Nuova lite nel Pd, questa volta sui documenti anti-Salvini. Nicola Zingaretti annuncia una raccolta di firme per le dimissioni del ministro dell’Interno ma nelle stesse ore i comitati civici di area renziana ne promuovono un’altra. “Abbiamo raccolto 30mila firme”, fa sapere Ettore Rosato.
Nel frattempo arriva l’intervanto di Carlo Calenda. “Ecco qui. Con 15 minuti di duro lavoro -dice Calenda – ho fuso le due petizioni per le dimissioni di Salvini. Che ne dite Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti, facciamo questo sforzo di unità? Daje”.
“Ho chiesto una mobilitazione online per tener vivo da qui a settembre lo sdegno contro ciò che Salvini ha fatto. Abbiamo raccolto in due giorni più di trentamila firme. Oggi ci viene detto che la raccolta firme va bloccata, sostituita o unita a quella improvvisamente annunciata dalla segreteria Pd. Avverto forte il rischio di cadere nel ridicolo. E per questo stoppiamo subito la raccolta e così evitiamo ogni polemica. Sono sempre dell’avviso che una parte rilevante del Pd stia attaccando ancora il Matteo sbagliato”. Lo scrive su Fb Matteo Renzi.
“Basta con queste discussioni ridicole sulle firme. Più siamo meglio è, più firme ci sono meglio è, più si dice la verità meglio è. Nessuno impedisce o ha impedito nulla a nessuno. Gli avversari sono fuori di noi. Occupiamoci delle persone, dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, delle imprese. Questo si aspettano da noi”. Così la vicesegretaria Pd, Paola De Micheli, sulla querelle delle diverse raccolte di firme per chiedere le dimissioni di Salvini.
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