Riprendono da oggi in Italia e in altri Paesi d’Europa le vaccinazioni con AstraZeneca, dopo l’ok dell’Ema. Tra i primi ad annunciare la ripartenza, non a caso dopo i contatti dei giorni scorsi, l’Italia di Mario Draghi e la Francia di Emmanuel Macron. Anche in Germania la campagna riprenderà oggi, mentre la Spagna lo farà con qualche cautela in più da mercoledì prossimo. Norvegia e Svezia invece tirano decisamente il freno: nonostante le rassicurazioni, AstraZeneca rimarrà sospeso “fino a quando non avremo un quadro completo della situazione”. L’agenzia del farmaco comunque, dopo un’attenta analisi dei dati, è arrivata alla conclusione che il vaccino è “efficace e sicuro” e che i “benefici superano qualsiasi possibile rischio”, escludendo difetti nella qualità della manifattura o in lotti specifici. Le consultazioni hanno portato alla “chiara conclusione scientifica” che il siero di Oxford “non è associato” con l’aumento dei coaguli di sangue osservato da alcuni scienziati, ha indicato la direttrice dell’Ema, l’irlandese Emer Cooke.
Il farmaco “è sicuro ed efficace”, afferma l’agenzia europea escludendo “relazioni coi casi di trombosi”.
In Italia intanto anche i farmacisti potranno somministrare i vaccini.
Ma mentre ripartono le vaccinazioni con AstraZeneca, l’Ue appare divisa sulla proposta della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen di una stretta sull’export dei vaccini al Regno Unito, mentre secondo Bloomberg nell’Ue ci sono ancora 20 milioni di dosi inutilizzate nei frigoriferi. Le posizioni sono emerse al Coreper di mercoledì, dove gli ambasciatori di Belgio, Olanda e Irlanda sono apparsi esitanti rispetto invece a quelli di Italia, Francia, Germania e Danimarca che hanno sostenuto l’indirizzo di Von der Leyen. La decisione finale spetta comunque ai leader, che ne parleranno al vertice della settimana prossima. La Commissione nel frattempo ha fatto sapere di voler inviare al più presto una lettera ad AstraZeneca “per avviare un dialogo con l’azienda nel quadro della risoluzione dei conflitti” e fare tutto il possibile per obbligarla a rispettare i suoi impegni.
Se alcuni Stati avessero avuto il vaccino e altri no, “sarebbe stato devastante per l’unità europea e avrebbe distrutto il mercato unico”, dice intanto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen su ‘La Repubblica’ difendendo i contratti sui vaccini, annuncia che AstraZeneca è stata “messa in mora” per i ritardi nelle forniture e chiede “reciprocità” sull’export di vaccini, rivolgendosi in particolare al Regno Unito. E’ “estremamente fiduciosa” che si possa vaccinare il 70% della popolazione entro l’estate. Non chiude a Sputnik, il vaccino russo. I pass verdi, spiega, sono un “certificato neutrale, non è discriminatorio”.
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