“La lotta al terrorismo rimane fondamentale: c’è in ballo la sicurezza dell’Afghanistan, ma anche di tutta l’Ue, e non possiamo permetterci di abbassare la guardia”,scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, spiegando gli argomenti dei colloqui che ha in programma con le autorità del Qatar durante la tappa a Doha della sua missione nella regione.
“Dobbiamo essere tutti orgogliosi delle donne e degli uomini della difesa e dell’intelligence che hanno lavorato per salvare oltre 5mila afghani facendo sì che l’Italia potesse diventare primo Paese Ue per numero afghani”, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso del suo intervento al Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Al momento – ha aggiunto – restano oltre 30 italiani in Afghanistan. Voglio ringraziare le onlus e agenzie delle Nazioni Unite che hanno lavorato per salvare vite”.
“Incontrerò oggi l’emiro del Qatar e poi il ministro degli Esteri perché è nostra intenzione di ricollocare a Doha l’ambasciata che avevamo a Kabul”, ha detto Di Maio. “Domani – ha aggiunto – sarò in Pakistan per visitare il campo profughi al confine con l’Afghanistan. Il nostro obiettivo è quello di aiutare questi Paesi a gestire i flussi dei migranti. C’è un grande dibattito in Italia sui corridoi umanitari. Ricordo che il corridoio umanitario inteso come evacuazione di civili afghani verso l’Italia o l’Europa sul piano bilaterale non credo sia praticabile perché non possiamo immaginare di dare le liste di coloro che vogliamo evacuare ai talebani. Sarebbe come creare delle liste di proscrizione quindi il lavoro che possiamo fare è quello di collaborare con i Paesi confinanti. Il Qatar è diventato il centro nevralgico delle relazioni diplomatiche rispetto a questo Governo afghano che deve nascere”.
“L’Italia, nel corso dell’ultimo consiglio dei ministri, ha convertito i 120 milioni di euro che utilizzava per la formazione delle forze di sicurezza afghane in progetti di assistenza umanitaria”, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Mai. “E dopo che avremo avviato la collaborazione – ha aggiunto – ad esempio con il Pakistan, potremo avviare la fase due che ruota intorno ad un piano italiano per il popolo afghano. Il nostro Piano ha già mosso i primi passi con una riunione interministeriale coinvolgendo tutte le istituzioni, le onlus e la società civile. Stiamo cercando di fare sistema per gestire una fase completamente diversa da quella che si è conclusa”.
Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml