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Scalfari, i libri e la passione per la scrittura

Scrivere‘. È sempre stata la vera passione di Eugenio Scalfari come racconta lui stesso nel prezioso ‘Racconto autobiografico’ pubblicato nel Meridiano Mondadori ‘La passione dell’etica. Scritti 1963-2012’ dedicato al grande giornalista e scrittore, fondatore de La Repubblica, con un saggio introduttivo di Alberto Asor Rosa.

Il ‘Racconto’ che sostituisce, in via del tutto speciale, l’abituale Cronologia dei Meridiani, vede Scalfari ripercorrere la propria vita (lo scopriamo anche direttore di una casa da gioco a Chianciano, nel ’46), ma soprattutto lascia spazio alle confidenze più intime e profonde.

“Ho avuto il desiderio di viaggiare nel mondo esterno e dentro di me. Questo è stato il privilegio del quale sono grato alla sorte e alle circostanze e agli incontri che l’hanno punteggiato e arricchito”, dice Scalfari. Si capisce così il suo amore per il giornalismo documentato in un’ampia antologia di 88 testi, selezionati da lui stesso – fra i quali ‘L’avvocato di panna montata’ su Gianni Agnelli, la famosa intervista a Enrico Berlinguer, ‘Dove va il Pci? e ‘Silvio Berlusconi adorabile canaglia…’ – e la ricerca della natura umana compiuta attraverso i suoi libri di cui il Meridiano ne include sei. Con l’inconfondibile attenzione ai dettagli e la precisione nel raccontare i particolari, Scalfari scrive della sua infanzia di figlio unico, preoccupato che i genitori si separassero; il forte legame con la madre, con la quale guardava dal balcone della casa di Civitavecchia, dove è nato il 6 aprile del 1924, le barche da pesca stendere le reti; la scuola, i buoni risultati, i trasferimenti a Roma e poi a Sanremo nel 1938 ‘il luogo dove il viaggio ebbe il suo consapevole inizio…’ e dove Scalfari fu accolto come ‘terrone’ e chiamato in un primo tempo ‘Napoli’.

A Sanremo fu soprattutto compagno di banco, in seconda e terza liceo, di Italo Calvino, figura fondamentale rievocata nei suoi libri e in molte occasioni. ‘Quello con Italo del resto è stato per me – e forse anche per lui – un rapporto essenziale perché il nocciolo del nostro modo di pensare e di sentire ce lo formammo insieme, sicchè quando parlo di me non posso fare a meno di parlare anche di lui’, spiega Scalfari.

In una vita in cui ‘non si è mai tanto divertito quanto lavorando’ Scalfari parla di Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti come dei suoi ‘padri di giornalismo e di politica’, ricorda gli anni dell’Università, in cui ebbe il primo contatto con il giornalismo e collaborava con ‘Roma Fascista’. “Ero cresciuto nel fascismo come tutti i giovani della mia età”, spiega. Rievoca gli anni alla Bnl come capo dell’ufficio ‘merci-estero’ a 26 anni, la collaborazione con il Mondo, il matrimonio con Simonetta de Benedetti nel ’54 a Londra e poi, nel ’59 a Roma, la direzione dell’Espresso dal 1963 al 1968 e la decisione di fondare un quotidiano nazionale che ‘mi portavo dentro fin dal 1954’ e che diventò realtà nel luglio del ’75 quando ‘nella villa di Sommacampagna di Giorgio Mondadori, in una notte di temporale estivo cui seguirono le stelle, firmammo l’atto di costituzione della società editrice. Era un sabato, la domenica andammo tutti ad ascoltare l’Aida all’Arena di Verona. Così cominciò quella bellissima avventura’, racconta.

Scalfari individua anche diverse fasi nella storia di Repubblica fra cui quella cruciale del ’78, quando fu rapito e poi ucciso Aldo Moro e in cui nacque il ‘partito della fermezza’, di cui faceva parte Repubblica, contrapposto a quello della ‘trattativa’. Dopo i saggi filosofici, il suo esordio narrativo è nel 1998 con ‘Il labirinto’, tornato in libreria nel 2016 con la prefazione dello stesso Scalfari. Nei sei libri del Meridiano a partire da ‘Incontro con io’ del 1994, a ‘Per l’alto mare aperto’ e ‘Scuote l’anima mia eros’ del 2011 compie un viaggio dentro se stesso. Nel Meridiano ci troviamo di fronte, come spiega Asor Rosa, a uno ‘Scalfari storico, ossia, più o meno, quel che lui è stato’ e a uno ‘Scalfari ideale, colui che oggi si rilegge e si ripensa’. I suoi pensieri, la gioia e fatica di vivere Scalfari li ha raccontati, usando per la prima volta la forma del diario, anche ne ‘L’allegria, il pianto, la vita’ Einaudi, 2015) e nella commovente dichiarazione d’amore per la vita ‘L’ora del blu’ (Einaudi, 2019) dove lo scopriamo poeta. Tra gli ultimi libri, nel 2019, ‘Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il cardinale Carlo Maria Martini’, sempre per Einaudi, il suo editore.


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