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Sul salario minimo prove di unità delle opposizioni

Le opposizioni, ad eccezione di Italia Viva, hanno trovato l’accordo sul salario minimo presentando che potrebbe rappresentare il primo step di una base di progetto comune più ampio,ricercato e voluto da Elly Schlein. Pd, Movimento 5 stelle, Azione, Avs e +Europa sottoscrivono il progetto che presto sarà protocollato negli uffici parlamentari. Il leader M5s, Giuseppe Conte, ha espresso tutta la sua soddisfazione per quella che è una battaglia storica nel movimento, “in cui ci siamo sempre cimentati dalle scorse legislature”.

 L’ex premier ci tiene a sottolineare, con orgoglio, che quella per il salario minimo legale è una battaglia che porta la sua prima firma. La segretaria del Pd, Elly Schlein, nell’esprimere soddisfazione ha chiarito come la cosa importante per costruire una vera alternativa sia quella di non competere con il Movimento 5 stelle, ma la responsabilità vera è quella di trovare dei punti di convergenza. Secondo la segretaria dem, le elezioni europee ed amministrative del prossimo anno rappresentano delle sfide cruciali su cui il Pd si concentrerà, costruendo percorsi credibili”, ma per fare la differenza e vincere, secondo Schlein, bisogna essere in grado di costruire delle alleanze, “noi non pensiamo di essere autosufficienti”.

Su questo primo accordo raggiunto la segretaria del Pd sottolinea: “è un segnale molto forte che le opposizioni si uniscano sul salario minimo”. E fa un appello al governo affinché la proposta venga approvata: “In un momento in cui l’Italia affronta l’alta inflazione, il governo Meloni non può stare a guardare: approvi la nostra proposta”. Anche Carlo Calenda, leader di Azione, chiede al governo di Giorgia Meloni di aprire un “confronto di merito e senza pregiudizi”. Sul campo largo invece, il leader di Azione fa una precisazione rivolgendosi a chi lo cita facendo riferimento all’intesa sul salario minimo: “Ricordo che l’unico campo largo che ha mai visto la luce è stato quello di Pd, M5s, Italia Viva, Leu a sostegno del governo Conte 2, da cui Azione si è tenuta alla larga. E così continueremo”.

Anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi e Sinistra, esprime la sua soddisfazione sul raggiunto accordo tra le opposizioni per il salario minimo: “è una buona notizia”, dice, soprattutto per i lavoratori sfruttati. Una prova di unità tra le opposizioni, quindi, che però non vede, tra i protagonisti, la presenza di Italia Viva e del suo leader Matteo Renzi, che in una nota fa sapere che non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni, Conte e Schlein, come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini. “Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa”.

Per quanto riguarda il salario minimo, aggiunge che Italia Viva aveva già presentato alle elezioni “un testo diverso da quello annunciato in queste ore dalle altre opposizioni e in coerenza con il mandato elettorale”. E che proporrà degli emendamenti alla proposta che sta per essere depositata in parlamento votando a favore solo dei punti su cui è d’accordo. Sono sette i punti in cui si articolerà la proposta di legge. I contenuti sono stati annunciati dai leader dei partiti che hanno confermato l’imminente deposito dell’articolato. Al lavoratore di ogni settore economico dovrà essere riconosciuto, tra l’altro, un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; e a ulteriore garanzia del riconsocimento di una giusta retribuzione, si chiede comunque una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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