La parità di genere e il ‘femminile’ potrebbero entrare nel linguaggio ufficiale del Senato. Grazie a un emendamento al nuovo regolamento, ancora all’esame della Giunta per il regolamento di Palazzo Madama e che entrerà in vigore dalla prossima legislatura in linea con il taglio del numero dei parlamentari. L’emendamento è stato proposto dalla senatrice del M5s, Alessandra Maiorino ed è ‘passato’ con il parere favorevole dei relatori. Obiettivo, adeguare di fatto ai tempi il linguaggio aggiungendo in tutte le comunicazioni istituzionali – compreso il testo del regolamento – i nomi dei ruoli e funzioni declinate al femminile ad esempio “senatrice” oltre che senatore, “la presidente” o “la ministra”. Stop quindi al genere unico. Per diventare effettiva, la novità dovrà avere l’ok dell’Aula. Al momento, sul tavolo della Giunta restano da esaminare una quarantina di emendamenti sui 90 presentati complessivamente.
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