Da una parte il pressing delle opposizioni sul caso Santanchè, dall’altra il rebus del Mes che ha creato un cortocircuito nella stessa maggioranza. Sarà alta l’attenzione del governo verso ciò che succederà in questi giorni in Parlamento, dove tra l’altro Giorgia Meloni si presenterà mercoledì per le comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, in cui terrà anche un aggiornamento sulla crisi russa. Giovedì la premier inizierà la due giorni del vertice a Bruxelles. Nel centrodestra si lavora per evitare che nelle stesse ore alla Camera la commissione Esteri voti il progetto di legge sulla ratifica del Mes, atteso poi il giorno dopo in Aula.
Dopo l’inedito Aventino della maggioranza di mercoledì scorso in commissione, e le tensione fra FdI e Lega nella gestione della delicata ricerca di una exit strategy politica, Meloni ha già chiarito che è opportuno rinviare l’esame. Non ha detto chiaramente fino a quando, ma tutto lascia intendere che l’obiettivo sia scavalcare l’estate (settembre per ora l’orizzonte), per portare avanti nel frattempo i negoziati europei su Patto di stabilità e unione bancaria e creare le condizioni in cui è più facile presentare un’inversione a U. La coalizione di governo proverà a spingere per il rinvio nella capigruppo della Camera in programma mercoledì, dove troverà un’opposizione battagliera da Pd e Terzo polo, che più di tutti sostengono la ratifica del trattato Salva Stati.
A unire tutte le opposizioni in questi giorni è invece la richiesta a Daniela Santanchè a presentarsi in Parlamento per dare chiarimenti sulle sue imprese, dopo l’inchiesta giornalistica di Report. Il M5s con i suoi capigruppo ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato la convocazione immediata di una capigruppo per disporre un’informativa urgente di Santanchè. La ministra del Turismo ha assicurato a Meloni di non essere indagata, ma la premier si attende che vada in Aula. Evoluzioni dell’inchiesta a Milano per bancarotta e falso in bilancio potrebbero portare a scelte drastiche. I prossimi giorni si annunciano delicati.
Intanto martedì a Palazzo Chigi approderanno in Consiglio dei ministri i temi rimasti congelati quando giovedì scorso la premier ha saltato la riunione per “impegni personali”. Si tratta delle misure sulla sicurezza stradale targate Matteo Salvini, del disegno di legge sulla ricostruzione post calamità, e potrebbe arrivare anche la nomina del commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche. “Penso che si sia perso tanto tempo”, dice il leghista Riccardo Molinari, invitando ad “accelerare”, a prescindere che si opti per un politico o, soluzione più probabile, per un tecnico.
Mercoledì, poi, Meloni si presenterà alle Camere. Nell’ordine del giorno del Consiglio europeo dovrebbe entrare anche la situazione della Russia, e anche su quello si concentrerà la premier aggiornando il Parlamento. A chi ha notato come non sia stata fra i leader contattati da Joe Biden dopo la giornata di caos a Mosca, Antonio Tajani ha risposto che “c’è sempre grande considerazione da parte degli Stati Uniti per il governo italiano”. “Se l’Europa è ferma a difesa dell’Ucraina lo si deve anche grazie al governo italiano”, ha notato il ministro degli Esteri, atteso da un confronto con gli omologhi dei Paesi Ue a Lussemburgo. La situazione in Russia è ancora confusa, si ragiona in ambienti di governo, prendendo atto che è stato un colpo di Stato fallito. Meloni dovrebbe ribadire che ora è più che mai fa confermato il sostegno all’Ucraina, anche nell’interesse dell’Italia e dell’Europa. E che l’aggressione decisa da Vladimir Putin ha generato instabilità anche nella Federazione russa. Il discorso della presidente del Consiglio toccherà tutti i temi del vertice, dalla questione migranti alla competitività industriale, dalla cooperazione Ue-Nato ai rapporti con la Cina. Passando anche per le difficoltà finanziarie della Tunisia, e sulla ricerca di un accordo fra Tunisi e Bruxelles su cui si continua a lavorare.
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