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Vertice Ue, la Slovenia pronta alla linea dura su Israele: “Provvedimenti a 27 o saranno presi dai singoli Stati”

Bruxelles – Di fronte a quello che sta accadendo a Gaza per mano di Israele e del suo governo “se l’Ue non prende provvedimenti tangibili entro i prossimi giorni gli Stati membri dovranno farlo singolarmente per mettere pressione“. Alla fine la Slovenia rompe gli indugi, con il primo ministro Robert Golob che arriva a Bruxelles per il vertice del Consiglio europeo deciso a quel cambio di passo già chiesto dal suo governo e non ancora avvenuto.

Il summit dei capi di Stato e di governo, tra le altre cose, si trova a dover affrontare il nodo Israele nell’ambito del più ampio dibattito sul Medio Oriente. Sullo sfondo ci sono le violazioni dei diritti umani compiute dall’attuale amministrazione israeliana, con le condanne del caso che però dividono l’Ue. La frammentazione è tale da portare alla rottura. Il leader sloveno è pronto a chiedere ai colleghi che condividono la sua impostazione ad agire se dalla riunione non dovesse arrivare il via libera a provvedimenti.

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“Entro i prossimi giorni”, l’aut-aut imposto da Golob per sanzioni contro il governo israeliano, vuole dire che i leader devono dare il via libera di principio per permettere ai ministri degli Esteri di lavorarci. “Purtroppo alcuni Stati, anche importanti, antepongono i propri interessi ai diritti umani“, lamenta e critica il primo ministro sloveno. Un attacco a quei Paesi – Germania, Austria, Italia, Ungheria, Grecia, Romania e Lituania – che si oppongono all’idea di procedere contro lo Stato ebraico.

Dall’altra parte, con la Slovenia si uniscono alla linea sanzionatoria Belgio, Irlanda, Francia, Svezia e Spagna. E’ proprio il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, a chiedere “immediatamente” di mandare un segnale chiaro al governo di Israele. “Non ha alcun senso aver imposto 18 pacchetti di sanzioni contro la Russia per la sua aggressione all’Ucraina e poi l’Europa, con un doppio standard, non e’ neppure in grado di sospendere un accordo di associazione quando viene violato in modo palese l’articolo 2 sul rispetto dei diritti umani da parte, in questo caso, di Israele”, tuona il leader spagnolo, giunto a Bruxelles con l’intenzione di chiedere di “sospendere l’accordo di associazione con Israele“.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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