Bruxelles – Donald Trump “condivide largamente la posizione degli europei”. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz diffonde ottimismo dopo la call tra un gruppo di leader dell’Unione europea e il presidente degli Stati Uniti in vista del suo bilaterale con Vladimir Putin il 15 agosto, alla quale ha partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La riunione è durata meno di un’ora, e secondo il cancelliere ora “c’è speranza che qualcosa si stia muovendo. C’è speranza che possa esserci pace in Ucraina”. Nella call, ha aggiunto, si è ribadito che “i confini non devono essere modificati con la violenza, e il riconoscimento giuridico dell’occupazione russa non è oggetto di discussione”.Dopo l’annuncio dei giorni scorsi di Trump su non meglio definiti “scambi di territori”, la prima preoccupazione di ucraini ed europei è proprio che in Alaska si possa arrivare a decidere cose che invece non dovrebbero essere decise a quel tavolo. Ma sulle quali, pian pano, sembra affermarsi la convinta rassegnazione che per avere la pace qualcosa, in qualche modo, potrebbe dover essere ceduto a Mosca. I partner europei vogliono spingere per “solide garanzie di sicurezza per l‘Ucraina”, e la strategia, ha spiegato Merz, “si basa sul sostegno all’Ucraina e sulla pressione alla Russia. Quindi, se in Alaska non ci saranno movimenti da parte russa, gli Stati Uniti e gli europei dovranno aumentare la pressione”. Anche Trump è soddisfatto dell’incontro: “Abbiamo avuto un’ottima conversazione”, ha detto ai cronisti, spingendosi a dichiarare che “si, ci saranno” conseguenza se Putin non farà dei passi avanti verso la pace.Se invece le cose andassero bene, ha spiegato il presidente Usa, è possibile “un secondo incontro veloce tra il presidente Putin, il presidente Zelenskyy e me, se vorranno che io sia presente, e quello sarebbe un incontro in cui forse si potrebbe davvero trovare una soluzione, ma… già nel primo incontro si potrebbero ottenere grandi risultati, sarà un incontro molto importante, ma servirà a preparare il terreno per il secondo incontro”. Ma ha anche aggiunto che “potrebbe non esserci un secondo incontro, perché se ritengo che non sia opportuno farlo, non avendo ottenuto le risposte che ci servono, allora non ci sarà un secondo incontro”.Zelensky, intanto aveva chiesto ai partner di aumentare la pressione su Mosca, incontrando la stampa con Merz dopo la call, ribadendo che “qualsiasi questione riguardante l’integrità territoriale del nostro Paese non può essere discussa senza tener conto del nostro popolo, della volontà del nostro popolo e della Costituzione ucraina”. Comunque ha anche lui sottolineato che “il nostro stato d’animo attuale è di unità, ed è stato molto positivo che tutti i partner abbiano parlato all’unisono, con un unico desiderio, gli stessi principi e la stessa visione: questo è un importante passo avanti”. Ma ha poi messo i suoi paletti all’ottimismo dilagante: “Il successo di ogni negoziato – ha detto – dipende dai risultati”, esprimendo così la sua prudenza estrema su quanto nascerà dall’incontro in Alaska.Della posizione di Trump ha parlato il presidente francese Emmanuel Macron, annunciando che il presidente Usa ha dichiarato di “voler ottenere un cessate il fuoco in Ucraina durante l’incontro con Putin”.Anche il premier britannico Keir Starmer era presente, ed il suo portavoce ha spiegato che “il primo ministro è stato chiaro: il nostro sostegno all’Ucraina è incondizionato – i confini internazionali non devono essere modificati con la forza e l’Ucraina deve disporre di garanzie di sicurezza solide e credibili per difendere la propria integrità territoriale nell’ambito di qualsiasi accordo”. Starmer ha sottolineato che “l‘Europa è pronta a sostenere questo e continuerà a collaborare con il presidente Trump e il presidente Zelenskyy per una pace giusta e duratura in Ucraina”.Non ha incontrato i giornalisti ma ha scritto un post su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che non è scesa nei dettagli dei contenuti, ma ha anche lei apprezzato la telefonata di gruppo: “Abbiamo avuto una conversazione molto positiva. L’Europa, gli Stati Uniti e la Nato hanno rafforzato la posizione comune sull’Ucraina”. Annuncia poi che anche in futuro “continueremo a coordinarci strettamente” e che “nessuno desidera la pace più di noi, una pace giusta e duratura”.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha provato a sintetizzare l’esito della riunione, spiegando ai giornalisti, al fianco di Macron, che Trump “ha condiviso con noi tre obiettivi molto importanti: prima di tutto il cessate il fuoco, poi che nessuno oltre all’Ucraina può negoziare ciò che riguarda l’Ucraina, e terzo elemento la disponibilità degli Stati Uniti di condividere con l’Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza quando avremo ottenuto una pace duratura e giusta per l’Ucraina”.
Alla riunione ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in una nota ha sottolineato che “dalla discussione è emersa una forte unità di vedute nel ribadire che una pace giusta e duratura non può prescindere da un cessate il fuoco, dal continuo sostegno all’Ucraina, dal mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e da solide e credibili garanzie di sicurezza ancorate al contesto euroatlantico”. Meloni si è detta “molto soddisfatta dall’unità di intenti e dalla capacità di dialogo che l’Occidente sta dimostrando di fronte a una sfida fondamentale per la sicurezza e la difesa del diritto internazionale”. Secondo la premier però “è ora il momento di vedere quale sarà, in Alaska, l’atteggiamento della Russia che finora non ha inteso fare alcun significativo passo in avanti“.
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