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Ucraina, il punto delle 18: 'Parata russa il 9 maggio a Mariupol'

Nelle ore in cui si decide il destino di quella che è stata definita la ‘città martire’ del conflitto russo-ucraino, la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dalla Tass, annuncia che le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale.

   “Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento”, ha detto ai giornalisti, parlando della parata del “Reggimento Immortale”, come viene definita dai russi.

   Intanto, è scaduto l’ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev.

   “Chiediamo all’Europa di includere l’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel oggi a Kiev.

  “Siamo grati all’Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per firmare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin“, ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato.

   La Commissione Ue “sta lavorando al sesto pacchetto di sanzioni e il petrolio sicuramente ci sarà”, ha spiegato Ivo Schmidt, della direzione Energia della Commissione, intervenendo a nome dell’esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari Esteri del Europarlamento.
    “Noi vogliamo la vittoria dell’Ucraina e siamo determinati a fare di tutto per sostenere Kiev. Saremo al fianco” dell’Ucraina “nel processo di ricostruzione – ha affermato Michel – Noi lottiamo per i valori fondanti dell’Ue e della democrazia. Sarà anche importante raccogliere le prove” dei crimini commessi, ha aggiunto. Zelensky ha salutato in Michel come “un grande amico dell’Ucraina”.
    La Russia ha intanto consegnato all’Ucraina una bozza di documento sui colloqui negoziali ‘formulata chiaramente’ e adesso attende la risposta. Ora la palla è nel campo di Kiev, dice il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov.

   Tuttavia la sua collega del ministero degli Esteri Maria Zakharova a Russia-24 Tv, a quanto riporta l’agenzia Tass, fa anche presente che Mosca non crede più nei negoziatori ucraini: “Ora non è più una questione di ‘fidati e verifica’”. La Russia e l’Ucraina “continuano i negoziati”, ma se vuole che siano costruttivi Kiev “deve cominciare a cercare accordi realistici”, ha specificato il ministero degli Esteri di Mosca.

    ‘Grande delusione e amarezza’ a Kiev per il discorso del cancelliere tedesco Scholz: bene la volontà tedesca di ulteriori finanziamenti per gli armamenti, ma non le dichiarazioni secondo cui l’export delle forze armate tedesche è esaurito.

   “La Germania sta facendo tantissimo per l’Ucraina”, non solo per gli aiuti civili. Lo ha detto l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling in un Forum ANSA.

   “Abbiamo fornito armi importanti, per chi conosce la storia tedesca è stata una svolta molto importante, abbiamo fornito direttamente degli stinger ed altri equipaggiamenti e armi”, ha spiegato Elbling, secondo cui “non possiamo uscire da questa relativa dipendenza dal gas russo dall’oggi al domani, sia per la Germania che per l’Italia sarebbe molto dannoso”.
    Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al governo di preparare entro il primo giugno una “strategia” con la quale Mosca risponderà nell’ambito dell’Organizzazione per il commercio internazionale alle sanzioni occidentali, che definisce “illegittime” e “contrarie ai principi del Wto”.

   La Russia ha detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”.
    Il comitato organizzatore di Wimbledon ha ufficializzato l’esclusione dei tennisti russi e bielorussi dalla prossima edizione del torneo più importante del circuito mondiale: dopo le anticipazioni delle ultime settimane, è stato lo stesso All England Club a rendere nota la decisione, presa in accordo con il governo britannico dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
   
   


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