La lettura congiunta dei dati sulla dispersione scolastica classicamente intesa (12,7%) e su quella implicita (9,5%) mostra che, a livello nazionale, la popolazione studentesca che si trova in condizione di fragilità degli apprendimenti si attesta a oltre il 20 per cento, un giovane su 5.
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante una audizione in corso in commissione Cultura in Senato.
“L’obiettivo che impone il Pnrr è ridurre la percentuale di 2,5 punti, evitando quindi che nei prossimi anni circa 470 mila giovani abbandonino la scuola prima del diploma”, ha aggiunto il ministro.
L’Italia negli ultimi 20-30 anni ha ottenuto grandi risultati nella lotta alla dispersione scolastica
Basti pensare che nel 1992 era il 37,5 per cento, per attestarsi al 12,7 per cento nel 2021, come risulta dall’ultima rilevazione Eurostat. Nonostante ciò, i livelli di dispersione scolastica rimangono ancora troppo alti e il traguardo posto dal Pnrr per il 2026 è la riduzione al 10,2 per cento, fermo restando l’obiettivo di riduzione della dispersione al 9 per cento al 2030, nell’ambito della costruzione dello Spazio Europeo dell’istruzione. Nel 2021 l’Italia aveva un tasso di abbandono precoce dell’istruzione e della formazione al 12,7 per cento, migliore solo di quello della Spagna (13,3) e della Romania (15,3) tra i paesi dell’Ue, mentre 16 Stati membri hanno già raggiunto l’obiettivo di scendere sotto la soglia del 9 per cento, in largo anticipo rispetto al 2030.
Analizzando i dati italiani si nota una forte disparità tra regioni e uno svantaggio molto accentuato e intollerabile nel Meridione.
In Sicilia l’abbandono scolastico si attesta al 21,1 per cento, in Puglia al 17,6 per cento, in Campania al 16,4 per cento e in Calabria al 14 cento. I numeri li ha forniti il ministro dell’Istruzione Valditara
Tra le azioni volte a contrastare la dispersione scolastica, ci sono anche gli interventi di edilizia per le mense scolastiche per i quali sono stati previsti 600 milioni di euro con i fondi del Pnrr. La letteratura rilevante infatti ha messo in luce come il tempo pieno sia uno strumento fondamentale per combattere la dispersione scolastica e può portare benefici agli alunni, soprattutto a quelli in maggiore difficoltà, continua il ministro. M
Dopidiché il ministro sottolinea l’importanza dell’educazione tecnico professionale “che è di serie A. Mi impegno a presentare entro maggio una proposta in via sperimentale che vada ad affiancare il percorso tradizionale”, conclude.
Il ministero dell’Istruzione ha individuato le scuole i cui allievi necessitano di un potenziamento delle competenze minime in italiano, matematica e inglese, sulla base delle rilevazioni annuali predisposte dall’Invalsi e che sono quindi a rischio di interruzione della carriera scolastica e di dispersione.
Le misure da adottare da parte delle scuole beneficiarie prevedono esperienze di apprendimento attive, personalizzate e flessibili per adattarsi ai bisogni formativi di ciascuno, con attività di supporto. Il ministero ha quindi definito i criteri e le modalità per il riparto di uno stanziamento pari a 500 milioni di euro, previsto dal Pnrr, per le scuole beneficiarie del progetto. Si tratta di azioni che consistono nella realizzazione di percorsi di orientamento, di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento, di orientamento per le famiglie, percorsi formativi e laboratoriali co-curricolari e organizzazione di team per la prevenzione della dispersione scolastica.
Al 28 febbraio 2023 tutte le istituzioni scolastiche individuate dal decreto hanno presentato i propri progetti, che oggi sono in corso di attuazione. L’investimento prevede, inoltre, la realizzazione di una piattaforma per le attività di formazione, con la finalità di creare un canale di interazione semplice, veicolando contenuti didattici e di orientamento, favorendo la comunicazione e il monitoraggio continuo dei processi di apprendimento e offrendo risposte e rinforzi motivazionali costanti allo studente durante tutto lo svolgimento delle attività.
Tra le recenti iniziative il ministro Valditara ha poi ricordato la sperimentazione di nuove modalità per contrastare la dispersione scolastica che prevede interventi in 150 scuole del Mezzogiorno e che farà parte di una apposita “Agenda Sud”. Il programma di questo intervento dedica particolare attenzione alla funzione di tutorato formativo, orientativo e di potenziamento. Quest’ultimo è rivolto proprio agli studenti a rischio di abbandono e di insuccesso scolastico che mostrano bassi livelli motivazionali e specifiche fragilità in alcune discipline. La sperimentazione mira, infine, al coinvolgimento dei genitori e ad una piena e reale condivisione di responsabilità con le famiglie.
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