Bruxelles – Adesso è ufficiale. Il premier uscente del Paesi Bassi, Mark Rutte, sarà il prossimo segretario generale Nato a partire dal primo ottobre. A comunicarlo è il Consiglio del Nord Atlantico, il principale organo decisionale dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, che in una nota annuncia la decisione di nominare l’unico candidato rimasto nella corsa per succedere al norvegese Jens Stolteberg alla guida dell’Alleanza Atlantica, assumendo le sue funzioni dopo pochi mesi dal Summit di Washington (in programma tra il 9 e l’11 luglio).
“Accolgo con entusiasmo la scelta degli alleati della Nato su Rutte come mio successore”, è l’annuncio entusiasta di Stoltenberg, definendo il premier olandese “un vero transatlantico, un leader forte e un costruttore di consenso, so di lasciare la Nato in buone mani“. Le prime parole di Rutte dopo la nomina sottolineano il “grande onore” a guidare l’Alleanza Atlantica, che “è e rimarrà la pietra angolare della nostra sicurezza collettiva“, mette in chiaro il quasi ex-premier olandese: “Guidare questa organizzazione è una responsabilità che non prendo alla leggera, sono grato a tutti gli alleati per aver riposto la loro fiducia in me”. Con un ringraziamento al predecessore Stoltenberg, “che ha fornito alla Nato una leadership eccezionale negli ultimi 10 anni e per il quale ho sempre nutrito grande ammirazione”.
Da Bruxelles arrivano le congratulazioni dei leader delle istituzioni Ue, che hanno visto il liberale olandese al tavolo del Consiglio Europeo per gli ultimi 14 anni (aveva assunto la carica di primo ministro dei Paesi Bassi il 14 ottobre 2010). “La sua leadership e la sua esperienza saranno fondamentali per l’Alleanza in questi tempi difficili, non vedo l’ora di lavorare insieme per rafforzare ulteriormente il partenariato Ue-Nato”, è il commento della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, rafforzato dalle parole della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola: “In un periodo di crescenti sfide alla sicurezza in tutto il mondo, la sua leadership e la sua tenacia saranno molto necessarie”. Anche il segretario generale del Partito Democratico Europeo, Sandro Gozi (della famiglia europea di Renew Europe come il quasi ex-premier olandese), esprime soddisfazione per la scelta di Rutte, “che arriva mentre è in gioco il futuro dell’Europa, della pace e della sicurezza”.
La corsa di Rutte alla guida della Nato
Già a fine febbraio era diventato chiaro che il premier olandese dimissionario era il favorito per succedere a Stoltenberg alla guida dell’Alleanza Atlantica, dopo aver incassato l’appoggio di 20 Paesi membri, in particolare di Stati Uniti e Regno Unito. La selezione della figura del segretario generale dell’Alleanza avviene attraverso consultazioni diplomatiche informali tra i Paesi membri, che propongono i candidati alla carica (tradizionalmente un’alta personalità politica europea): non c’è una votazione vera e propria, ma la decisione non viene confermata finché non si raggiunge il consenso su un candidato. Rutte ha continuato negli ultimi mesi il suo lavoro diplomatico per convincere tutti i 31 leader, fino a quando il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha annunciato il 18 giugno l’accordo con il segretario generale uscente Stoltenberg per sbloccare la nomina di Rutte (a seguito di una lettera ricevuta dallo stesso collega olandese) e lo stesso ha fatto in parallelo il presidente della Slovacchia, Peter Pellegrini. Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, è rimasto così senza alcun potenziale sostegno, rinunciando definitivamente alla corsa per diventare il prossimo segretario generale Nato giovedì scorso (20 giugno) al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa nazionale.