E’ ancora aperta la trattativa sul tema della prescrizione, a ridosso del tavolo convocato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi sulla riforma del processo penale. Tra i partiti di maggioranza l’ipotesi di mediazione su cui si ragiona in queste ore è quella dello stop alla prescrizione dopo il secondo grado di giudizio. Ma fonti di governo smentiscono: non c’è un accordo sul punto e tuttora ci si muove, spiegano, “nel solco del lodo Conte” che prevede una differenziazione tra condannati e assolti a partire dal primo grado.
Sarà una lunga discussione, secondo più d’uno, quella che attende i partiti al tavolo convocato per questa sera. Italia viva, che è contraria al “lodo Conte” e scettica anche sulla idea di sospendere la prescrizione dopo il secondo grado, ribadirà la sua proposta di rinviare di un anno la riforma Bonafede della prescrizione, mentre si discute la riforma del processo penale. C’è chi ipotizza un rinvio più breve, di sei mesi. Ma anche su questo, la sintesi è tutta da costruire.
Intanto fonti Iv prima del vertice di maggioranza sottolineano che: “La delegazione di Iv rimane ferma sulla posizione di avvocati e magistrati sulla prescrizione“. I renziani affermano che la proposta di rinvio di un anno è “la soluzione più intelligente” ma “se il resto della maggioranza vorrà seguire Bonafede nel muro contro muro si voterà alla Camera prima il lodo Annibali, poi la legge Costa”. E poi si andrà al Senato “dove Bonafede non ha i numeri”: “Da qui a sei mesi dovrà cedere”.
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