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Calderoli: ‘Aboliamo il ballottaggio’. Scontro col Pd

“La maggioranza deve decidere se sulle riforme cerca il dialogo o lo scontro. Se c’è una legge elettorale che ha funzionato in questi anni, è quella dei sindaci nei comuni sopra i 15 mila abitanti: mai cambiata con colpi di mano e forzature nei suoi trent’anni di vita. Eliminare il ballottaggio – come propone Calderoli – significa stravolgere quella legge. E lo fa usando parole faziose, infondate nel merito, molto gravi sul piano del metodo. Il contrario di quel che serve per dialogare. Perfette per rendere impossibile qualsiasi confronto”. Così in una nota Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del Pd e il Dario Parrini.

“Il caso di Udine è emblematico. Chi ha vinto (il candidato sindaco del centrosinistra, ndr) ha preso meno voti di quanti ne aveva presi il sindaco uscente al primo turno. Così non viene rispettata la volontà popolare”. Così il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, in una intervista al Corriere della Sera, rispetto all’abolizione del ballottaggio. “I cittadini si sono già espressi una volta, non capiscono perché devono essere costretti a tornare ai seggi dopo due settimane. Così non vince chi ha il consenso ma chi ha più capacità di mobilitazione degli iscritti e dei simpatizzanti”. “Il sistema elettorale migliore – prosegue – è quello delle Regionali che di norma è su un unico turno, con premio di maggioranza per chi supera il 40%”. Inoltre “basta voto disgiunto, è una vera sciocchezza. Se il sistema è bipolare non si capisce perché un sindaco può trovarsi a governare con una maggioranza di altro colore”. In ogni caso “il primo problema è la bassa affluenza. Abbiamo una tessera che vale per una ventina di elezioni, ma spesso non sai più nemmeno dove l’hai messa. Così, molti cittadini non sanno che devono andare a votare. I sindaci mandino una lettera prima del voto”. Rispetto al ripristino delle Province “c’è la volontà di ritornare all’elezione diretta del presidente e di eleggere i consiglieri su liste provinciali con le preferenze. Si sta lavorando perché si possa riallineare tutto il sistema nel 2024. Il nostro obiettivo è approvare la legge entro ottobre per indire un turno unico di voto nella primavera 2024 per le Europee e per le Province e i sindaci delle città metropolitane”.

 “Dobbiamo porci il tema sui ballottaggi. Se chi partecipa al primo turno, come numero totale di elettori, è molto superiore a quello del secondo turno e la scelta al secondo turno viene stravolta da un numero inferiore di elettori, sicuramente esiste un problema nel rispettare la volontà popolare e chi viene eletto. Questo è un tema da porci”.
    Lo ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro, riferendosi a una possibile revisione della norma che prevede i ballottaggi, anche dopo il risultato alle comunali di Udine.
    “Oggi c’è un sindaco a Udine che ha tutta la legittimità di essere eletto e di operare e non c’è dubbio – ha puntualizzato – ma il problema dobbiamo porcelo. Dobbiamo far sì che il sistema elettorale rispecchi nel modo più ampio possibile la volontà popolare”. 
   


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Cdm il 1 maggio,sul tavolo il taglio del cuneo

Pd, se si stravolge voto sui sindaci stop dialogo sulle riforme