Ci sarà anche quella che gli inquirenti che hanno catturato Messina Denaro hanno definito “borghesia mafiosa” tra gli oggetti dell’indagine della costituenda Commissione Bicamerale Antimafia. E quanto emerge dal testo unificato approvato ieri dalla Commissione Affari costituzionali, dove alle 18 sono depositati gli eventuali emendamenti al testo.
Tra le novità, rispetto all’Antimafia delle scorse legislature, vi è l’indicazione di porre attenzione alle criptovalute e a monitorare l’attuazione del Pnrr, mentre un’altra novità riguarda il presidente. Questi non durerà in carica 5 anni senza possibilità di revoca, bensì due anni, con possibilità di conferma per i residui anni di legislatura.
Il testo unificato è stato messo a punto dalla relatrice Simona Bordonali (Lega) sulla base di quattro proposte di legge istitutive dell’Antimafia, depositate da M5s, Pd, Fdi e Azione-Iv.
Il testo riprende quello che nella scorsa legislatura istituì l’Antimafia, e indica gli stessi oggetti di analisi della futura Bicamerale, aggiungendone però altri, che la latitanza e la cattura di Messina Denaro ha messo in luce, come quella che è stata definita dagli inquirenti “borghesia mafiosa”. Infatti la futura Commissione dovrà condurre analisi “con particolare riferimento alle cosiddette “mafie silenti” e “mafie mercatiste”, all’integrazione o cooptazione di componenti apicali delle mafie in sistemi criminali più complessi, quali i cosiddetti “comitati criminal-affaristici”», sistemi criminali o “massomafie”», aventi strutture organizzative e modalità operative che travalicano le tipizzazioni normative vigenti”.
La lente della Bicamerale, rispetto alla precedente, dovrà ampliarsi anche “ai fenomeni del caporalato e delle cosiddette “agromafie”, anche in considerazione delle frodi nell’impiego dei fondi europei per l’agricoltura”; ” i sistemi di pagamento elettronici e l’uso delle valute virtuali (le criptovalute ndr), in quanto canali privilegiati dalla rete criminale, e individuare specifiche misure finalizzate a prevenire il rischio di riciclaggio”; “monitorare i meccanismi di sviluppo e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per verificare l’assenza di anomalie sintomatiche di infiltrazioni mafiose, e valutare l’adeguatezza degli strumenti legislativi e operativi per la tutela delle imprese e dell’economia legale, anche individuando ulteriori soluzioni ritenute utili per prevenire e impedire l’inquinamento mafioso”.
Alle 18 di oggi scade il termine per gli emendamenti che saranno votati da martedì prossimo, in modo da portare il testo in Aula venerdì.
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