(ANSA) – ROMA, 11 GIU – Un deficit a fine anno “al 2,2 per cento e non al 2,5 come prevede la Commissione Ue” è la previsione del premier Giuseppe Conte all’assemblea di Assonime.
“Questo miglioramento è dovuto sia alle maggiori entrate tributarie e contributive per 0,17 punti percentuali di Pil sia alle maggiori entrate non tributarie (sotto forma di utili e dividendi) per ulteriori 0,13 punti. Tenendo conto delle previsioni economiche e delle stime del Pil potenziale della Commissione – ha proseguito il premier – un deficit del 2,2% del Pil produrrebbe un miglioramento di 0,1 punti del saldo strutturale nel 2019. Tale risultato configurerebbe un sostanziale rispetto del braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita, nonché un risultato migliorativo rispetto allo stesso accordo raggiunto a dicembre con la Commissione europea”.
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