Bruxelles – Il Parlamento Ue ha chiesto di inserire il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione, i pasdaran iraniani, nell’elenco delle organizzazioni terroristiche stilato dall’Unione europea. L’emendamento proposto dall’eurodeputata polacca Anna Fotyga, a nome del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), alla relazione del vicepresidente del Partito Popolare europeo (PPE), David McAllister, sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune Ue, è stato approvato all’emiciclo di Strasburgo con 598 voti a favore, 9 contrari e 31 astenuti.
Una maggioranza schiacciante, che segna così un nuovo punto di non ritorno nelle relazioni tra l’aula di Bruxelles e le autorità di Teheran: equiparare le Guardie della rivoluzione (IRGC), il corpo armato istituito nel 1979 dall’ayatollah Khomeini per difendere le istituzioni islamiche, a una milizia terroristica, significa delegittimare un organo statale e in definitiva il regime stesso dei mullah. Nel testo approvato oggi (18 gennaio), il Parlamento “invita l’Unione e i suoi Stati membri a includere l’IRGC nell’elenco dei terroristi stilato dall’UE sulla base delle sue attività terroristiche, della repressione nei confronti dei manifestanti e della fornitura di droni alla Russia”. Per i deputati europei i Pasdaran sono dunque responsabili della feroce repressione delle proteste che infiammano nel Paese da ormai 4 mesi: repressione che, secondo l’ultimo bollettino pubblicato dalla ong Iran Human Rights, ha provocato almeno 481 vittime, di cui 64 bambini e 35 donne.
Ripercorrendo gli ultimi giorni, l’endorsement era arrivato anche dalla presidente dell’eurocamera, Roberta Metsola, che lunedì aveva partecipato a una marcia in solidarietà al popolo iraniano a Strasburgo e che in apertura alla plenaria aveva dichiarato: “Le persone in strada in Iran stanno facendo la storia e noi saremo al loro fianco”. Metsola, lo scorso 23 novembre, aveva già sancito la sospensione temporanea del dialogo tra gli europarlamentari e gli omologhi dell’assemblea islamica di Teheran, a causa delle misure restrittive che l’Iran aveva indetto contro alcuni membri del Parlamento Ue.
L’eurocamera, che ha ribadito un’altra volta “il proprio sostegno al movimento di protesta pacifica insorto in tutto il Paese” e si è definita “sconvolta dall’uso sfrenato e sproporzionato della forza da parte della polizia e delle forze di sicurezza iraniane”, non è la prima istituzione occidentale che propone di inserire nelle proprie liste nere le Guardie della rivoluzione islamica: nel 2019 gli Stati Uniti di Trump, nel giro di qualche settimana potrebbe essere il turno del Regno Unito.