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Putin e “le nuove dipendenze” con i prezzi bassi del grano. Borrell avverte le potenze G20 e chiede una risposta unitaria

Bruxelles – Un appello ai ministri degli Esteri delle 20 più importanti economie al mondo per convincere Putin a riaprire i negoziati con l’Ucraina sull’esportazione di cereali attraverso il Mar Nero. E’ in una lettera datata lunedì (31 agosto) che l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borell, ha invitato i suoi omologhi dei Paesi in via di sviluppo e del G20 a fare pressione sul Cremlino per riprendere l’Iniziativa del Mar Nero per i cereali – scaduta il 17 luglio e non rinnovata da Mosca – e ad astenersi dal prendere di mira le infrastrutture agricole dell’Ucraina.

“Il principale beneficiario del blocco dell’iniziativa del grano sul Mar Nero è la Russia e il suo settore agricolo, che beneficerà ulteriormente dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e aumenterà la propria quota di mercato nel mercato globale dei cereali, limitando fortemente la capacità di esportazione del suo principale concorrente”, mette in guardia il capo della diplomazia europea nella lettera vista da Eunews, in cui ricorda che, secondo i dati disponibili, “dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023, le esportazioni di grano della Russia dovrebbero raggiungere circa 45 milioni di tonnellate, oltre il 10 per cento in più rispetto alla media degli anni precedenti”. Lo stesso aumento dei ricavi si stima sulle esportazioni russe di fertilizzanti, che “sono aumentati del 150 per cento nel 2022, grazie all’aumento dei prezzi”.

Questa lettera, spiega a Eunews un portavoce dell’esecutivo comunitario, si inscrive nel tentativo di sensibilizzazione che l’Ue sta cercando di fare nei confronti dei Paesi terzi, a sostegno degli sforzi condotti dalle Nazioni Unite e dalla Turchia per riprendere l’attuazione dell’Iniziativa del Mar Nero per i cereali e per “contrastare la disinformazione russa sulla sicurezza alimentare globale” e sull’impatto delle sanzioni dell’UE, soprattutto in vista dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a settembre. Borrell ricorda nel documento ancora che mentre “il mondo affronta l’interruzione delle forniture e l’aumento dei prezzi, la Russia si rivolge ora ai Paesi vulnerabili con offerte bilaterali di spedizioni di grano a prezzi scontati, fingendo di risolvere un problema che ha creato lei stessa”.

Il riferimento dell’alto rappresentante è al fatto che il presidente russo Vladimir Putin la scorsa settimana ha proposto ai leader africani di sostituire le esportazioni di grano ucraino verso l’Africa. Per Borrell si “tratta di una politica cinica che usa deliberatamente il cibo come arma per creare nuove dipendenze, esacerbando le vulnerabilità economiche e l’insicurezza alimentare globale”. L’appello alla comunità internazionale è quello a parlare con una voce “chiara e unitaria”, che potrebbe portare il Cremlino a riconsiderare di “riprendere la sua partecipazione a questa iniziativa vitale”. Borrell chiude la lettera invitando gli omologhi a sollecitare la Russia a tornare ai negoziati e ad astenersi dal prendere di mira le infrastrutture agricole dell’Ucraina.

Il capo della diplomazia europea scrive una lettera agli omologhi dei Paesi G20 e avverte che offrendo grano a buon mercato Mosca vuole “creare nuove dipendenze esacerbando le vulnerabilità economiche e l’insicurezza alimentare globale”. L’appello a coordinarsi e convincere Putin a rientrare nell’Iniziativa del grano sul Mar Nero


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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