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Tassare gli asset degli enti privati, non solo della Banca centrale russa. Il Vertice Ue spinge la discussione sulla ricostruzione dell’Ucraina

Bruxelles – Non solo asset della Banca centrale russa. Per ricostruire l’Ucraina (quando sarà il tempo), i capi di stato e governo spingeranno oltre la discussione chiedendo una riflessione su come utilizzare gli extra profitti di enti privati russi, non solo pubblici, immobilizzati nell’Ue.

“Il Consiglio europeo ribadisce l’invito a compiere progressi decisivi, in coordinamento con i partner, sulle entrate straordinarie detenute da enti privati, derivanti direttamente dai beni immobilizzati dalla Russia, possano essere indirizzate a sostenere l’Ucraina e la sua ripresa e ricostruzione, in linea con gli obblighi contrattuali applicabili e in conformità con il diritto dell’UE e internazionale”, si legge nell’ultima bozza di conclusioni (datata 12 dicembre) del Vertice europeo che si aprirà domani a Bruxelles.

Solo ieri è entrata nel vivo la discussione su come sfruttare gli oltre 200 miliardi di euro di beni russi immobilizzati nell’Ue dall’inizio della guerra di Russia in Ucraina a febbraio 2022, con una proposta della Commissione europea di spostare i profitti derivanti dai beni russi sanzionati nell’Ue in un conto separato, come primo, cauto, passo per andare poi a utilizzarli per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina.

Il ‘come farlo’ andrà deciso in un secondo momento sulla base di quello che decideranno i governi, che dovranno intanto approvare la proposta all’unanimità (e non sarà facile farlo). Per evitare problemi legali, la Commissione ha proposto di utilizzare non gli asset veri e propri (che la Commissione europea ha stimato in circa 211 miliardi di euro), quanto i profitti derivati dal solo fatto di essere stati immobilizzati nel territorio dell’Ue, principalmente detenuti presso Euroclear, in Belgio, e presso Clearstream, in Lussemburgo. La proposta, spiega un funzionario dell’Ue, non avrà valore retroattivo, quindi non potrà prendere di mira gli extra profitti ricavati fino a questo momento, ma si applicherà dal momento in cui i governi avranno trovato una posizione comune sul tema. E solo sulle risorse confluite dalla Banca centrale russa, sottoposta a regime di sanzioni.

Stando alle conclusioni nel capitolo dedicato all’Ucraina, i leader dell’Ue spingeranno la discussione anche agli enti privati. 


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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