Sarà battaglia parlamentare in Senato la prossima settimana. Lunedì prossimo andrà in Aula il decreto sicurezza bis in discussione in commissione e al quale in mattinata sono stati presentati oltre 1200 emendamenti. Le mozioni sulla Tav andranno invece in Aula il 6 o il 7 agosto. La parte centrale di quella M5s prevede lo stop all’opera.
La mozione anti-Tav – “Nel contratto per il Governo del cambiamento è stato previsto che: ‘Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia’”. E’ un passaggio della mozione presentata dal gruppo 5S al Senato. “Alla luce di questo impegno – prosegue la mozione – in ogni occasione di interlocuzione con la Francia e e con l’Ue, il Governo ha sempre sostenuto con chiarezza la volontà dell’Italia di ridiscutere l’opera nell’interesse del Paese e dei cittadini italiani”. “Il progetto per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione – si legge ancora nel testo – presenta gravi criticità dal punto di vista della sostenibilità economica, sociale ed ambientale, evidenziate nel corso degli anni da numerosi studi e ricerche”. “Sull’attuale linea – prosegue la mozione – si registra da tempo una continua diminuzione del traffico merci e del traffico passeggeri tra l’Italia e la Francia e le molte previsioni alla base del progetto dell’opera sono state smentite dai fatti; si tratta di un progetto obsoleto, legato a modelli di sviluppo superati e non sostenibili, al quale è destinato un ingente ammontare di risorse finanziarie, che potrebbero essere finalizzate a opere più utili e urgenti, lungamente attese, da realizzare sul territorio nazionale; sotto il profilo ambientale – sottolineano i Cinque Stelle – gli studi dimostrano che il progetto genera danni ambientali diretti ed indiretti ai territori attraversati dall’opera”. “Da un paio di giorni dalla Lega e dal Pd arrivano le stesse argomentazioni e le stesse accuse al M5S. Provano a buttarla in caciara dicendo che la nostra mozione contro un’opera inutile come il Tav sarebbe contro Conte. Questo perché provano a nascondere l’inciucio che hanno siglato in compagnia di Berlusconi sull’opera. La mozione del Pd sul Tav è un chiaro regalo che Zingaretti e Renzi fanno a Macron”. Lo affermano fonti M5s. “Ci sorprende che la Lega sostenga questa linea. Da parte del Movimento piena fiducia” in Conte.
Le mozioni sulla Tav saranno discusse e votate in Aula al Senato tra martedì e mercoledì prossimo (6 e 7 agosto) subito dopo il decreto delega del governo sullo sport. Sulla Tav – dice Nicola Zingaretti – “abbiamo presentato la nostra mozione e la sosterremo, vedremo il dibattito parlamentare, decideremo una strategia che metta in evidenza questa follia allo stato puro” della maggioranza. “Abbiamo il primo ministro che dice sì alla tav e il partito che lo ha indicato che presenta al Senato una mozione contro la Tav”. “Il problema politico c’è – ha continuato – non abbiamo più alcun governo. È solo poltrone e potere. Non c’è un tema su cui il governo ha una posizione comune”. “La mozione del Pd, per paradosso, potrebbe sortire il risultato contrario a quello che si vuole ottenere e ricompattare la maggioranza. Il capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida ha fatto una proposta intelligente: sarebbe meglio se le opposizioni non partecipassero a questo voto per far assumere alla maggioranza le proprie responsabilità e decidere una volta per tutte cosa vuole fare sul Tav. Questa, forse, sarebbe la soluzione migliore”.
Marcucci, Pd voterà no a mozione 5s, noi coerenti – “Vedo che continuano a girare stravaganti ricostruzioni sulla Tav. La prossima settimana i senatori del Pd saranno naturalmente in Aula a votare No alla mozione 5 stelle e sì alla propria. Noi sempre coerenti, il problema è tutto nel governo”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.
Il decreto sicurezza bis – Sono 1240 gli emendamenti presentati al dl Sicurezza in commissione Affari costituzionali del Senato. Lo rende noto il presidente della commissione Stefano Borghese, relatore del provvedimento. Oltre mille proposte di modifica arrivano dal partito democratico, 100 da Forza Italia, 68 Fratelli d’Italia, una ventina sono del M5s, il resto dal Misto, nessuno dalla Lega. La commissione terminerà oggi la discussione generale e dopo il parer da parte della commissione Bilancio passerà al voto degli emendamenti.
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