell’opinione pubblica italiana. Anche per questo abbiamo sensibilizzato i nostri partner in sede di Unione Europea e Nazioni Unite sulle nostre richieste di giustizia e verità”.
“Daremo pieno sostegno all’autorità giudiziaria utilizzando tutti gli strumenti internazionali per eseguire la sentenza, una volta che ci sarà stata”. “Ora il nostro obiettivo è supportare il procedimento penale a carico degli imputati”, ha sottolineato Di Maio.
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