Si scrive Ciae si legge coordinamento tra Palazzo Chigi, ministeri e enti locali. La regia dei 209 miliardi che arriveranno con il Recovery Fund sarà sostanzialmente affidata a questi attori. Tutti, secondo il decreto che nel 2015 ha istituito il Comitato interministeriale per gli affari europei, hanno diritto a sedersi al tavolo del Ciae. E l’ultima parola, comunque, spetterà al premier Giuseppe Conte. Ma il capo del governo, se da un lato si avvia a risolvere il nodo task force, dall’altro è chiamato ad un’accelerazione sul Mes. Il fondo salva-Stati continua a generare tensioni e, in queste ore, a finire nel mirino è il titolare del Mef Roberto Gualtieri. Il suo ragionamento riportato dalle pagine del Sole 24 ore, in cui il Mes viene definito come decisivo per le casse dello Stato, crea “stupore” tra i ministri del M5S e irritazione, a dir poco, nel Movimento.
Secondo il quotidiano di Confindustria Gualtieri avrebbe spiegato il ruolo del Mes per le sorti delle casse dello Stato nel 2020 nel corso dell’ultima riunione dei capi delegazione. In mattinata è il Mef a smentire il ragionamento del titolare dell’Economia. “Gualtieri non ha mai pronunciato quelle parole e per il bilancio dello Stato non esiste alcun problema di cassa”, spiegano fonti di via XX settembre. E, in serata, il ministero spiega che le disponibilità liquide del Tesoro sono pari a 80 miliardi, lo stesso livello del 2019. Non solo. Le aste dei titoli di Stato confermano la fiducia dei mercati, con emissioni di 100 miliardi superiori al 2019. Dati che non bastano a spegnere le polemiche. “I conti dell’Italia sono in ordine.
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