E’ scontro tra l’Italia da un lato e la Francia e la Germania dall’altro sui porti di sbarco dei migranti. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo quanto riferiscono fonti del Viminale, ha ribadito il no dell’Italia al principio del porto più vicino per l’approdo dei migranti, appoggiato dal collega maltese. Parigi e Berlino, già dalla cena di ieri sera, insistono invece per far approvare un documento sugli sbarchi che vincoli in tal senso i paesi che affacciano sul Mediterraneo.
L’incontro di stamattina tra Italia, Germania, Malta e Francia (che si è aggiunta all’ultimo momento), alla presenza del rappresentante della presidenza finlandese, è stato deciso proprio in seguito ai contrasti emersi nella cena ufficiale di ieri seri, quando Parigi e Berlino hanno ribadito la loro volontà di far approvare un documento sugli sbarchi, incassando la netta contrarietà di altri Paesi a partire da Italia e Malta.
Roma e La Valletta, ribadiscono fonti italiane, contestano l’idea del primo porto sicuro di approdo per gli immigrati, temendo di doversi sobbarcare tutto il peso degli arrivi. Ma non solo: il rischio, sottolineano le fonti, è che in questo modo i profughi vengano ridistribuiti negli altri paesi mentre tutti gli altri migranti resterebbero nei paesi di sbarco. Posizioni ancora distanti, dunque, che richiederanno ulteriori approfondimenti per tentare di arrivare ad un’intesa. Tanto che i ministri, dopo un primo confronto con i tecnici, hanno dialogato da soli per provare ad avvicinare le posizioni. I tecnici si incontreranno anche nelle prossime settimane e a settembre è stato fissato a Malta un vertice straordinario dei quattro paesi più la Finlandia, sperando che per quella data si sia trovata l’intesa.
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