“Scissione? Spero di no perché un Pd unito serve alla democrazia italiana e serve alla stabilità del Governo”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti alla festa de l’Unità di Torino. “Serve un partito totalmente nuovo – ha detto – che si rifonda, è durissima ma questo lo dovremo fare. Dividersi in questo momento è un gravissimo errore che l’Italia non capirebbe”, ha aggiunto.
“Lo dico a Renzi: non farlo. Il Pd è la casa di tutti, è casa tua e casa nostra”: così Dario Franceschini dal palco di Cortona si rivolge direttamente all’ex premier parlando del rischio di scissione. “Il popolo della Leopolda è parte del grande popolo del Pd. Non separiamo questo popolo, non indeboliamoci spaccando il partito di fronte a questa destra pericolosa”.
“L’unità del Pd è indispensabile – ha aggiunto Franceschini –. La nascita del governo è passata anche dalle interviste di Renzi e di Bettini, non si era mai visto un voto unanime in direzione. Per questo non voglio credere a questa storia della scissione o quel che ho letto sui giornali, questa storia ridicola della separazione consensuale. Quando spacchi un partito è sempre traumatico, come si fa a pensare che sia consensuale?”.
“Il tema dell’unità del Pd ritorna, perché abbiamo accettato una sfida molto impegnativa, sarebbe ben strano che questa sfida così impegnativa del governo il partito democratico non se la giocasse in termini di unità”, ha detto Marina Sereni, neo viceministro degli Esteri, aprendo l’ultima giornata della convention di AreaDem a Cortona (Arezzo), in un apparente riferimento all’imminente scissione renziana. Sereni, responsabile Enti locali della segreteria dem ed esponente di primo piano della corrente di Dario Franceschini, aveva in precedenza elogiato il “lavoro straordinario” di Nicola Zingaretti per tenere il Pd unito nella fase di formazione della nuova maggioranza.
“Scalfarotto e Rosato annunciano la scissione dei renziani su Repubblica e Corriere – scrive su Fb Carlo Calenda -. Continua una infinita serie di giravolte e di smentite delle smentite precedenti. Si fa un Governo con i 5S, dopo aver detto mai con i 5S, promettendo unità e poi si fa una scissione presentandola come “consensuale” dopo aver occupato i posti di Governo. Al fondo esistono solo agende di potere personale nascoste dalla scusa di difendere il “bene del paese”. Tutto questo rafforzerà la destra becera e sovranista. E a chi chiede oggi se Siamo Europei si alleerà con la nuova “cosa” parlamentare di Renzi, rispondo che la nostra strada è opposta. Costruire un movimento fondato sulla concretezza delle proposte, la serietà dei comportamenti e la mobilitazione di una classe dirigente capace. Il resto non ci interessa. La nostra è una strada difficile, ma è l’unica che valga la pena percorrere”.
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